Recensione
Towa no Quon
7.0/10
I superpoteri sono l'espediente narrativo più diffuso e più utilizzato nell'animazione moderna. Presente in circa il 90% delle opere moderne è apprezzato e famoso tra quasi tutti gli spettatori. Vuoi che sia legato allo shonen, che comunque è la tipologia di anime e manga che va per la maggiore, fatto sta che lo si vede ovunque. Vista questa tendenza però è molto facile peccare di originalità. E un po' è proprio questo che succede in quest'anime.
"Towa no Quon" è un'anime del 2011. Si tratta di un'opera insolita per quanto riguarda il formato. In effetti è impostato in sei episodi, che in realtà sarebbero dei lungometraggi di oltre quaranta minuti ciascuno. Quindi alla fin fine ha più o meno la durata di una serie standard di dodici episodi. Siamo in un mondo dove la presenza degli esper, esseri umani dotati di poteri, è all'ordine del giorno. Non altrettanto tollerata è la loro presenza: al risveglio infatti dei poteri dei vari individui, definiti larve, entra in gioco un'organizzazione militare con lo scopo di eliminarli. Ma a proteggere i nostri esper vi è Quon, un ragazzo, che in realtà tanto ragazzo non è, dotato di poteri eccezionali. Grazie alle sue incredibili capacità è riuscito a mettere in piedi una struttura in cui gli esper posso vivere tranquilli.
Si tratta di un anime come tanti. Il tema, gli argomenti e i personaggi sono poco originali. È questo il problema degli anime di questo tipo, alla fine un po' si assomigliano tutti, e quindi durante la visione si prova sempre quella sensazione del già visto. Ciononostante è un'opera abbastanza carina. La narrazione scorre spedita, seppur seguendo un filo abbastanza scontato, i personaggi emergono con forza e il ritmo è abbastanza buono e spedito. Probabilmente il punto forte sono il character design, tipicamente shonen e adeguato, ma soprattutto le animazioni. Gli scontri e il comparto visivo sono sicuramente di prim'ordine, offrendo uno spettacolo veramente degno di nota. Sequenze veramente ben fatte e spettacolari.
Volendo tirare le somme, "Towa no Quon" è un anime che mi sento di consigliare; non offre nulla di nuovo al genere, ma lo rappresenta a pieno. Lo spettatore appassionato non potrà fare a meno di essere intrattenuto dal ritmo serrato. Forse si poteva fare qualcosa di meglio, soprattutto nella parte finale che è piena di cliché, ma alla fine il prodotto finale è discreto.
"Towa no Quon" è un'anime del 2011. Si tratta di un'opera insolita per quanto riguarda il formato. In effetti è impostato in sei episodi, che in realtà sarebbero dei lungometraggi di oltre quaranta minuti ciascuno. Quindi alla fin fine ha più o meno la durata di una serie standard di dodici episodi. Siamo in un mondo dove la presenza degli esper, esseri umani dotati di poteri, è all'ordine del giorno. Non altrettanto tollerata è la loro presenza: al risveglio infatti dei poteri dei vari individui, definiti larve, entra in gioco un'organizzazione militare con lo scopo di eliminarli. Ma a proteggere i nostri esper vi è Quon, un ragazzo, che in realtà tanto ragazzo non è, dotato di poteri eccezionali. Grazie alle sue incredibili capacità è riuscito a mettere in piedi una struttura in cui gli esper posso vivere tranquilli.
Si tratta di un anime come tanti. Il tema, gli argomenti e i personaggi sono poco originali. È questo il problema degli anime di questo tipo, alla fine un po' si assomigliano tutti, e quindi durante la visione si prova sempre quella sensazione del già visto. Ciononostante è un'opera abbastanza carina. La narrazione scorre spedita, seppur seguendo un filo abbastanza scontato, i personaggi emergono con forza e il ritmo è abbastanza buono e spedito. Probabilmente il punto forte sono il character design, tipicamente shonen e adeguato, ma soprattutto le animazioni. Gli scontri e il comparto visivo sono sicuramente di prim'ordine, offrendo uno spettacolo veramente degno di nota. Sequenze veramente ben fatte e spettacolari.
Volendo tirare le somme, "Towa no Quon" è un anime che mi sento di consigliare; non offre nulla di nuovo al genere, ma lo rappresenta a pieno. Lo spettatore appassionato non potrà fare a meno di essere intrattenuto dal ritmo serrato. Forse si poteva fare qualcosa di meglio, soprattutto nella parte finale che è piena di cliché, ma alla fine il prodotto finale è discreto.