Recensione
La principessa mononoke
10.0/10
Recensione di AlexHylian
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Purtroppo gli anime non sono molto diffusi in Italia, solo recentemente sto vedendo nelle fiere, e ora (finalmente) nei migliori cinema, degli eventi di pochi giorni per vedere questi film d'animazione giapponesi. Studio Ghibli ha deciso di riportare nei cinema tre film del maestro Miyazaki, e il primo di questi è "La principessa Mononoke". Un film davvero stupendo.
Se devo indicare l'unica cosa che potrebbe non piacere del film è che è un po' lento nella parte iniziale. Ma quella parte serve molto per capire in modo perfetto la fine, che rientra nella lista dei finali più belli.
La fantasia di Miyazaki va oltre ogni limite! La foresta da lui rappresentata ha un carattere particolare, infestata da animali e creature uniche nel loro genere. Non posso fare a meno di citare i 'pucciosissimi' Kodama, degli spiriti della foresta dalle piccole sembianze, dal colore chiaro, che emettono un rumore scuotendo la testa.
Ci tengo a dire che la colonna sonora è sensazionale, al cinema poi è tutta un'altra cosa con il Dolby Surround.
La storia parla di un ragazzo (Ashitaka) che, dopo aver difeso il suo villaggio da una bestia, viene colpito da una maledizione tramite contagio. Siccome la "malattia" è mortale, ha deciso di avventurarsi nella foresta in cerca del Dio Bestia (al cinema più volte si rideva per questo nome... ma va beh). Questo Dio Bestia è in grado di ripristinare le ferite, o nel peggiore dei casi di prendersi l'anima. Nel suo lungo viaggio incontra parecchi personaggi, tra cui San (la principessa Mononoke) e tanti altri umani. Sì, umani, perché alla fine sono proprio loro a provocare tutto. È la violenza che fanno e il voler a tutti i costi una determinata cosa che squilibra la pace della foresta. Infatti l'insegnamento di questo film è quello di valorizzare la propria vita e rispettare quelle altrui senza nuocere ad altre, ovvero coesistere.
Film da vedere assolutamente!
Se devo indicare l'unica cosa che potrebbe non piacere del film è che è un po' lento nella parte iniziale. Ma quella parte serve molto per capire in modo perfetto la fine, che rientra nella lista dei finali più belli.
La fantasia di Miyazaki va oltre ogni limite! La foresta da lui rappresentata ha un carattere particolare, infestata da animali e creature uniche nel loro genere. Non posso fare a meno di citare i 'pucciosissimi' Kodama, degli spiriti della foresta dalle piccole sembianze, dal colore chiaro, che emettono un rumore scuotendo la testa.
Ci tengo a dire che la colonna sonora è sensazionale, al cinema poi è tutta un'altra cosa con il Dolby Surround.
La storia parla di un ragazzo (Ashitaka) che, dopo aver difeso il suo villaggio da una bestia, viene colpito da una maledizione tramite contagio. Siccome la "malattia" è mortale, ha deciso di avventurarsi nella foresta in cerca del Dio Bestia (al cinema più volte si rideva per questo nome... ma va beh). Questo Dio Bestia è in grado di ripristinare le ferite, o nel peggiore dei casi di prendersi l'anima. Nel suo lungo viaggio incontra parecchi personaggi, tra cui San (la principessa Mononoke) e tanti altri umani. Sì, umani, perché alla fine sono proprio loro a provocare tutto. È la violenza che fanno e il voler a tutti i costi una determinata cosa che squilibra la pace della foresta. Infatti l'insegnamento di questo film è quello di valorizzare la propria vita e rispettare quelle altrui senza nuocere ad altre, ovvero coesistere.
Film da vedere assolutamente!