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Strana merce i "live action" tratti da una serie animata di successo: non sai mai cosa aspettarti, si passa dai film che cavalcano l'onda del successo ottenuto grazie ad altri che hanno fatto il lavoro sporco (la conquista del pubblico), al lampo di genio del regista che, condensando in un tempo ridotto le emozioni trasmesse dalla serie, riesce a farti rivivere i momenti più intensi senza obbligarti a rivederla. Se poi l'artista riesce a creare una parte inedita che rispecchia l'idea alla base dell'opera originale, ha fatto un piccolo capolavoro: tutti si chiederanno come mai quelle scene non sono state incluse nella serie principale.
Il film tratto da Lei, l'arma finale, purtroppo, sembra più vicino alla prima delle opzioni. Forse il mio giudizio è influenzato dal fatto che ho adorato la serie, ma per buona parte del film sono rimasto piuttosto deluso: cambiamenti nell'ordine degli eventi e l'omissione (o la citazione molto superficiale) di parti molto intense dell'anime mi hanno dato l'impressione di trovarmi davanti a qualcosa di "tirato via". Solo il finale e la bellezza degli effetti speciali mi hanno convinto a non buttare nel cestino questo film; la sensazione finale è stata comunque di una certa delusione.

Piccola introduzione per chi non ha visto l'anime: Chise è una ragazzina goffa, imbranata e timida che, come tante liceali, ha una tenera storia d'amore con uno dei suoi compagni di scuola. Quello che Shuji - il suo fidanzato - e il resto del mondo ignorano è che Chise, in realtà, è un cyborg messo a punto dall'esercito giapponese per distruggere gli invasori che mettono sotto assedio la nazione. Chise si trova così combattuta tra il suo ruolo di arma di distruzione di massa e la sua natura di ragazza dolce e innamorata, mentre ci vengono mostrate le atrocità di una guerra che semina morte e distruzione contro la quale gli uomini sono del tutto impotenti.

La fantascienza, genere di base del film, richiede l'uso massiccio degli effetti speciali: senza di questi scene come quelle dei combattimenti o i momenti in cui Chise si trasforma in un'arma non avrebbero senso. Sotto questo punto di vista il film è perfetto, le sequenze dove gli aerei nemici attaccano le città sono estremamente credibili e coinvolgenti; anche le scene in cui le ali metalliche di Chise spuntano e crescono dalla sua schiena sono tecnicamente perfette, la fluidità è impressionante e si ha quasi l'impressione di rivedere le scene dell'anime. Lei, l'arma finale, però, è anche una serie sentimentale e psicologica: questi due aspetti richiedono tempi più lenti, che permettano allo spettatore di riflettere sulle scene che passano davanti ai suoi occhi. Nel film, purtroppo, questi momenti sono appena accennati: chi non ha visto l'anime si perde buona parte del coinvolgimento emotivo che si prova durante la visione degli episodi.
Una pecca molto più grave, a mio parere, è quella di aver eliminato del tutto alcuni dei passaggi che portavano con sé momenti molto intensi e commoventi: la caccia al pilota nemico sperduto sulle montagne, la drammatica sequenza dove Akemi (l'amica del cuore di Chise) è la protagonista, le due settimane di pausa dalle attività dell'esercito che Chise si concede per stare insieme a Shuji... so che per esigenze di tempo diventa necessario ridurre i tempi dedicati alle varie scene, ma eliminare del tutto quelle più caratteristiche lascia un gran senso di smarrimento in chi sperava di ritrovarle nella versione recitata dagli attori.
A proposito di questi ultimi: non mi sono sembrati particolarmente espressivi, soprattutto nei momenti in cui la storia assume connotazioni decisamente drammatiche. Non so se questa è una caratteristica comune agli attori orientali, ma le espressioni sostanzialmente neutre dei vari personaggi non hanno reso giustizia ai momenti più intensi.
Le ambientazioni presenti nell'anime sono riprodotte in maniera piuttosto fedele nel film; il belvedere dove si incontrano spesso Shuji e Chise e il panorama sottostante sono sovrapponibili alle immagini viste nella serie. Molto buona la colonna sonora, soprattutto nella parte che accompagna le scene dell'ultima mezz'ora del film: le musiche sono molto dolci, perfette per rendere il clima di disperato romanticismo dell'incontro tra i due protagonisti.
Il finale è sicuramente la parte più riuscita del film. È un approccio diverso agli eventi che portano alla conclusione dell'anime, frutto della fantasia del regista, che non stonerebbe all'interno della serie. Molto toccanti gli ultimi minuti in cui Shuji trova, nel deserto, la struttura metallica che costituisce una delle ali (o l'armatura) di Chise: difficile non lasciarsi sfuggire una lacrima in uno dei momenti più sentimentali della pellicola.

Luci e ombre per questo film: non me la sento di consigliarlo a chi non ha visto l'anime, perché rischierebbe di non capire molte delle cose che vengono narrate. A chi ha amato la serie suggerisco di non aspettarsi una trasposizione fedele della storia, di mettersi il cuore in pace se non vedrà alcune delle parti più intense e di avere pazienza per gustarsi un finale che, da solo, vale il prezzo del biglietto.