Recensione
Hell Girl: Two Mirrors
10.0/10
Recensione di Disillusion
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Gli eventi accaduti durante la prima serie hanno segnato Enma Ai, che agli occhi dei suoi assistenti appare stanca e più malinconica di prima, e allora questi decidono di assisterla e aiutarla nel suo lavoro, ancora più di prima. Lo spettatore potrà quindi chiarirsi i dubbi sui tre misteriosi assistenti di Jigoku Shoujo, imparando i loro caratteri. Il loro passato verrà svelato solo durante la seconda metà della serie.
Ben presto fa la sua apparizione un nuovo personaggio fisso, che entrerà stabilmente nel gruppo di Jigoku Shoujo e condizionerà il corso degli eventi in parecchi episodi. Nel frattempo vengono proposti nuovi casi di rancori e vendette, e gli autori si sbizzarriscono raccontando storie scollegate tra di loro, e ognuna con caratteristiche uniche. La parte finale della serie riprende un caso che era stato lasciato in sospeso, che vede come protagonista umano un bambino ingiustamente accusato dagli altri abitanti della sua città delle sparizioni di alcune persone. Sparizioni causate in realtà dall'abuso della Corrispondenza per l'Inferno da parte degli abitanti stessi della città.
L'arco narrativo dura circa un anno; ci sono elementi sufficienti per credere che sia ambientato tra il 2006 e il 2007. Lo stile psicologico rimane invariato, ma ora che lo spettatore conosce già la storia di Enma Ai ci si concentra maggiormente sulle mini-storie dei personaggi umani, e vengono proposte cose ancora più interessanti e articolate di prima. I tre fedeli assistenti di Jigoku Shoujo trovano molto spazio in Futakomori: possiamo così finalmente analizzare i loro caratteri e, più avanti nella storia, potremo apprendere il loro passato. Ci sono inoltre alcune novità rispetto alla prima serie. Anche a livello estetico: la qualità del disegno e delle animazioni sono migliorate, la colonna sonora è di base la stessa della prima serie, ma ampliata con nuove musiche altrettanto belle come quelle già esistenti.
Al contrario della prima serie, il finale della seconda è meno aperto, anche perché sembra risolvere ogni dubbio rilevante, e invece la presenza di una terza serie suggerisce che la storia non finisce lì. Ad ogni modo la sostanza di questa seconda serie non cambia rispetto alla prima, le storie proposte sono coinvolgenti e interessanti, così come anche i temi proposti: alcuni molto simili a quelli già presenti nella prima serie, altri invece molto diversi. Ci sono parecchi episodi che hanno uno stile unico dagli altri, lo stile registico è mutevole, e cambia a seconda dell'episodio, il che rende tutto ancora più interessante.
Il comparto tecnico grafico è migliorato rispetto alla prima serie: il disegno dei personaggi è ancora più bello e curato, e l'animazione è più fluida e ricca.
Questo è un sequel che difficilmente deluderà chi ha già apprezzato la prima serie, dall'altra parte chi invece non l'ha apprezzata troverebbe ben poche novità, dato che la formula rimane sempre la stessa, ripetitiva, ma che non stanca mai chi ha apprezzato l'anime fin dal primo episodio. In ogni caso lo spettatore è avvisato: in Futakomori si raggiunge l'apice dell'intera serie.
Ben presto fa la sua apparizione un nuovo personaggio fisso, che entrerà stabilmente nel gruppo di Jigoku Shoujo e condizionerà il corso degli eventi in parecchi episodi. Nel frattempo vengono proposti nuovi casi di rancori e vendette, e gli autori si sbizzarriscono raccontando storie scollegate tra di loro, e ognuna con caratteristiche uniche. La parte finale della serie riprende un caso che era stato lasciato in sospeso, che vede come protagonista umano un bambino ingiustamente accusato dagli altri abitanti della sua città delle sparizioni di alcune persone. Sparizioni causate in realtà dall'abuso della Corrispondenza per l'Inferno da parte degli abitanti stessi della città.
L'arco narrativo dura circa un anno; ci sono elementi sufficienti per credere che sia ambientato tra il 2006 e il 2007. Lo stile psicologico rimane invariato, ma ora che lo spettatore conosce già la storia di Enma Ai ci si concentra maggiormente sulle mini-storie dei personaggi umani, e vengono proposte cose ancora più interessanti e articolate di prima. I tre fedeli assistenti di Jigoku Shoujo trovano molto spazio in Futakomori: possiamo così finalmente analizzare i loro caratteri e, più avanti nella storia, potremo apprendere il loro passato. Ci sono inoltre alcune novità rispetto alla prima serie. Anche a livello estetico: la qualità del disegno e delle animazioni sono migliorate, la colonna sonora è di base la stessa della prima serie, ma ampliata con nuove musiche altrettanto belle come quelle già esistenti.
Al contrario della prima serie, il finale della seconda è meno aperto, anche perché sembra risolvere ogni dubbio rilevante, e invece la presenza di una terza serie suggerisce che la storia non finisce lì. Ad ogni modo la sostanza di questa seconda serie non cambia rispetto alla prima, le storie proposte sono coinvolgenti e interessanti, così come anche i temi proposti: alcuni molto simili a quelli già presenti nella prima serie, altri invece molto diversi. Ci sono parecchi episodi che hanno uno stile unico dagli altri, lo stile registico è mutevole, e cambia a seconda dell'episodio, il che rende tutto ancora più interessante.
Il comparto tecnico grafico è migliorato rispetto alla prima serie: il disegno dei personaggi è ancora più bello e curato, e l'animazione è più fluida e ricca.
Questo è un sequel che difficilmente deluderà chi ha già apprezzato la prima serie, dall'altra parte chi invece non l'ha apprezzata troverebbe ben poche novità, dato che la formula rimane sempre la stessa, ripetitiva, ma che non stanca mai chi ha apprezzato l'anime fin dal primo episodio. In ogni caso lo spettatore è avvisato: in Futakomori si raggiunge l'apice dell'intera serie.