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Quand'è che un anime diviene trash? Solitamente le cause sono variegate e numerose, altre volte invece basta ricorrere a due generi in particolare, lolicon ed ecchi, di cui il primo decisamente è il male dell'animazione giapponese, oltre che una delle cause per le quali molti non appassionati ci guardano con occhi disgustati.

Anno 1944, la Terra è invasa da esseri misteriosi chiamati neuroi che distruggono qualunque cosa si trovi sul loro cammino. L'unico baluardo di salvezza sono le Strike Witches, bambine delle medie/elementari che, a prescindere dall'età che gli si voglia affibbiare, sono dotate di poteri magici e le uniche in grado di utilizzare le strike unit. Cosa sono le strike unit? Sono l'invenzione di un pedofil... ehm, un geniale scienziato, padre di una delle protagoniste, che permette alle bambine dotate di magia di volare indossandole come delle calze corazzate. Esteticamente non sono altro che fusoliere ritagliate e miniaturizzate di vecchi caccia aerei della Seconda Guerra Mondiale, A6M2 Zero per fare un esempio. Fine introduzione.

Se dovessi trovare un lato positivo della serie direi senza pensarci troppo: "originalità". Tuttavia l'opera è tutt'altro che degna di lode per più di un motivo. Cominciamo col dire che le bambine tutte non indossano indumenti che vadano dalla vita in giù, in pratica sono sempre con le pantsu al vento. Nessuno, e sottolineo nessuno, dei personaggi adulti sembra curarsi del fatto che il destino dell'umanità è in mano a delle bambine in mutande con le gambe infilate in dei razzi con eliche. La presenza della magia, presente da quanto si capisce solo nelle bambine, non è mai chiarita in alcun modo, non si sa in base a quale criterio una ragazzina possa possedere poteri magici o meno.

Ogni battaglia aerea contro i neuroi vede sempre attuata la stessa strategia da parte delle Witches, ovvero punzecchiare gli enormi velivoli alieni (?) con armi da fanteria e scudi magici che in realtà hanno sola utilità difensiva. In definitiva, quest'opera è un minestrone di roba che potrebbe risultare gradevole solo a un maniaco del lolicon, perché davvero non c'è nient'altro.

Per tutti i dodici interminabili episodi, completati solo per mettermi il cuore in pace su questa serie da sempre rimandata, ho assistito ai soliti smielati e zuccherosi discorsi sul volersi bene, sul voler proteggere gli altri, "impegniamoci duramente insieme", e quant'altro. Ma la cosa che in assoluto non ho sopportato sono le inquadrature: ogni momento è buono per un'inquadratura sulla zona... avete capito bene quale... delle protagoniste. Che si tratti di un momento "serio" (parolone vista l'opera in questione), di una scena di dialogo o di scene d'intermezzo, avremo sempre inquadrature su quel determinato punto per ogni personaggio femminile. Lo avrei ancora potuto capire per un ecchi non lolicon, ma qui siamo davvero a livelli preoccupanti e, se vi piace, consiglio vivamente una visitina dallo psicanalista.

A livello tecnico non troviamo l'eccellenza, tuttavia l'anime si difende davvero bene. Gli effetti di luce, le animazioni, e ovviamente i disegni, non sono affatto male, anzi sono sorprendentemente gradevoli. Anche il comparto audio non è malaccio, ma le sigle d'apertura e chiusura sono ampiamente dimenticabili.

In conclusione, "Strike Witches" è uno degli anime che volevo completare per una questione di principio, non di certo perché sia una bella opera d'animazione. Tuttora mi chiedo come si possa parlare anche solo di anime guardabile per quanto concerne una serie come questa, dove le bambine vanno in giro in mutande, dove le inquadrature inquadrano zone moralmente sbagliatissime e dove gli "adulti" affidano felicemente loro il destino del mondo. "Strike Witches" è uno dei motivi per i quali gli appassionati d'animazione giapponese passano per dei depravati e, se non siete d'accordo, secondo me dovreste porvi più di una domanda a riguardo.