Recensione
Akuma no Riddle
2.0/10
Ci si rende conto di quanto un anime sia fatto male quando i personaggi della serie rispecchiano i loro autori, ovvero non sapendo fare il loro mestiere. Ed è con relativa facilità che si delinea Akuma no Riddle, dove gli assassini non sanno uccidere.
Le vicende saranno ambientate nell'accademia Miyojou, un collegio d'alta classe, con tanto di parco acquatico, terme, sale da tè, appartamenti manco fossero alberghi e....ah le aule, si c'è anche la scuola che sbadato. Qui 13 nuove studentesse, 12 delle quali "esperte" (certo come no) assassine, si trasferiscono per partecipare ad una competizione dove a chi per prima assassinerà la co-protagonista Haru Ichinose verrà esaudito un desiderio, qualunque esso sia. Peccato che una tra le assassine Tokaku Azuma deciderà, non si sa perché, di fare il contrario, ovvero proteggere la ragazza.
Partendo da un presupposto squisitamente ecchi/yuri l'anime in questione ha come unico lato positivo la rapidità e fluidità degli eventi complice anche un numero di episodi accettabile, vista la scadentissima qualità narrativa. Tralasciando il fatto che spesso e volentieri Haru la "vittima" si ritroverà spogliata senza un motivo, gli stereotipi caratteriali sono evidenti come la luce del sole tanto che più che assassine sembrano un gruppo di idols. Non v'è un minimo di originalità nella storia e neanche nelle location, infatti ho precedentemente nominato luoghi come terme e parco acquatico (perché ogni scuola ne ha uno) il tutto per una semplicissima questione di commercialità che oramai affligge troppi titoli ogni anno.
A livello logico se ci sono 12 assassini contro uno, il quale è oltretutto impegnato a proteggere una scolaretta, l'esito ritengo sia abbastanza scontato. E invece troviamo classici siparietti dove invece di tagliare la gola alla povera ragazzina, o ancora meglio piantargli un proiettile in fronte, le "esperte" assassine perdono tempo "giocando" con la vittima e dando tutto il tempo a Tokaku di metterle fuori combattimento. L'esito di ogni episodio è dannatamente scontato, non v'è bisogno di scervellarsi perché tanto gli autori non si sono sforzati minimamente nel creare una storia anche solo lontanamente originale. Tutto è stato creato appositamente per non dare alcuna novità o soddisfazione allo spettatore, quasi fosse un dispetto.
A livello tecnico non troviamo certo un capolavoro ma neanche un obbrobrio. L'uso di colori ed effetti luce non è male, lo stesso non si può dire dei modelli dei personaggi troppo spigolosi e poco ispirati. Inoltre ho riscontrato problemi nel differenziare 2 o più personaggi tra loro a causa della forte somiglianza estetica, oltre che caratteriale. Animazioni al di sotto della norma, si nota una poca fluidità nelle scene d'azione che di certo non giova al mio voto finale. Effetti sonori, musiche di sottofondo e d'apertura/chiusura discrete, dimenticabili.
Insomma Akuma no Riddle sembra essere stato creato senza nessuna voglia di lavorare e/o scervellarsi. L'idea narrativa di base è già di suo non intrigante poiché porta automaticamente lo spettatore a girare altrove in cerca di serie più meritevoli. E' uno di quegli anime che rimangono nel dimenticatoio per anni a causa dell'effetto peggiore che possono provocare, il nulla. Difatti è una serie anonima, senza pretese, senza messaggi e senza particolarità. Un buco nell'acqua che consiglio vivamente di evitare se si è in cerca di qualcosa di guardabile.
Le vicende saranno ambientate nell'accademia Miyojou, un collegio d'alta classe, con tanto di parco acquatico, terme, sale da tè, appartamenti manco fossero alberghi e....ah le aule, si c'è anche la scuola che sbadato. Qui 13 nuove studentesse, 12 delle quali "esperte" (certo come no) assassine, si trasferiscono per partecipare ad una competizione dove a chi per prima assassinerà la co-protagonista Haru Ichinose verrà esaudito un desiderio, qualunque esso sia. Peccato che una tra le assassine Tokaku Azuma deciderà, non si sa perché, di fare il contrario, ovvero proteggere la ragazza.
Partendo da un presupposto squisitamente ecchi/yuri l'anime in questione ha come unico lato positivo la rapidità e fluidità degli eventi complice anche un numero di episodi accettabile, vista la scadentissima qualità narrativa. Tralasciando il fatto che spesso e volentieri Haru la "vittima" si ritroverà spogliata senza un motivo, gli stereotipi caratteriali sono evidenti come la luce del sole tanto che più che assassine sembrano un gruppo di idols. Non v'è un minimo di originalità nella storia e neanche nelle location, infatti ho precedentemente nominato luoghi come terme e parco acquatico (perché ogni scuola ne ha uno) il tutto per una semplicissima questione di commercialità che oramai affligge troppi titoli ogni anno.
A livello logico se ci sono 12 assassini contro uno, il quale è oltretutto impegnato a proteggere una scolaretta, l'esito ritengo sia abbastanza scontato. E invece troviamo classici siparietti dove invece di tagliare la gola alla povera ragazzina, o ancora meglio piantargli un proiettile in fronte, le "esperte" assassine perdono tempo "giocando" con la vittima e dando tutto il tempo a Tokaku di metterle fuori combattimento. L'esito di ogni episodio è dannatamente scontato, non v'è bisogno di scervellarsi perché tanto gli autori non si sono sforzati minimamente nel creare una storia anche solo lontanamente originale. Tutto è stato creato appositamente per non dare alcuna novità o soddisfazione allo spettatore, quasi fosse un dispetto.
A livello tecnico non troviamo certo un capolavoro ma neanche un obbrobrio. L'uso di colori ed effetti luce non è male, lo stesso non si può dire dei modelli dei personaggi troppo spigolosi e poco ispirati. Inoltre ho riscontrato problemi nel differenziare 2 o più personaggi tra loro a causa della forte somiglianza estetica, oltre che caratteriale. Animazioni al di sotto della norma, si nota una poca fluidità nelle scene d'azione che di certo non giova al mio voto finale. Effetti sonori, musiche di sottofondo e d'apertura/chiusura discrete, dimenticabili.
Insomma Akuma no Riddle sembra essere stato creato senza nessuna voglia di lavorare e/o scervellarsi. L'idea narrativa di base è già di suo non intrigante poiché porta automaticamente lo spettatore a girare altrove in cerca di serie più meritevoli. E' uno di quegli anime che rimangono nel dimenticatoio per anni a causa dell'effetto peggiore che possono provocare, il nulla. Difatti è una serie anonima, senza pretese, senza messaggi e senza particolarità. Un buco nell'acqua che consiglio vivamente di evitare se si è in cerca di qualcosa di guardabile.