Recensione
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Ushinawareta Mirai o Motomete" ("In Search of the Lost Future") è la trasposizione animata di una visual novel (eroge) del 2010 prodotta dalla Trumple. La storia è ambientata nell'accademia Uchihama, poco prima dell'annuale Festival Scolastico e in un edificio prossimo alla demolizione. Tutto inizia il primo di ottobre quando, dopo essere giunte contrastanti notizie sulla presenza di un fantasma, alcuni ragazzi cadono in un sonno profondo e non spiegabile. Si capirà successivamente che tali persone sono venute in contatto diretto con questa presenza inquietante. Il club di astronomia, in cui militano il protagonista Sou Akiyama e altri studenti, è chiamato a indagare sulle vicende, ma irrompe sulla scena una sconosciuta ragazza di nome Yui Furukawa in modo alquanto misterioso.
Di primo impatto, specie nella puntata iniziale, ha tutta l'aria di un anime sentimentale. Classico triangolo amoroso molto semplice e simpatico - ne sono la riprova le musichette di contorno durante i dialoghi dei personaggi -, ma verso la fine accade qualcosa di improvviso: l'amica di infanzia del protagonista muore a causa di un incidente subito dopo aver rivelato i propri sentimenti... e da qui tutto ha inizio.
Non è facile per me dare un giudizio definitivo sull'opera, sia a causa della sua estrema lentezza narrativa, sia a causa della ripetitività degli eventi che via via, nell'arco delle dodici puntate, si verificheranno. Se da un certo punto di vista i toni fortemente drammatici e sentimentali mi hanno coinvolto, dall'altra non sono riuscito a vivere appieno la trama, anche per tutta una serie di spostamenti temporali tra futuro, presente e passato non sempre ben interpretabili. Tutto ciò rende ovviamente la vicenda criptica e ostica in alcuni dei suoi passaggi fondamentali. La trama non è originalissima, se avete visto "Clannad After Story" ritroverete alcuni dei concetti già utilizzati dal suo predecessore, ma non solo. Il ripetersi degli eventi passati, il tentativo di modificare il futuro provando e riprovando linee di eventi differenti, li abbiamo già visti in tutte le salse possibili. Non in ultimo le teorie delle stringhe e del multiverso, secondo cui esisterebbero un numero di universi paralleli in cui le nostre vite cambiano continuamente prendendo strade differenti. Concetti molto affascinanti, è vero, ma non scientificamente spiegabili e/o osservabili al momento.
Il finale è un po' caotico ma positivo, come piace a me del resto. Io forse avrei evitato di dare per forza un seguito a entrambe le linee di eventi, ma, così facendo, entrambe le ragazze avranno un'ending felice (almeno così si spera!). Per quanto riguarda i disegni, c'è poco da dire... lasciano davvero a desiderare così come l'OST. Stessa cosa vale per i personaggi e la loro caratterizzazione. Li ho trovati insipidi, privi di spessore e con ben poco da dire, ivi compreso il protagonista troppo inetto.
Il giudizio finale sarebbe un 7,5 che preferisco però arrotondare a 7 per la troppa lentezza narrativa. Consigliato a chi ama il genere romantico/drammatico farcito di eventi fantascientifici.
"Ushinawareta Mirai o Motomete" ("In Search of the Lost Future") è la trasposizione animata di una visual novel (eroge) del 2010 prodotta dalla Trumple. La storia è ambientata nell'accademia Uchihama, poco prima dell'annuale Festival Scolastico e in un edificio prossimo alla demolizione. Tutto inizia il primo di ottobre quando, dopo essere giunte contrastanti notizie sulla presenza di un fantasma, alcuni ragazzi cadono in un sonno profondo e non spiegabile. Si capirà successivamente che tali persone sono venute in contatto diretto con questa presenza inquietante. Il club di astronomia, in cui militano il protagonista Sou Akiyama e altri studenti, è chiamato a indagare sulle vicende, ma irrompe sulla scena una sconosciuta ragazza di nome Yui Furukawa in modo alquanto misterioso.
Di primo impatto, specie nella puntata iniziale, ha tutta l'aria di un anime sentimentale. Classico triangolo amoroso molto semplice e simpatico - ne sono la riprova le musichette di contorno durante i dialoghi dei personaggi -, ma verso la fine accade qualcosa di improvviso: l'amica di infanzia del protagonista muore a causa di un incidente subito dopo aver rivelato i propri sentimenti... e da qui tutto ha inizio.
Non è facile per me dare un giudizio definitivo sull'opera, sia a causa della sua estrema lentezza narrativa, sia a causa della ripetitività degli eventi che via via, nell'arco delle dodici puntate, si verificheranno. Se da un certo punto di vista i toni fortemente drammatici e sentimentali mi hanno coinvolto, dall'altra non sono riuscito a vivere appieno la trama, anche per tutta una serie di spostamenti temporali tra futuro, presente e passato non sempre ben interpretabili. Tutto ciò rende ovviamente la vicenda criptica e ostica in alcuni dei suoi passaggi fondamentali. La trama non è originalissima, se avete visto "Clannad After Story" ritroverete alcuni dei concetti già utilizzati dal suo predecessore, ma non solo. Il ripetersi degli eventi passati, il tentativo di modificare il futuro provando e riprovando linee di eventi differenti, li abbiamo già visti in tutte le salse possibili. Non in ultimo le teorie delle stringhe e del multiverso, secondo cui esisterebbero un numero di universi paralleli in cui le nostre vite cambiano continuamente prendendo strade differenti. Concetti molto affascinanti, è vero, ma non scientificamente spiegabili e/o osservabili al momento.
Il finale è un po' caotico ma positivo, come piace a me del resto. Io forse avrei evitato di dare per forza un seguito a entrambe le linee di eventi, ma, così facendo, entrambe le ragazze avranno un'ending felice (almeno così si spera!). Per quanto riguarda i disegni, c'è poco da dire... lasciano davvero a desiderare così come l'OST. Stessa cosa vale per i personaggi e la loro caratterizzazione. Li ho trovati insipidi, privi di spessore e con ben poco da dire, ivi compreso il protagonista troppo inetto.
Il giudizio finale sarebbe un 7,5 che preferisco però arrotondare a 7 per la troppa lentezza narrativa. Consigliato a chi ama il genere romantico/drammatico farcito di eventi fantascientifici.