Recensione
Hearts of Iron III
9.0/10
Rispetto agli altri giochi realizzati dalla Paradox, Hearts of Iron pone l'accento soprattutto sulla gestione militare, visto che, dopo i preparativi (si inizia nel 1936), la parte centrale e finale del gioco saranno interamente occupati dalla gestione bellica.
Questa peculiarità rende Hearts of Iron il gioco più complesso tra i vari grand strategy dello sviluppatore svedese, e se la possibilità di usare i comandi automatici (tutt'altro che impeccabili però) alleggerisce molto la situazione, per chi vuole micrare tutto il gioco rappresenta, senza ombra di dubbio, una sfida, foriera di molte soddisfazioni, che in pochi possono affrontare.
Diversamente dagli altri giochi Paradox, così come da quello che sarà il suo successore, Hearts of Iron III segue binari più o meno prestabiliti, e, per quanto il giocatore possa provare a distaccarsi dalla storia reale, tendenzialmente gli schieramenti contrapposti tendono a restare quelli riportati sui libri di storia.
Unici difetti sono un'IA non proprio impeccabile (soprattutto nella gestione automatizzata) e un sistema di rifornimento veramente infernale.
Questa peculiarità rende Hearts of Iron il gioco più complesso tra i vari grand strategy dello sviluppatore svedese, e se la possibilità di usare i comandi automatici (tutt'altro che impeccabili però) alleggerisce molto la situazione, per chi vuole micrare tutto il gioco rappresenta, senza ombra di dubbio, una sfida, foriera di molte soddisfazioni, che in pochi possono affrontare.
Diversamente dagli altri giochi Paradox, così come da quello che sarà il suo successore, Hearts of Iron III segue binari più o meno prestabiliti, e, per quanto il giocatore possa provare a distaccarsi dalla storia reale, tendenzialmente gli schieramenti contrapposti tendono a restare quelli riportati sui libri di storia.
Unici difetti sono un'IA non proprio impeccabile (soprattutto nella gestione automatizzata) e un sistema di rifornimento veramente infernale.