Recensione
Steins;Gate
9.0/10
Recensione di -YureiKenshin-
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Ho appena finito di vedere la serie. Volevo guardarlo in modo "serio" da gennaio, in quanto ho seguito solo saltuariamente la programmazione su Rai4 dell'anno scorso. Ho sempre creduto che questo anime fosse solo sopravvalutato, ma ora comprendo perché tutti tessono le lodi di questa stupenda storia piena di colpi di scena. In alcuni momenti stavo quasi per piangere (cosa che mi capita molto difficilmente), e ciò è tutto dire... Mi viene difficile trovare le parole per descrivere in modo appropriato ciò a cui ho assistito in questa settimana e mezza. "Steins;Gate" è diventato il mio terzo anime preferito, e da lì non si schioderà per nessuna ragione.
Le animazioni sono molto buone, talvolta il doppiaggio era poco sincronizzato col labiale, ma sarà comunque capitato quattro volte sull'intera serie. Opening ed ending non mi convincevano quando le ho sentite al tempo della programmazione su Rai4, ma ora le ascolto in loop. Esse, oltre ad avere testi pieni di significato che strizzano l'occhio ad Okabe e altro che non dico per evitare spoiler, sono cantate in maniera sublime da Kanoko Itō e la sua bellissima voce.
Preciso che io ho guardato "Steins;Gate" con il doppiaggio originale, ma ricordo abbastanza bene anche quello italiano: entrambi molto ben fatti a livello di scelta delle voci, anche se a parer mio quello giapponese è un pelo più "empatico", nel senso che sono state scelte voci ben calzanti al carattere e modo di fare di ciascun personaggio; quindi anche il doppiaggio è decisamente promosso.
La cosa che mi ha spiazzato maggiormente e che non mi aspettavo è stata proprio la crescita di Rintaro, un personaggio estremamente poliedrico e che subisce una crescita molto netta dopo certi eventi; una crescita dovuta anche a certi stati d'animo non proprio felici. Dopo venir sconquassato da dilemmi fortissimi ovviamente non poteva più comportarsi come un tempo.
Così come ho avuto una fortissima empatia con Mayuri, un personaggio provvidenziale nella sua semplicità d'animo, che talvolta fa luce ad Okabe su ciò che per lui è troppo vicino da vedere: è indispensabile lei, e non buttata a caso (come nessuno dei personaggi di "Steins;Gate", dopo tutto).
Diciamo che la serie parte lentamente, in quanto deve calare lo spettatore nel contesto entro il quale si svolgono le vicende, e ciò richiede il suo tempo per essere fatto bene: difatti, i primi dieci episodi sono tutti molto calmi, con Okabe che fa lo stupido per tutto il tempo (proprio questo sarà il carattere che sarà costretto a rigettare più avanti). Ma dopo l'undicesimo episodio si entra nel vivo della storia e i colpi di scena si susseguiranno fino alla fine, in un climax crescente che terminerà solo al ventiquattresimo episodio, fatalità l'ultimo.
Un'altra cosa che mi ha portato veramente quasi al pianto sono stati alcuni dialoghi che ho voluto recuperare dagli episodi, perché esprimono veramente un pathos fortissimo e che sono probabilmente fra i più belli che abbia mai incontrato in un anime: non mi sognavo nemmeno lontanamente certi livelli di profondità ed emotività da quest'anime.
Quello che segue è il monologo che Kurisu fa in presenza di Okabe, per motivi che non posso dirvi in quanto spoiler:
"Ho... dei vaghi ricordi anche su di te... che eri pronto a tutto pur di salvare Mayuri... di quanto insistevi nel farlo... anche se eri solo e ferito.
Però hai continuato a provarci... a chiamare il suo nome, a piangere.
Hai continuato a cercare di salvarla.
E ogni volta che vedo quell'espressione, penso a quanto lei sia importante per te... e se per qualcuno sia davvero possibile... riversare così tanto affetto su di un'altra persona."
Come vedrete, questo dialogo rappresenta un bellissimo quanto reale spaccato di Okabe, dopo certi eventi, espresso attraverso la schiettezza di "Kuristina".
Invece quella che segue ora è una confessione di Mayushi davanti alla tomba di sua nonna, che va sempre a trovare:
"Ultimamente non sto trascorrendo molto tempo a parlare con Okarin. Di solito, quando lo vedevo... riuscivo a capire a che cosa stesse pensando.
Nell'ultimo periodo non ci riesco più.
Però... sembra che stia soffrendo davvero... come se fosse sempre sul punto di piangere. E mi rendo conto che nei suoi pensieri ci sono io.
Non voglio essere un peso per lui... Mi dispiace! Sto ancora parlando di cose tristi!"
Esso rappresenta la disarmante forza nascosta dietro l'apparente ingenuità di Mayushi; qui stavo veramente per piangere. Qualche episodio dopo questa scena riceverete l'ennesima riconferma di quanto Mayushi rappresenti per Okabe un punto fermo, in un mondo in continuo movimento dove realtà e realtà assumono per il nostro protagonista contorni sempre più sfumati e incerti. Mayushi è capace di rassicurare Okabe, fargli capire che "sta facendo la cosa giusta", nonostante la sua facciata di spensieratezza e semplicità.
In definitiva, per me "Steins;Gate" è stato un fulmine a ciel sereno. Non pensavo di trovare in esso tutto quello che in realtà ho incontrato... e che ho provato. E' l'anime che mi ha preso più in contropiede fra tutti quelli che ho visto. "Steins;Gate" è un "must see": ha molto da dire, molto da insegnarvi e sicuramente ha in serbo per voi molto più di quel che vi aspetterete da lui. All'inizio ero solo scettico, ma ho finito con l'innamorarmi di questa storia.
Vi lascio con il testo della seconda ending che compare durante l'ultimo episodio; esso racconta e descrive una cosa che accade durante la serie: quando lo leggerete durante l'ultimo episodio, avrete già capito a cosa mi riferisco.
"La tentazione di quell'attimo che ha unito i nostri sogni permea il cielo blu dopo la tempesta.
Chissà perché la felicità continua a nascondersi
Il seme del dolore ci mette alla prova
I gesti di gentilezza perduti nell'incomprensione
Mi fanno rabbrividire nelle notti più buie
Percorrendo la strada lunga e tortuosa ho capito quali sono le cose che non devo perdere
Dopo essere passati attraverso la sofferenza, i nostri occhi si cercano
Questo legame forgiato dal destino, in un mondo in cui tutto sembra andare in pezzi, è l'unica cosa che durerà per sempre"
Le animazioni sono molto buone, talvolta il doppiaggio era poco sincronizzato col labiale, ma sarà comunque capitato quattro volte sull'intera serie. Opening ed ending non mi convincevano quando le ho sentite al tempo della programmazione su Rai4, ma ora le ascolto in loop. Esse, oltre ad avere testi pieni di significato che strizzano l'occhio ad Okabe e altro che non dico per evitare spoiler, sono cantate in maniera sublime da Kanoko Itō e la sua bellissima voce.
Preciso che io ho guardato "Steins;Gate" con il doppiaggio originale, ma ricordo abbastanza bene anche quello italiano: entrambi molto ben fatti a livello di scelta delle voci, anche se a parer mio quello giapponese è un pelo più "empatico", nel senso che sono state scelte voci ben calzanti al carattere e modo di fare di ciascun personaggio; quindi anche il doppiaggio è decisamente promosso.
La cosa che mi ha spiazzato maggiormente e che non mi aspettavo è stata proprio la crescita di Rintaro, un personaggio estremamente poliedrico e che subisce una crescita molto netta dopo certi eventi; una crescita dovuta anche a certi stati d'animo non proprio felici. Dopo venir sconquassato da dilemmi fortissimi ovviamente non poteva più comportarsi come un tempo.
Così come ho avuto una fortissima empatia con Mayuri, un personaggio provvidenziale nella sua semplicità d'animo, che talvolta fa luce ad Okabe su ciò che per lui è troppo vicino da vedere: è indispensabile lei, e non buttata a caso (come nessuno dei personaggi di "Steins;Gate", dopo tutto).
Diciamo che la serie parte lentamente, in quanto deve calare lo spettatore nel contesto entro il quale si svolgono le vicende, e ciò richiede il suo tempo per essere fatto bene: difatti, i primi dieci episodi sono tutti molto calmi, con Okabe che fa lo stupido per tutto il tempo (proprio questo sarà il carattere che sarà costretto a rigettare più avanti). Ma dopo l'undicesimo episodio si entra nel vivo della storia e i colpi di scena si susseguiranno fino alla fine, in un climax crescente che terminerà solo al ventiquattresimo episodio, fatalità l'ultimo.
Un'altra cosa che mi ha portato veramente quasi al pianto sono stati alcuni dialoghi che ho voluto recuperare dagli episodi, perché esprimono veramente un pathos fortissimo e che sono probabilmente fra i più belli che abbia mai incontrato in un anime: non mi sognavo nemmeno lontanamente certi livelli di profondità ed emotività da quest'anime.
Quello che segue è il monologo che Kurisu fa in presenza di Okabe, per motivi che non posso dirvi in quanto spoiler:
"Ho... dei vaghi ricordi anche su di te... che eri pronto a tutto pur di salvare Mayuri... di quanto insistevi nel farlo... anche se eri solo e ferito.
Però hai continuato a provarci... a chiamare il suo nome, a piangere.
Hai continuato a cercare di salvarla.
E ogni volta che vedo quell'espressione, penso a quanto lei sia importante per te... e se per qualcuno sia davvero possibile... riversare così tanto affetto su di un'altra persona."
Come vedrete, questo dialogo rappresenta un bellissimo quanto reale spaccato di Okabe, dopo certi eventi, espresso attraverso la schiettezza di "Kuristina".
Invece quella che segue ora è una confessione di Mayushi davanti alla tomba di sua nonna, che va sempre a trovare:
"Ultimamente non sto trascorrendo molto tempo a parlare con Okarin. Di solito, quando lo vedevo... riuscivo a capire a che cosa stesse pensando.
Nell'ultimo periodo non ci riesco più.
Però... sembra che stia soffrendo davvero... come se fosse sempre sul punto di piangere. E mi rendo conto che nei suoi pensieri ci sono io.
Non voglio essere un peso per lui... Mi dispiace! Sto ancora parlando di cose tristi!"
Esso rappresenta la disarmante forza nascosta dietro l'apparente ingenuità di Mayushi; qui stavo veramente per piangere. Qualche episodio dopo questa scena riceverete l'ennesima riconferma di quanto Mayushi rappresenti per Okabe un punto fermo, in un mondo in continuo movimento dove realtà e realtà assumono per il nostro protagonista contorni sempre più sfumati e incerti. Mayushi è capace di rassicurare Okabe, fargli capire che "sta facendo la cosa giusta", nonostante la sua facciata di spensieratezza e semplicità.
In definitiva, per me "Steins;Gate" è stato un fulmine a ciel sereno. Non pensavo di trovare in esso tutto quello che in realtà ho incontrato... e che ho provato. E' l'anime che mi ha preso più in contropiede fra tutti quelli che ho visto. "Steins;Gate" è un "must see": ha molto da dire, molto da insegnarvi e sicuramente ha in serbo per voi molto più di quel che vi aspetterete da lui. All'inizio ero solo scettico, ma ho finito con l'innamorarmi di questa storia.
Vi lascio con il testo della seconda ending che compare durante l'ultimo episodio; esso racconta e descrive una cosa che accade durante la serie: quando lo leggerete durante l'ultimo episodio, avrete già capito a cosa mi riferisco.
"La tentazione di quell'attimo che ha unito i nostri sogni permea il cielo blu dopo la tempesta.
Chissà perché la felicità continua a nascondersi
Il seme del dolore ci mette alla prova
I gesti di gentilezza perduti nell'incomprensione
Mi fanno rabbrividire nelle notti più buie
Percorrendo la strada lunga e tortuosa ho capito quali sono le cose che non devo perdere
Dopo essere passati attraverso la sofferenza, i nostri occhi si cercano
Questo legame forgiato dal destino, in un mondo in cui tutto sembra andare in pezzi, è l'unica cosa che durerà per sempre"