Recensione
Kantai Collection
5.0/10
Recensione di _Protector_
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"Kantai Collection" è, da quel che mi è parso di capire dai vari commenti, la trasposizione animata di un gioco di carte. Personalmente non conosco il gioco, quindi se dirò qualcosa che agli occhi di chi conosce il gioco non è sensato, allora vorrà dire che questo anime è imperfetto, dato che un buon anime deve permettere allo spettatore di comprenderlo nella sua interezza senza la necessità di documentarsi attraverso altre fonti. Diversamente non è altro che una trasposizione animata mal fatta e destinata ad essere apprezzata da un gruppo ristretto di pubblico.
"Kantai Collection" è quanto meno un anime bizzarro, dato che avremo come protagoniste delle ragazze con al loro interno le anime di... antiche navi da guerra (?), tra cui corazzate, cacciatorpedinieri e portaerei, le quali sono dotate di archi e scoccano... dei caccia da guerra (???). Essendo queste ragazzine considerate della navi, sentiremo riferirsi a loro con termini come "affondata", "flotte", "danneggiata", "riparata", che poco si adattano a degli esseri umani. Il che è quanto meno disturbante.
Soffermiamoci sui personaggi... Sono tutte ragazze. L'unico essere vivente di sesso maschile è il comandante che, per non so quale motivo, non ha né un volto né un corpo, dato che non verrà mai inquadrato. Inoltre i personaggi sono davvero troppi. La conseguenza di ciò è che lo spettatore non ha modo conoscere e di affezionarsi a nessun personaggio, dato che tutti vengono mostrati per poco tempo e (come se non bastasse) sono caratterizzati malissimo, ma su questo punto ci tornerò dopo. Di questo fatto ne ho avuto la conferma durante il tentativo fallimentare di inserire qualcosa di drammatico nell'anime, ai danni di un personaggio terziario visto sì e no due volte. Un avvenimento talmente prevedibile (a seguito di tutti i discorsi sul dire "ti voglio bene" fatti poco prima) da essere privo di pathos e di drammaticità.
Come accennavo poco fa, la caratterizzazione dei personaggi è così scarsa da avere bisogno di uno stratagemma per distinguere le innumerevoli protagoniste prive di carattere, ovvero il loro modo di parlare. Troveremo infatti personaggi anonimi che sarà possibile distinguere (oltre che dall'aspetto fisico) grazie al fatto che al termine di ciascuna frase usino dei "suffissi" (non saprei in che altro modo chiamarli) come -nyan, -kuma, -poi, ecc. Oppure grazie alla vastità delle loro argomentazioni: come la ragazza che parla sempre e solo di quanto sia bella la notte, quella che dice sempre come dovrebbe comportarsi una vera lady o la profondissima bambina che parla una lingua tutta sua, usando termini arcaici come "korosho", "izvinite" e "Bozemoi" ogni volta che apre bocca... per farle pronunciare cose senza senso solo per il gusto di darle una voce, tanto valeva lasciarla muta. Sarebbe stato molto meglio. In sostanza, un ammasso di figure senz'anima.
La grafica 3D è particolare e le sue potenzialità non vengono sfruttate al massimo, con la conseguenza che spesso sembra di guardare delle "bamboline di pongo" invece che dei disegni.
Rimanendo sempre nel campo del comparto grafico, è stupendo come nell'undicesimo episodio, al minuto 18:25, per una frazione di secondo sia possibile vedere che gli archi delle due ragazze che scoccano i loro caccia da guerra siano al contrario. Un vero tocco di classe.
Per quanto riguarda invece la trama, essa sarà racchiusa tutta nell'ultimo episodio. La trama è: "una tizia ha il sospetto che la battaglia che stanno affrontando sia stata ripetuta innumerevoli volte e tutte le altre le credono". Punto. Nei restanti undici episodi non vi è un minimo accenno a questa eventualità. A sottolineare la totale assenza di trama troviamo minuti interminabili di nulla (dove le guerriere prendono il the e fanno una gara di canto prima di un'importante battaglia) solo per poter riempire i venti minuti dell'episodio, oppure un intero episodio dedicato a una gara di cucina di riso al curry.
"Kantai Collection" è quanto meno un anime bizzarro, dato che avremo come protagoniste delle ragazze con al loro interno le anime di... antiche navi da guerra (?), tra cui corazzate, cacciatorpedinieri e portaerei, le quali sono dotate di archi e scoccano... dei caccia da guerra (???). Essendo queste ragazzine considerate della navi, sentiremo riferirsi a loro con termini come "affondata", "flotte", "danneggiata", "riparata", che poco si adattano a degli esseri umani. Il che è quanto meno disturbante.
Soffermiamoci sui personaggi... Sono tutte ragazze. L'unico essere vivente di sesso maschile è il comandante che, per non so quale motivo, non ha né un volto né un corpo, dato che non verrà mai inquadrato. Inoltre i personaggi sono davvero troppi. La conseguenza di ciò è che lo spettatore non ha modo conoscere e di affezionarsi a nessun personaggio, dato che tutti vengono mostrati per poco tempo e (come se non bastasse) sono caratterizzati malissimo, ma su questo punto ci tornerò dopo. Di questo fatto ne ho avuto la conferma durante il tentativo fallimentare di inserire qualcosa di drammatico nell'anime, ai danni di un personaggio terziario visto sì e no due volte. Un avvenimento talmente prevedibile (a seguito di tutti i discorsi sul dire "ti voglio bene" fatti poco prima) da essere privo di pathos e di drammaticità.
Come accennavo poco fa, la caratterizzazione dei personaggi è così scarsa da avere bisogno di uno stratagemma per distinguere le innumerevoli protagoniste prive di carattere, ovvero il loro modo di parlare. Troveremo infatti personaggi anonimi che sarà possibile distinguere (oltre che dall'aspetto fisico) grazie al fatto che al termine di ciascuna frase usino dei "suffissi" (non saprei in che altro modo chiamarli) come -nyan, -kuma, -poi, ecc. Oppure grazie alla vastità delle loro argomentazioni: come la ragazza che parla sempre e solo di quanto sia bella la notte, quella che dice sempre come dovrebbe comportarsi una vera lady o la profondissima bambina che parla una lingua tutta sua, usando termini arcaici come "korosho", "izvinite" e "Bozemoi" ogni volta che apre bocca... per farle pronunciare cose senza senso solo per il gusto di darle una voce, tanto valeva lasciarla muta. Sarebbe stato molto meglio. In sostanza, un ammasso di figure senz'anima.
La grafica 3D è particolare e le sue potenzialità non vengono sfruttate al massimo, con la conseguenza che spesso sembra di guardare delle "bamboline di pongo" invece che dei disegni.
Rimanendo sempre nel campo del comparto grafico, è stupendo come nell'undicesimo episodio, al minuto 18:25, per una frazione di secondo sia possibile vedere che gli archi delle due ragazze che scoccano i loro caccia da guerra siano al contrario. Un vero tocco di classe.
Per quanto riguarda invece la trama, essa sarà racchiusa tutta nell'ultimo episodio. La trama è: "una tizia ha il sospetto che la battaglia che stanno affrontando sia stata ripetuta innumerevoli volte e tutte le altre le credono". Punto. Nei restanti undici episodi non vi è un minimo accenno a questa eventualità. A sottolineare la totale assenza di trama troviamo minuti interminabili di nulla (dove le guerriere prendono il the e fanno una gara di canto prima di un'importante battaglia) solo per poter riempire i venti minuti dell'episodio, oppure un intero episodio dedicato a una gara di cucina di riso al curry.