Recensione
Starmyu
7.0/10
Durante le scuole medie, in un giorno di pioggia, Hoshitani Yuta si imbatte in uno studente del dipartimento musicale dell'accademia Ayanagi, intento ad eseguire dei passi di danza. Nonostante l'anfiteatro dinanzi al suo palco fosse vuoto e nessuno lo stesse acclamando, il ragazzo ballava liberamente, librandosi in volo come una farfalla appena uscita dal bozzolo, e con un dolce sorriso stampato in volto, di chi sembra aver raggiunto l'estasi completa. Hoshitani, abbagliato da tanta luce, nemmeno avesse visto un angelo inscenare il "Lago dei Cigni" di Čajkovskij, si ripromise, una volta diplomato, di iscriversi proprio all'Ayanagi Gakuen, per diventare qualcuno capace di toccare il cuore delle persone attraverso l'arte, proprio come quel ballerino sconosciuto aveva fatto con lui. Fra le mura del dipartimento di musica, Hoshitani incontrerà i suoi compagni di viaggio: il timidissimo Nayuki Toru, il borioso figlio di un famoso attore di teatro, Tengenji Kakeru, il fratello di una star con uno spiccato brother complex, Tsukigami Kaito, il silenzioso e misterioso part-timer Kuga Shu. Insieme formeranno il Team Ōtori, un gruppo di cinque idol guidato da Ōtori Itsuki, che non è nient'altri che quel liceale che Hoshitani aveva visto danzare sotto la pioggia. Imparando a contare l'uno sull'altro e sulle proprie capacità, ma soprattutto sfidando le regole imposte dalla tradizione dell'Ayanagi, il quintetto arriverà a brillare sul palcoscenico proprio come le stelle risplendono nel limpido cielo notturno.
Replicare il successo di Uta no Prince-sama è un'impresa ardua per qualsiasi anime si ponga nello stesso filone di idol, musica, balletti e scuole di drammaturgia, perché la storia dei principini che corrono dietro la sottana di una scrittrice di melodie è ormai ben consolidata nell'immaginario del fandom del genere. High School Star Musical (高校星歌劇 Kōkō Hoshi Kageki), altrimenti noto con l'abbreviazione di Star-Myu (スタミュ), ha fatto timidamente capolino nella stagione autunnale 2015 vicino a questo big delle vendite, riempiendo quel vuoto che inevitabile si crea ogniqualvolta UtaPri si stoppa. In Italia, la serie è partita in sordina, forse perché non molto tempo fa fu trasmesso Shōnen Hollywood, il quale ha disseminato delusione verso i prodotti di questo tipo, ma anche perché le prime puntate sono leggermente sottotono rispetto al seguito. Di episodio in episodio però l'avventura di Hoshitani e compagni presso l'Ayanagi Gakuen riesce, attraverso i suoi personaggi, a conquistare il cuore delle spettatrici. Parlo al femminile perché sperare che un ragazzo si avvicini ad una serie del genere non è auspicabile nemmeno in un mondo in cui le pari opportunità sono legge rispettata.
High School Star Musical, infatti, rientra in quella categoria di anime ai cui autori piace giocare con il cuore delle fangirl, utilizzando un fanservice tendente allo shōnen ai, per niente adatto ad un pubblico maschile. Servendosi sapientemente di frasi studiate ad hoc per ricreare scene tipiche degli shōjo manga, con tanto di carezze e sguardi languidi che accompagnano la battuta, il copione spalanca una voragine nella quale una simpatica lettrice di yaoi come me non può non tuffarcisi a sirena! Il tutto viene ben mescolato ad una sana comicità. Ci sono stati episodi in particolare che mi hanno fatta scompisciare dalle risate, pur se in generale di scene imbarazzanti ce ne sono a valanghe, come quelle in cui ballano, o quelle in cui cantano sbattendosi nemmeno stessero girando il promotional video dell'ultimo singolo di Justin Bieber! Azzeccato dal punto di vista comico è il personaggio di Inumine Seishiro, il pagliaccetto dai capelli verdi iscritto al Team Hiragi, il gruppo sotto la supervisione del presidente del consiglio studentesco, l'ortodosso Hiragi Tsubasa. Hanno realizzato scene divertentissime con Inumine, mostrando di saper valorizzare anche un personaggio secondario.
I maggiori pregi di High School Star Musical sono proprio l'umiltà di un anime che non punta ad essere nient'altro che una serie di intrattenimento per ragazze, ma soprattutto i suoi personaggi, principali e secondari. Inizialmente, Hoshitani, Nayuki, Tsukigami, Tengenji e Kuga, ma pure i loro senpai del Kao-kai, ossia il consiglio studentesco dell'Ayanagi Gakuen, non sprizzavano simpatia, sembravano più dei pompati sbruffoncelli a cui un paio di pizze sul muso non avrebbero fatto male. Andando avanti, gli autori hanno fornito una chiave ironica con la quale annientare questa puzza sotto il naso, oppure hanno ammorbidito delle caratteristiche che gli avevano dato: per esempio, a Tengenji è stato abbinato un gatto nero, Tavian, che lo fa sciogliere; Tsukigami ha cominciato a fare battute spiritose sui compagni; Nayuki ha aperto la mensa dei poveri in camera sua; mentre Kuga come una mamma chioccia calmava gli animi bollenti dei suoi pulcini; Hoshitani infine ha dismesso i panni del protagonista insicuro per indossare quelli di chi sa che strada vuole percorrere e con chi vuole percorrerla.
Dal punto di vista tecnico non è niente di innovativo. È raro d'altronde che si investano soldi su quel versante in un anime come High School Star Musical, perché ciò che deve esaltare sopra tutto è il character design. Belli i volti dei personaggi, alcuni potrebbero diventare candidati del best bishōnen dei Nekoaward 2015! C'è da dire che almeno i balletti erano ben animati, credo sia stata utilizzata la computer grafica, ma comunque il risultato ottenuto è positivo. Per quanto riguarda invece la colonna sonora... C'è da fare un discorso diverso. Sarà che io sono molto avvezza al j-pop, è il genere musicale che ascolto di più e occupa il 75% della playlist del mio iPod, quindi ho un orecchio che gradisce un certo tipo di canzoni. Ma, tranne alcune che davvero erano brutte, almeno l'ending "Seishun Countdown" (星瞬COUNTDOWN) e i singoli dei cinque ragazzi cantati dai rispettivi doppiatori, ossia Hanae Natsuki, Ono Kenshō, Arthur Lounsbery, Hosoya Yoshimasa, Maeno Tomoaki, e infine "Dreamer, l'opening cantata da Gero, mi sono piaciute un sacco, tant'è che le ascolto a palla da quando sono state rilasciate le versioni in alta qualità e andrei volentieri a cantarle al karaoke! Ho sentito però di gente che non le ha per niente apprezzate. Sarà forse anche dovuto al fatto che le versioni di un minuto integrate negli episodi non rendono giustizia ai pezzi, ma può pure essere che sono io che ho gusti impopolari...
Divertente, un anime che sa come prendersi in giro, con la giusta dose di fanservice, un buon prodotto del suo genere, High School Star Musical lo consiglio caldamente. Per la compagnia e le risate che mi ha regalato in questa stagione autunnale avrei voluto dargli di più, ma penso di essere stata fin troppo clemente mollandogli un 7, pure perché a livello musicale non rende come dovrebbe. Le mie stelline mi mancheranno! Rivolgerò a quelle che sono in cielo la mia preghiera di avere una seconda stagione.
Replicare il successo di Uta no Prince-sama è un'impresa ardua per qualsiasi anime si ponga nello stesso filone di idol, musica, balletti e scuole di drammaturgia, perché la storia dei principini che corrono dietro la sottana di una scrittrice di melodie è ormai ben consolidata nell'immaginario del fandom del genere. High School Star Musical (高校星歌劇 Kōkō Hoshi Kageki), altrimenti noto con l'abbreviazione di Star-Myu (スタミュ), ha fatto timidamente capolino nella stagione autunnale 2015 vicino a questo big delle vendite, riempiendo quel vuoto che inevitabile si crea ogniqualvolta UtaPri si stoppa. In Italia, la serie è partita in sordina, forse perché non molto tempo fa fu trasmesso Shōnen Hollywood, il quale ha disseminato delusione verso i prodotti di questo tipo, ma anche perché le prime puntate sono leggermente sottotono rispetto al seguito. Di episodio in episodio però l'avventura di Hoshitani e compagni presso l'Ayanagi Gakuen riesce, attraverso i suoi personaggi, a conquistare il cuore delle spettatrici. Parlo al femminile perché sperare che un ragazzo si avvicini ad una serie del genere non è auspicabile nemmeno in un mondo in cui le pari opportunità sono legge rispettata.
High School Star Musical, infatti, rientra in quella categoria di anime ai cui autori piace giocare con il cuore delle fangirl, utilizzando un fanservice tendente allo shōnen ai, per niente adatto ad un pubblico maschile. Servendosi sapientemente di frasi studiate ad hoc per ricreare scene tipiche degli shōjo manga, con tanto di carezze e sguardi languidi che accompagnano la battuta, il copione spalanca una voragine nella quale una simpatica lettrice di yaoi come me non può non tuffarcisi a sirena! Il tutto viene ben mescolato ad una sana comicità. Ci sono stati episodi in particolare che mi hanno fatta scompisciare dalle risate, pur se in generale di scene imbarazzanti ce ne sono a valanghe, come quelle in cui ballano, o quelle in cui cantano sbattendosi nemmeno stessero girando il promotional video dell'ultimo singolo di Justin Bieber! Azzeccato dal punto di vista comico è il personaggio di Inumine Seishiro, il pagliaccetto dai capelli verdi iscritto al Team Hiragi, il gruppo sotto la supervisione del presidente del consiglio studentesco, l'ortodosso Hiragi Tsubasa. Hanno realizzato scene divertentissime con Inumine, mostrando di saper valorizzare anche un personaggio secondario.
I maggiori pregi di High School Star Musical sono proprio l'umiltà di un anime che non punta ad essere nient'altro che una serie di intrattenimento per ragazze, ma soprattutto i suoi personaggi, principali e secondari. Inizialmente, Hoshitani, Nayuki, Tsukigami, Tengenji e Kuga, ma pure i loro senpai del Kao-kai, ossia il consiglio studentesco dell'Ayanagi Gakuen, non sprizzavano simpatia, sembravano più dei pompati sbruffoncelli a cui un paio di pizze sul muso non avrebbero fatto male. Andando avanti, gli autori hanno fornito una chiave ironica con la quale annientare questa puzza sotto il naso, oppure hanno ammorbidito delle caratteristiche che gli avevano dato: per esempio, a Tengenji è stato abbinato un gatto nero, Tavian, che lo fa sciogliere; Tsukigami ha cominciato a fare battute spiritose sui compagni; Nayuki ha aperto la mensa dei poveri in camera sua; mentre Kuga come una mamma chioccia calmava gli animi bollenti dei suoi pulcini; Hoshitani infine ha dismesso i panni del protagonista insicuro per indossare quelli di chi sa che strada vuole percorrere e con chi vuole percorrerla.
Dal punto di vista tecnico non è niente di innovativo. È raro d'altronde che si investano soldi su quel versante in un anime come High School Star Musical, perché ciò che deve esaltare sopra tutto è il character design. Belli i volti dei personaggi, alcuni potrebbero diventare candidati del best bishōnen dei Nekoaward 2015! C'è da dire che almeno i balletti erano ben animati, credo sia stata utilizzata la computer grafica, ma comunque il risultato ottenuto è positivo. Per quanto riguarda invece la colonna sonora... C'è da fare un discorso diverso. Sarà che io sono molto avvezza al j-pop, è il genere musicale che ascolto di più e occupa il 75% della playlist del mio iPod, quindi ho un orecchio che gradisce un certo tipo di canzoni. Ma, tranne alcune che davvero erano brutte, almeno l'ending "Seishun Countdown" (星瞬COUNTDOWN) e i singoli dei cinque ragazzi cantati dai rispettivi doppiatori, ossia Hanae Natsuki, Ono Kenshō, Arthur Lounsbery, Hosoya Yoshimasa, Maeno Tomoaki, e infine "Dreamer, l'opening cantata da Gero, mi sono piaciute un sacco, tant'è che le ascolto a palla da quando sono state rilasciate le versioni in alta qualità e andrei volentieri a cantarle al karaoke! Ho sentito però di gente che non le ha per niente apprezzate. Sarà forse anche dovuto al fatto che le versioni di un minuto integrate negli episodi non rendono giustizia ai pezzi, ma può pure essere che sono io che ho gusti impopolari...
Divertente, un anime che sa come prendersi in giro, con la giusta dose di fanservice, un buon prodotto del suo genere, High School Star Musical lo consiglio caldamente. Per la compagnia e le risate che mi ha regalato in questa stagione autunnale avrei voluto dargli di più, ma penso di essere stata fin troppo clemente mollandogli un 7, pure perché a livello musicale non rende come dovrebbe. Le mie stelline mi mancheranno! Rivolgerò a quelle che sono in cielo la mia preghiera di avere una seconda stagione.