logo GamerClick.it

7.0/10
-

Erased a un titolo evocativo molto pretenzioso a mio avvisto di fatti ci ho messo un po' a decidere di fare questa recensione, innanzitutto l'ho rivisto 2 volte per comprendere bene che tipo di anime ho guardato, questo perché volevo scindere i vari aspetti per poi valutarli meglio.
La prima cosa che ti colpisce di Erased sicuramente è la trama non banale e con quello sprint in più che ti fa decidere se scegliere un prodotto invece che un altro, anche perché il biglietto da visita con le animazioni della A1 Pictures, insomma non è da poco, di fatti le animazioni sono quanto meno fatte bene e aggiungono quel tono melodrammatico sia nella scelte dei colori che in quelle della scenografia, sicuramente colmando il gusto anche dei più esigenti.
L'anime parte praticamente con grinta, conosciamo Satoru e prendiamo confidenza con il suo potere speciale quel tanto che basta per iniziare col famoso botto.
Ahimè non ho letto il manga da cui è tratto ma penso che a breve colmerò anche questa mia lacuna.
L'anime anche se di per se è un giallo attorniato di mistero, ti prende molto sulla fluidità di storia e ti porta attraverso una trama non contorta a vedere tutti i capitoli della serie, questo senza mai avere delle lacune di sorta, il motore dell'anime in fondo è proprio il suo protagonista con la contrapposizione legata al suo potere (non mi piace fare spoiler in questo), è intrigante nei vari capitoli l'analisi che il protagonista fa di se stesso anche se inconsciamente, non capendo dove il bambino è divenuto uomo, se effettivamente ce l'ha fatta oppure vero il contrario (L'uomo che torna bambino) senza per questo perdere mai quello che per lui è il valore più importante o vero il senso di giustizia.
Più che un mistero misterioso (scusate il giro di parole), sembra un caleidoscopio psicologico, dove il protagonista per affrontare il proprio dramma infantile, Satoru alla fine è rimasto avvolto dal personaggio creatosi nel tempo, ora la possibilità di raffrontarsi ed evolvere con i suoi amici e creare nuovi legami fondati sulla fiducia reciproca è una vera scissione analitica dei rapporti interpersonali con gli occhi di un adulto mai maturato.
Il dramma di alcune scene è reale e il fatto che il nostro adulto/bambino le affronti con una smodata semplicità mi ha lasciato quantomeno perplesso.
La trama comunque per quanto la premessa sia ottima non è complicata e lascia poco spazio a complicate elucubrazioni tutto si svolge su un binario attivando qua e là qualche scambio la direzione non cambia, la regia in questo è buona.
La sceneggiatura mi ha colpito molto in quanto alcuni dialoghi e a volte anche i monologhi usciti dalla voce mentale dei protagonisti fanno riflettere senza contorcere o meglio distorcere il pensiero, quindi si ha il senso di ritmo e soprattutto di un crescente continuo che purtroppo però s'interrompe.
I personaggi sono tutti di spessore in particolar modo la madre del protagonista che non il suo fare riesce a spalleggiare Satoru a volte perfino superandolo come figura principale il chara è chiaro e bello il messaggio che il protagonista sprizza da tutti i pori ma Erased in definitiva sono tutti i comprimari che girano intorno al protagonista che annaspa forse troppo frettolosamente dalle situazioni, e qui che facciamo conoscenza di ogni membro del suo gruppo punto focale di tutta la vicenda:
L'amico più caro quello che tiene a lui a dispetto di fiducia e incolumità.
Quello più timido che ha una parola sempre buona per tirare su il morale.
La bambina che desidera essere Peter Pan.
Il carismatico e corpulento amico che mantiene vivo il gruppo.
Il fissato con videogiochi (inutile se non per il numero).
La reginetta della festa.
E la ragazza che crede in lui…
Questi sono alcuni personaggi che hanno caratterizzato la vicenda di questo anime dove stereotipando i vari personaggi li ha resi unici peccato che solo alcuni hanno avuto il beneficio del palco a discapito di altri.
Trovare il cattivo in giallo e il perno del movimento del cervello di ogni appassionato del genere, peccato che da un titolo tracotante ti aspetteresti di trovare il colpevole dopo aver risolto un puzzle complicato, in cui il nostro Nero Wolfe, mette insieme i pezzi con perizia e cura smascherando il reo (non confesso) mettendolo a confronto magari con altri presunti tali ma alla fine ci troviamo che Satoru come spirito investigativo è più vicino a Jessica Fletcher…
Non per sminuire il nostro criminale in quanto penso che il misfatto o comunque l'atto disdicevole del reato contro i bambini sia il peggiore in assoluto mi porta a pensare che l'autore l'abbia sopravvalutato non concedendogli lo spazio che meritava cotanta indiscriminata cattiveria.
Sinceramente pure lo spazio lasciato all'altro antagonista è ristretto ma in fondo forse e meglio così…
Le musiche e la parte melodica a parte le intro mi sembrano un po' assenti o sottotono cosa che avrebbe dato pregio ad un anime di livello aumentandone sicuramente il lustro quindi in questo caso sono state praticamente ininfluenti.
La tecnica di realizzazione delle animazioni sono fatte bene e più, animazioni fluide, personaggi che parlano solo con le espressioni dei visi particolareggiati da diverse sfumature, tratto fine in cui contraddistingui sempre l'adulto dal bambino non solo per l'altezza, scenografia invidiabile ricca di dettagli a volte forse pure troppi, rendono questo anime di pregio per l'animazione tecnica.
In conclusione ho visto un anime che mi è piaciuto dove il mistero e il giallo non sono a livello con la trama ma non annoiano…
I personaggi non raccontano la loro storia ma vengono sormontati e portati via da quella di qualcun altro.
L'anime soffre di un calo ad un certo punto, peccato anche se è fisiologico per altri versi senza alcune lacune e con qualche dettaglio in più poteva sicuramente essere un capolavoro.