Recensione
"Kara no kyoukai: Overlooking View" è il primo film della serie tratta dall'omonima light novel di Kinoko Nasu e prodotto da Type-Moon, ufotable e Kadonsha.
La storia è ambientata nell'autunno del 1998: degli strani suicidi destano scandalo e paura, la polizia non sa cosa fare, in quanto tutte le vittime sono molto giovani, apparentemente felici e senza nessun collegamento tra loro. La nostra protagonista, Ryougi Shiki, decide di fare luce su questo mistero.
Questo film risulta classificabile tra i più brevi dell'intera serie, ma sarà soprattutto l'aspetto introduttivo a prevalere: è infatti quasi un semplice prologo a ciò che andremo a vedere negli altri film. La storia principale ruoterà intorno al mistero di questi suicidi inspiegabili, facendo molto riflettere sul come ognuno di noi decide di vivere la propria vita.
Per chi vede "Kara no kyoukai" la prima volta sarà impossibile cogliere tutti i significati e messaggi nascosti. Prestando molta attenzione (dopo una prima visione dell'intera serie), già da questo primo film si potranno notare i mille riferimenti agli eventi più salienti dell'intera storia (come la comparsa in secondo piano di personaggi importanti che in realtà ancora non hanno fatto una loro vera apparizione, o discorsi su cose accadute in passato che poi verranno mostrate nei film successivi).
Come già detto gli eventi non saranno raccontati in ordine cronologico, ma sparso. La storia inizia verso marzo del 1995 (film 2), poi continua così: giugno 1998 (film 4), luglio 1998 (film 3), settembre 1998 (film 1), ottobre-novembre 1998 (film 5), gennaio 1999 (film 6), febbraio 1999 (film 7), ecc. Ma il caldo consiglio che vi do è di vedere i film in ordine (film 1, film 2, ecc.), perché così sono stati pensati e così devono essere visti, se no finite con il perdervi l'intera suspense.
Questo film è introduttivo e quindi c'è poco da dire. Oltre a mostrare (badate, mostrare, perché in realtà li conosceremo solo andando avanti con i film) alcuni dei personaggi più importanti, l'aspetto interessante sarà il discorso sulla qualità della vita. Ma il tema che sarà presente nell'intera serie è la "condizione di vuoto". Il corpo umano senza "un'anima" è soltanto un contenitore, spetta a noi riempirlo.
Addentrandoci sul come il film è stato realizzato, premettendo che non me ne intendo di tecnicismi, la prima cosa che si nota sono i colori scuri e spenti, le musiche evocative e i salti imprevedibili di scena, con a volte inquadrature interessanti e insolite.
In modo particolare amo le musiche, composte dai Kalafina e Yuki Kajiura.
Considero quest'opera non per tutti, in quanto viene sottovalutata da molte persone. E' molto lenta e adatta a chi vuole riflettere, perdendosi nella profonda psicologia dei personaggi. Se cercate solo combattimenti mozzafiato e una trama leggermente più lineare, vi consiglio "Fate".
Buona visione a chiunque scelga di seguire il percorso di Shiki Ryougi.
La storia è ambientata nell'autunno del 1998: degli strani suicidi destano scandalo e paura, la polizia non sa cosa fare, in quanto tutte le vittime sono molto giovani, apparentemente felici e senza nessun collegamento tra loro. La nostra protagonista, Ryougi Shiki, decide di fare luce su questo mistero.
Questo film risulta classificabile tra i più brevi dell'intera serie, ma sarà soprattutto l'aspetto introduttivo a prevalere: è infatti quasi un semplice prologo a ciò che andremo a vedere negli altri film. La storia principale ruoterà intorno al mistero di questi suicidi inspiegabili, facendo molto riflettere sul come ognuno di noi decide di vivere la propria vita.
Per chi vede "Kara no kyoukai" la prima volta sarà impossibile cogliere tutti i significati e messaggi nascosti. Prestando molta attenzione (dopo una prima visione dell'intera serie), già da questo primo film si potranno notare i mille riferimenti agli eventi più salienti dell'intera storia (come la comparsa in secondo piano di personaggi importanti che in realtà ancora non hanno fatto una loro vera apparizione, o discorsi su cose accadute in passato che poi verranno mostrate nei film successivi).
Come già detto gli eventi non saranno raccontati in ordine cronologico, ma sparso. La storia inizia verso marzo del 1995 (film 2), poi continua così: giugno 1998 (film 4), luglio 1998 (film 3), settembre 1998 (film 1), ottobre-novembre 1998 (film 5), gennaio 1999 (film 6), febbraio 1999 (film 7), ecc. Ma il caldo consiglio che vi do è di vedere i film in ordine (film 1, film 2, ecc.), perché così sono stati pensati e così devono essere visti, se no finite con il perdervi l'intera suspense.
Questo film è introduttivo e quindi c'è poco da dire. Oltre a mostrare (badate, mostrare, perché in realtà li conosceremo solo andando avanti con i film) alcuni dei personaggi più importanti, l'aspetto interessante sarà il discorso sulla qualità della vita. Ma il tema che sarà presente nell'intera serie è la "condizione di vuoto". Il corpo umano senza "un'anima" è soltanto un contenitore, spetta a noi riempirlo.
Addentrandoci sul come il film è stato realizzato, premettendo che non me ne intendo di tecnicismi, la prima cosa che si nota sono i colori scuri e spenti, le musiche evocative e i salti imprevedibili di scena, con a volte inquadrature interessanti e insolite.
In modo particolare amo le musiche, composte dai Kalafina e Yuki Kajiura.
Considero quest'opera non per tutti, in quanto viene sottovalutata da molte persone. E' molto lenta e adatta a chi vuole riflettere, perdendosi nella profonda psicologia dei personaggi. Se cercate solo combattimenti mozzafiato e una trama leggermente più lineare, vi consiglio "Fate".
Buona visione a chiunque scelga di seguire il percorso di Shiki Ryougi.