Recensione
Alice 19th
7.0/10
Prima di iniziare, una premessa.
Io adoro la Watase. Mi piace dai tempi di Fushigi Yuugi e devo dire che ho letto quasi tutta la produzione. Oserei dire che amerei persino una lista della spesa scritta da lei.
Quindi potete immaginare con quale gioia io sia riuscita a recuperare questo manga, a Lucca.
Ebbene, dopo averlo finito, devo dire che sono rimasta un po' delusa.
Ora, non voglio dire che sia orribile, eh: il suo tratto si riconosce lontano un miglio (voci maligne dicono che i suoi personaggi sono tutti uguali e che non si riconoscono tra loro, e non dico che non sia così, ma io la amo proprio per il suo modo di disegnare) ed è questa la caratteristica che più adoro di lei. Però, come trama, ecco, l'ho trovata un po' ripetitiva, troppo uguale a tutte le altre opere che ha scritto. C'è lui, c'è lei che ama lui, ma c'è la terza incomoda e lei è troppo buona per volerglielo soffiare o per avere la forza di conquistarselo, lui non è da meno, perché non capisce neanche cosa prova la ragazza in questione; tuttavia, grazie alle avventure vissute, i due capiscono di amarsi e quindi possono vivere felici e contenti e anche il quarto incomodo (quello innamorato di lei) capisce che i due sono fatti l'uno per l'altra.
Insomma, di manga così ne ho letti tanti, suoi e di altre autrici, quindi non è che mi aspettassi chissà che variazioni allo schema.
Anche l'avventura, in sé, non è che l'abbia trovata molto interessante: bella la magia nascosta tra le parole, ma a volte le scene erano un po' confuse e troppo veloci. E poi, la Watase ha questo brutto vizio di volerci mettere per forza qualche morto che sta iniziando a stancare un po'.
Anche la sorella non è che mi è parsa molto convincente come cattiva della situazione, insomma: il motivo mi è sembrato un po' troppo semplicistico e stupido. Insomma, tra tanti manga molto meglio costruiti e complessi, questo è stato parecchio deludente. Ripeto, non che sia stato orrendo, però, tra i tanti, questo reputo che sia uno dei meno belli della sensei editi in Italia.
Io adoro la Watase. Mi piace dai tempi di Fushigi Yuugi e devo dire che ho letto quasi tutta la produzione. Oserei dire che amerei persino una lista della spesa scritta da lei.
Quindi potete immaginare con quale gioia io sia riuscita a recuperare questo manga, a Lucca.
Ebbene, dopo averlo finito, devo dire che sono rimasta un po' delusa.
Ora, non voglio dire che sia orribile, eh: il suo tratto si riconosce lontano un miglio (voci maligne dicono che i suoi personaggi sono tutti uguali e che non si riconoscono tra loro, e non dico che non sia così, ma io la amo proprio per il suo modo di disegnare) ed è questa la caratteristica che più adoro di lei. Però, come trama, ecco, l'ho trovata un po' ripetitiva, troppo uguale a tutte le altre opere che ha scritto. C'è lui, c'è lei che ama lui, ma c'è la terza incomoda e lei è troppo buona per volerglielo soffiare o per avere la forza di conquistarselo, lui non è da meno, perché non capisce neanche cosa prova la ragazza in questione; tuttavia, grazie alle avventure vissute, i due capiscono di amarsi e quindi possono vivere felici e contenti e anche il quarto incomodo (quello innamorato di lei) capisce che i due sono fatti l'uno per l'altra.
Insomma, di manga così ne ho letti tanti, suoi e di altre autrici, quindi non è che mi aspettassi chissà che variazioni allo schema.
Anche l'avventura, in sé, non è che l'abbia trovata molto interessante: bella la magia nascosta tra le parole, ma a volte le scene erano un po' confuse e troppo veloci. E poi, la Watase ha questo brutto vizio di volerci mettere per forza qualche morto che sta iniziando a stancare un po'.
Anche la sorella non è che mi è parsa molto convincente come cattiva della situazione, insomma: il motivo mi è sembrato un po' troppo semplicistico e stupido. Insomma, tra tanti manga molto meglio costruiti e complessi, questo è stato parecchio deludente. Ripeto, non che sia stato orrendo, però, tra i tanti, questo reputo che sia uno dei meno belli della sensei editi in Italia.