Recensione
HaruChika
5.0/10
Haruchika: quando si cerca di fare troppe cose in una volta non ci si riesce nemmeno in una.
E' questo il pensiero che ho avuto guardando questo anime, pian piano che le puntate scorrevano.
Haruchika (Haruta & Chika) è un anime prodotto dalla P.A.Works nella stagione invernale 2016 comprendente 12 episodi. L'adattamento animato è tratto da una serie di romanzi gialli di Sei Hatsuno, che hanno ispirato anche un manga e un film live-action che debutterà l'anno prossimo.
Passando all'anime in questione, mi ritrovo purtroppo a doverne dare un giudizio che non si avvicina alla sufficienza. Perché? Perché, ripeto, HaruChika cerca di rientrare in troppi generi senza riuscire a brillare in particolar modo in nessuno. E' un anime che scorre senza riuscire a coinvolgere lo spettatore che anzi, potrebbe rimanere un po' perplesso dalle situazioni che esso propone.
La trama è piuttosto semplice e narra le vicende di Chika, una ragazza che iscrittasi alle scuole superiori si unisce al club di musica e si invaghisce del professor Kusakabe, responsabile dell'orchestra. Nel club ritrova anche un suo vecchio amico, Haruta, e insieme recluteranno nuovi membri cercando di risolvere i loro drammi e aiutandoli a superarli.
Le premesse iniziali erano interessanti in quanto l'anime non prometteva di essere soltanto un prodotto basato sulla musica, ma anche sull'introspezione dei personaggi, sulla risoluzione di misteri e problemi legati al passato di ogni membro; il problema sta nel fatto che nel corso dell'anime si può notare come di musica ci sia ben poco. Esso infatti è un argomento che viene toccato soltanto di rado e saranno rari i momenti in cui vedremo delle esibizioni con i fiocchi dei nostri protagonisti. In ogni episodio ci verranno infatti mostrati dei ragazzi che soffrono per determinati problemi e Haruta, con il suo ingegno e la sua capacità investigativa anche troppo esagerata per essere verosimile, sarà in grado di risolvere ogni "mistero". Mistero, ovviamente, per così dire.
I casi che i nostri si ritroveranno a risolvere non possono certo considerarsi dei "gialli" veri e propri, poiché spesso vedremo degli adulti incapaci di prendere decisioni o quanto meno utilizzare un po' di logica per giungere ad una conclusione o ad un determinato significato che, incredibilmente (e misteriosamente) un ragazzino riesce invece a cogliere pur non conoscendo le persone direttamente, ma soltanto basandosi su qualche indizio.
Come già detto, di musica si vede ben poco. Non mi sentirei quindi di considerarlo un anime musicale, ma nemmeno un'opera che rientra nel filone investigativo, dato che si tratta per lo più di casi che iniziano e finiscono in maniera poco credibile.
Il design non mi piace molto ma tutto sommato non lo reputo nemmeno così male. Le ost invece, che per un anime del genere dovrebbero lasciare qualcosa, riescono solo a dispensare indifferenza. La sigla di apertura e quella di chiusura comprese non sono particolarmente incalzanti.
Il finale è abbastanza aperto e non conclude quel triangolo amoroso che ci viene proposto all'inizio e poi puntualmente accantonato per dar spazio agli intrighi dell'anime. E' un peccato anche questo perché il lato sentimentale avrebbe quantomeno potuto dare una svolta più interessante alle vicende.
In conclusione non mi sento di dare una sufficienza a quest'anime ma nemmeno di bocciarlo completamente; non lo consiglierei a chi ama la musica e vuol rimanere emozionato da questo aspetto ma rimango fiducioso nel pensare che un'eventuale seconda stagione potrebbe far migliorare questo adattamento animato.
E' questo il pensiero che ho avuto guardando questo anime, pian piano che le puntate scorrevano.
Haruchika (Haruta & Chika) è un anime prodotto dalla P.A.Works nella stagione invernale 2016 comprendente 12 episodi. L'adattamento animato è tratto da una serie di romanzi gialli di Sei Hatsuno, che hanno ispirato anche un manga e un film live-action che debutterà l'anno prossimo.
Passando all'anime in questione, mi ritrovo purtroppo a doverne dare un giudizio che non si avvicina alla sufficienza. Perché? Perché, ripeto, HaruChika cerca di rientrare in troppi generi senza riuscire a brillare in particolar modo in nessuno. E' un anime che scorre senza riuscire a coinvolgere lo spettatore che anzi, potrebbe rimanere un po' perplesso dalle situazioni che esso propone.
La trama è piuttosto semplice e narra le vicende di Chika, una ragazza che iscrittasi alle scuole superiori si unisce al club di musica e si invaghisce del professor Kusakabe, responsabile dell'orchestra. Nel club ritrova anche un suo vecchio amico, Haruta, e insieme recluteranno nuovi membri cercando di risolvere i loro drammi e aiutandoli a superarli.
Le premesse iniziali erano interessanti in quanto l'anime non prometteva di essere soltanto un prodotto basato sulla musica, ma anche sull'introspezione dei personaggi, sulla risoluzione di misteri e problemi legati al passato di ogni membro; il problema sta nel fatto che nel corso dell'anime si può notare come di musica ci sia ben poco. Esso infatti è un argomento che viene toccato soltanto di rado e saranno rari i momenti in cui vedremo delle esibizioni con i fiocchi dei nostri protagonisti. In ogni episodio ci verranno infatti mostrati dei ragazzi che soffrono per determinati problemi e Haruta, con il suo ingegno e la sua capacità investigativa anche troppo esagerata per essere verosimile, sarà in grado di risolvere ogni "mistero". Mistero, ovviamente, per così dire.
I casi che i nostri si ritroveranno a risolvere non possono certo considerarsi dei "gialli" veri e propri, poiché spesso vedremo degli adulti incapaci di prendere decisioni o quanto meno utilizzare un po' di logica per giungere ad una conclusione o ad un determinato significato che, incredibilmente (e misteriosamente) un ragazzino riesce invece a cogliere pur non conoscendo le persone direttamente, ma soltanto basandosi su qualche indizio.
Come già detto, di musica si vede ben poco. Non mi sentirei quindi di considerarlo un anime musicale, ma nemmeno un'opera che rientra nel filone investigativo, dato che si tratta per lo più di casi che iniziano e finiscono in maniera poco credibile.
Il design non mi piace molto ma tutto sommato non lo reputo nemmeno così male. Le ost invece, che per un anime del genere dovrebbero lasciare qualcosa, riescono solo a dispensare indifferenza. La sigla di apertura e quella di chiusura comprese non sono particolarmente incalzanti.
Il finale è abbastanza aperto e non conclude quel triangolo amoroso che ci viene proposto all'inizio e poi puntualmente accantonato per dar spazio agli intrighi dell'anime. E' un peccato anche questo perché il lato sentimentale avrebbe quantomeno potuto dare una svolta più interessante alle vicende.
In conclusione non mi sento di dare una sufficienza a quest'anime ma nemmeno di bocciarlo completamente; non lo consiglierei a chi ama la musica e vuol rimanere emozionato da questo aspetto ma rimango fiducioso nel pensare che un'eventuale seconda stagione potrebbe far migliorare questo adattamento animato.