Recensione
My Love STORY!!
3.0/10
"Ore Monogatari!!" è una serie animata dalla Madhouse nata inizialmente come manga a cura di Kazune Kawahara. Per prima cosa ci tengo a precisare che è il classico anime con la controparte cartacea ancora in corso e che non trova un finale, ma nonostante ciò già a metà serie avevo l'impressione che non vi fosse niente da dire.
La storia ci fa addentrare nelle vicende di Gouda Takeo, un sedicenne fresco di liceo che distrugge gli standard del solito ragazzo da shoujo manga: è altissimo, la sua corporatura è tutt'altro che gracile e ricorda più quella di un lottatore di wrestling, un peso massimo con il mono-ciglio e le labbra grandi il doppio dei suoi occhi. Per "ovvie ragioni", un soggetto simile e dall'aria aggressiva pone in difficoltà gran parte dei suoi conoscenti, i quali tendono ad evitarlo, fino a quando non aiuterà una ragazza vittima di un molestatore facendo colpo su di lei; riusciranno a dichiararsi nel giro di pochissimi episodi, grazie all'unico amico del protagonista che in più occasioni fungerà da cervello, poiché Takeo dà prova di esserne assolutamente privo. Dopo di che? Il nulla.
Tema portante è sempre e solo Takeo: di quanto lui sia 'figo', di quanto sia altruista, di quanto le apparenze ingannino, di quanto sia puro, di quanto sia casto, di quanto sia possente, di quanto sia rapido, di quanto sia determinato, di quanto sia benevolo, di quanto si sacrifichi per gli altri, di come voglia bene al suo migliore amico Suna e alla sua ragazza Yamato, nonostante non si sia mai preso la briga di chiederle i suoi interessi, a parte cucinare torte destinate sempre e solo allo stomaco immenso del suo amato.
Il difetto più grande di questo anime è il 'takeocentrismo', la ricerca insistente di esaltare solo lui e adoperare chi gli sta attorno come mero contorno per illuminarlo maggiormente. Tutti i personaggi oltre a lui sono abbozzati e, se ne conosciamo un amico o un famigliare, è solo perché anche questo è legato a lui, e, laddove si tenta di dedicare un episodio a personaggi differenti, si conclude il tutto inserendo sempre e comunque il fantastico amicone dalle spalle larghe che risolverà la situazione senza che il personaggio secondario possa avere l'onore di farcela da sola, e magari tirare fuori un po' di orgoglio. Questo eccessivo evidenziare le qualità di Takeo diventerà sempre più pesante, sminuendo persino la storia d'amore tra lui e Yamato, la quale non farà altro che cucinare, fare la comprensiva, combinare appuntamenti a gruppi e ricordarci di quanto è 'figo' il suo ragazzo; sia mai che venga detto qualcosa su come vive, su come sono i suoi genitori, su come è cresciuta e stava prima di conoscere il suo salvatore, o di come sia fatta caratterialmente con un po' più di cura e passione; purtroppo mi ha dato l'impressione che fosse lì solo per assecondare l'orazione di Takeo. Un po' meglio Suna, ovvero l'amico del cuore, che però avrà il ruolo di cupido e niente più: anche se caratterizzato un po' meglio della fidanzatina, ogni personaggio che interagisca con lui finirà per amare Takeo o preferirlo, e la sua felicità finirà per risiedere in quella del suo imponente compagno di avventure, finendo per risultare triste, come una sorta di velata vendetta ai danni dei bei ragazzi che prevalgono di continuo nello shoujo medio. Esatto, "Ore Monogatari" è fatto per chi è stufo del bellone che conquista la ragazza di turno, punta tutto su un personaggio esteticamente poco gradevole e prende a ceffoni qualsiasi altra cosa, dando modo a chi si immedesima nel personaggio di avere una grande soddisfazione, ma il tutto finisce qua.
Le gag inizialmente potevano strappare qualche sorriso, insieme all'aria di novità, ma poi il ripetersi delle stesse circostanze, la prevedibilità di ciascun episodio che sai già non riuscirà a mettere in disparte Takeo, il troppo romanticismo avventato a causa della poca conoscenza dei personaggi, dei problemi stupidi che li circonderanno e delle difficoltà quasi nulle, saranno solo deleteri. Se si voleva osare con l'estetica del protagonista, lo si poteva fare anche con la sceneggiatura, le vicende che si susseguono e i personaggi che la arricchiscono, invece qua si è andato sul sicuro e, dopo aver svolto il compitino, si è andati avanti con la stessa minestra per sei lunghissimi mesi, con una serie finita grazie alla cadenza settimanale, perché a visionarne più di uno al giorno penso mi sarebbe venuto un attacco di sonnolenza.
Occasione sprecata, perché dal lato tecnico la sufficienza l'aveva in pugno: i colori caldi danno la giusta sensazione di calore che emana la bontà dei personaggi, i cali grafici li ho notati solo sulle proporzioni di Takeo rispetto ad altri nelle scene molto affollate, il doppiaggio esalta benissimo le parti comiche, mentre opening ed ending non sono né male né bene, fanno il loro lavoro.
Questo anime lo consiglio solo a chi prova un odio sconsiderato verso i bellocci o, semplicemente, non disdegna mai il romanticismo sfrenato, la dolcezza e l'alta dose di buoni sentimenti.
Per la sottoscritta è bocciato, e consiglio vivamente di non farsi abbindolare dalle buone premesse e dall'estetica.
La storia ci fa addentrare nelle vicende di Gouda Takeo, un sedicenne fresco di liceo che distrugge gli standard del solito ragazzo da shoujo manga: è altissimo, la sua corporatura è tutt'altro che gracile e ricorda più quella di un lottatore di wrestling, un peso massimo con il mono-ciglio e le labbra grandi il doppio dei suoi occhi. Per "ovvie ragioni", un soggetto simile e dall'aria aggressiva pone in difficoltà gran parte dei suoi conoscenti, i quali tendono ad evitarlo, fino a quando non aiuterà una ragazza vittima di un molestatore facendo colpo su di lei; riusciranno a dichiararsi nel giro di pochissimi episodi, grazie all'unico amico del protagonista che in più occasioni fungerà da cervello, poiché Takeo dà prova di esserne assolutamente privo. Dopo di che? Il nulla.
Tema portante è sempre e solo Takeo: di quanto lui sia 'figo', di quanto sia altruista, di quanto le apparenze ingannino, di quanto sia puro, di quanto sia casto, di quanto sia possente, di quanto sia rapido, di quanto sia determinato, di quanto sia benevolo, di quanto si sacrifichi per gli altri, di come voglia bene al suo migliore amico Suna e alla sua ragazza Yamato, nonostante non si sia mai preso la briga di chiederle i suoi interessi, a parte cucinare torte destinate sempre e solo allo stomaco immenso del suo amato.
Il difetto più grande di questo anime è il 'takeocentrismo', la ricerca insistente di esaltare solo lui e adoperare chi gli sta attorno come mero contorno per illuminarlo maggiormente. Tutti i personaggi oltre a lui sono abbozzati e, se ne conosciamo un amico o un famigliare, è solo perché anche questo è legato a lui, e, laddove si tenta di dedicare un episodio a personaggi differenti, si conclude il tutto inserendo sempre e comunque il fantastico amicone dalle spalle larghe che risolverà la situazione senza che il personaggio secondario possa avere l'onore di farcela da sola, e magari tirare fuori un po' di orgoglio. Questo eccessivo evidenziare le qualità di Takeo diventerà sempre più pesante, sminuendo persino la storia d'amore tra lui e Yamato, la quale non farà altro che cucinare, fare la comprensiva, combinare appuntamenti a gruppi e ricordarci di quanto è 'figo' il suo ragazzo; sia mai che venga detto qualcosa su come vive, su come sono i suoi genitori, su come è cresciuta e stava prima di conoscere il suo salvatore, o di come sia fatta caratterialmente con un po' più di cura e passione; purtroppo mi ha dato l'impressione che fosse lì solo per assecondare l'orazione di Takeo. Un po' meglio Suna, ovvero l'amico del cuore, che però avrà il ruolo di cupido e niente più: anche se caratterizzato un po' meglio della fidanzatina, ogni personaggio che interagisca con lui finirà per amare Takeo o preferirlo, e la sua felicità finirà per risiedere in quella del suo imponente compagno di avventure, finendo per risultare triste, come una sorta di velata vendetta ai danni dei bei ragazzi che prevalgono di continuo nello shoujo medio. Esatto, "Ore Monogatari" è fatto per chi è stufo del bellone che conquista la ragazza di turno, punta tutto su un personaggio esteticamente poco gradevole e prende a ceffoni qualsiasi altra cosa, dando modo a chi si immedesima nel personaggio di avere una grande soddisfazione, ma il tutto finisce qua.
Le gag inizialmente potevano strappare qualche sorriso, insieme all'aria di novità, ma poi il ripetersi delle stesse circostanze, la prevedibilità di ciascun episodio che sai già non riuscirà a mettere in disparte Takeo, il troppo romanticismo avventato a causa della poca conoscenza dei personaggi, dei problemi stupidi che li circonderanno e delle difficoltà quasi nulle, saranno solo deleteri. Se si voleva osare con l'estetica del protagonista, lo si poteva fare anche con la sceneggiatura, le vicende che si susseguono e i personaggi che la arricchiscono, invece qua si è andato sul sicuro e, dopo aver svolto il compitino, si è andati avanti con la stessa minestra per sei lunghissimi mesi, con una serie finita grazie alla cadenza settimanale, perché a visionarne più di uno al giorno penso mi sarebbe venuto un attacco di sonnolenza.
Occasione sprecata, perché dal lato tecnico la sufficienza l'aveva in pugno: i colori caldi danno la giusta sensazione di calore che emana la bontà dei personaggi, i cali grafici li ho notati solo sulle proporzioni di Takeo rispetto ad altri nelle scene molto affollate, il doppiaggio esalta benissimo le parti comiche, mentre opening ed ending non sono né male né bene, fanno il loro lavoro.
Questo anime lo consiglio solo a chi prova un odio sconsiderato verso i bellocci o, semplicemente, non disdegna mai il romanticismo sfrenato, la dolcezza e l'alta dose di buoni sentimenti.
Per la sottoscritta è bocciato, e consiglio vivamente di non farsi abbindolare dalle buone premesse e dall'estetica.