Recensione
Wolf Children
8.0/10
Ho rimandato più volte la visione di questo titolo, perché pensavo fosse sulla falsariga di un'opera di Miyazaki, quindi, spocchioso come sono, ai tempi ho tralasciato questo titolo.
L'anime inizia come un tranquillo slice of life, costellato da un'ottima regia e un disegno ruvido ma definito, dove le espressioni dei volti e le situazioni parlano più dei pochi dialoghi (almeno all'inizio). La storia è una fiaba e racconta dell'amore in varie sfumature, sottolineando, forse più che l'innamoramento, il coraggio di saper amare a qualsiasi costo, e questo è scolpito in ogni scena di questo anime: la forza d'animo che colpisce chi ci sta attorno e ci lega di più alle persone che amiamo.
Fatto è che la trama non è per niente sciocca e si tiene sempre su un ritmo molto adulto, anche se in fondo parla di uno scorcio della loro vita: vediamo Hana affrontare delle situazioni di per sé banali che ogni volta rischiano di innescare qualche piccola tragedia, dal confronto sociale della città, da cui in fondo ne esce sconfitta, alla scelta coraggiosa di trasferirsi in un remoto paese di campagna così da allevare i suoi bimbi lontani dai dogmi di una società a loro altrimenti preclusa, visti la loro tenera età e il non conoscere a fondo la propria vera essenza, quasi un paradosso rispetto alla vita quotidiana di ognuno di noi.
La trama, per quanto semplice, è complessa nelle avversità quotidiane della giovane Hana; la regia dell'anime è magistrale sotto questo punto vista, in quanto non lascia mai spazi vuoti o scene inutilmente lacrimevoli, anzi, tutt'altro, è un inno alla vita, all'accettarsi e ad accettare gli altri, perché banalmente i traumi maggiori sono quelli che i figli affrontano quando iniziano a prendere coscienza di sé stessi come individuo, cercando un loro posto nel mondo.
I personaggi di questo anime sono quasi campali: Hana (la protagonista), dolce ed estroversa, affronta le avversità con piglio e sorriso deciso, lei è il fulcro dell'anime a ben vedere; poi abbiamo Yuki, la figlia più grande, forse il personaggio che dà più soddisfazioni a livello visivo, perché esce sempre fuori dal suo personaggio con i suoi siparietti davvero unici; infine Ame, il personaggio forse più enigmatico di tutta la vicenda, non perché sia problematico, ma semplicemente di punto in bianco si accorge di essere il più maturo e di avere le idee chiare su chi è veramente.
Sinceramente ho apprezzato tutti i personaggi di questo anime, anche quelli meno in risalto o le semplici comparse, che hanno dato comunque profondità e spessore a tutti gli altri, senza perdere mai la propria indipendenza o piglio.
Il lato tecnico è ineccepibile, e anche un semplice spruzzo di neve prende forma in qualcosa di magico; la scenografia, i piccoli dettagli sono resi ancor meglio del tratto a volte semplice dei personaggi, non per sminuirne il livello, ma per apprezzarne meglio il movimento.
Le musiche renderebbero bello quest'anime anche se fosse muto: sempre bene azzeccate nell'innesco della scena o sullo sfondo a un dialogo.
L'anime rispecchia bene il suo titolo: è forte nei sentimenti, lo inizi a guardare e ne resti rapito per tutte le quasi due ore che dura. Non è il mio genere, la nota fantasy è appena accennata, è un inno all'accettazione del diverso come forma d'amore e questo è un valore che ti si scolpisce veramente nel cuore.
L'anime inizia come un tranquillo slice of life, costellato da un'ottima regia e un disegno ruvido ma definito, dove le espressioni dei volti e le situazioni parlano più dei pochi dialoghi (almeno all'inizio). La storia è una fiaba e racconta dell'amore in varie sfumature, sottolineando, forse più che l'innamoramento, il coraggio di saper amare a qualsiasi costo, e questo è scolpito in ogni scena di questo anime: la forza d'animo che colpisce chi ci sta attorno e ci lega di più alle persone che amiamo.
Fatto è che la trama non è per niente sciocca e si tiene sempre su un ritmo molto adulto, anche se in fondo parla di uno scorcio della loro vita: vediamo Hana affrontare delle situazioni di per sé banali che ogni volta rischiano di innescare qualche piccola tragedia, dal confronto sociale della città, da cui in fondo ne esce sconfitta, alla scelta coraggiosa di trasferirsi in un remoto paese di campagna così da allevare i suoi bimbi lontani dai dogmi di una società a loro altrimenti preclusa, visti la loro tenera età e il non conoscere a fondo la propria vera essenza, quasi un paradosso rispetto alla vita quotidiana di ognuno di noi.
La trama, per quanto semplice, è complessa nelle avversità quotidiane della giovane Hana; la regia dell'anime è magistrale sotto questo punto vista, in quanto non lascia mai spazi vuoti o scene inutilmente lacrimevoli, anzi, tutt'altro, è un inno alla vita, all'accettarsi e ad accettare gli altri, perché banalmente i traumi maggiori sono quelli che i figli affrontano quando iniziano a prendere coscienza di sé stessi come individuo, cercando un loro posto nel mondo.
I personaggi di questo anime sono quasi campali: Hana (la protagonista), dolce ed estroversa, affronta le avversità con piglio e sorriso deciso, lei è il fulcro dell'anime a ben vedere; poi abbiamo Yuki, la figlia più grande, forse il personaggio che dà più soddisfazioni a livello visivo, perché esce sempre fuori dal suo personaggio con i suoi siparietti davvero unici; infine Ame, il personaggio forse più enigmatico di tutta la vicenda, non perché sia problematico, ma semplicemente di punto in bianco si accorge di essere il più maturo e di avere le idee chiare su chi è veramente.
Sinceramente ho apprezzato tutti i personaggi di questo anime, anche quelli meno in risalto o le semplici comparse, che hanno dato comunque profondità e spessore a tutti gli altri, senza perdere mai la propria indipendenza o piglio.
Il lato tecnico è ineccepibile, e anche un semplice spruzzo di neve prende forma in qualcosa di magico; la scenografia, i piccoli dettagli sono resi ancor meglio del tratto a volte semplice dei personaggi, non per sminuirne il livello, ma per apprezzarne meglio il movimento.
Le musiche renderebbero bello quest'anime anche se fosse muto: sempre bene azzeccate nell'innesco della scena o sullo sfondo a un dialogo.
L'anime rispecchia bene il suo titolo: è forte nei sentimenti, lo inizi a guardare e ne resti rapito per tutte le quasi due ore che dura. Non è il mio genere, la nota fantasy è appena accennata, è un inno all'accettazione del diverso come forma d'amore e questo è un valore che ti si scolpisce veramente nel cuore.