Recensione
Alpen Rose
8.0/10
<b>Attenzione possibili Spoiler!</b>
Jeudi è una ragazza orfana, che viene trovata da un ragazzo, anch'egli orfano, che vive con i suoi zii. La bambina non ricorda nulla del suo passato, ma accanto a lei è ritrovato un pappagallino che ripete in continuazione "Alpen Rose". Un giorno, la fanciulla incontra per caso il conte Du Goulmont, il quale cerca in tutti i modi di averla tutta per sé, vista la sua somiglianza con la donna di cui è sempre stato innamorato. E' venendo a contatto con un ambiente così diverso da quello campestre in cui è cresciuta, che lentamente riaffiorano i ricordi sopiti della ragazza. Il suo desiderio di ritrovare sua madre la porta, insieme al suo amato Lundi sempre pronto ad aiutarla e a salvarla, ad attraversare mille e più avventure tra Svizzera ed Austria, per ritrovare finalmente la sua famiglia perduta. L'unico indizio che i due hanno a disposizione è proprio Alpen Rose, Rosa Alpina.
Il viaggio dei due ragazzi, però, serve loro non solo a conoscere una serie di personaggi che li aiuteranno nelle loro ricerche, ma anche il momento storico in cui vivono: la seconda guerra mondiale. Siamo nel 1940 e l'Europa sta vivendo l'incubo del nazismo e la stessa Svizzera deve lottare strenuamente per mantenere la propria indipendenza e non cadere nelle mire dei nazisti.
La seconda parte del manga, più breve, rispetto alla prima, è incentrata su Lundi che, a sua volta, scopre di avere un fratello di cui ignorava l'esistenza e che è al servizio dei nazisti. Ammetto che questa parte mi è piaciuta meno: non tanto per i personaggi - anzi, forse il personaggio di Jean Jacques è il più vero tra quelli presenti - ma proprio perché si perde un po' troppo dietro l'analisi dei pensieri di Jean Jacques che ben presto non saprà più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Nella prima parte, le avventure dei due ragazzi, la scoperta, piano piano, di tutti gli indizi che li condurranno a scoprire la verità su Alpen Rose e, di conseguenza, sulle origini di Jeudi, rendono la vicenda più viva e avventurosa.
Alpen Rose è un manga con molte pecche, così come con molti punti di forza. E' una storia degli anni Ottanta, e questo si riconosce non solo dal tratto molto shoujoso (capelli buoni della protagonista, occhi grandi e splendenti), ma anche da molti topi che attraversano tutta la vicenda; la ragazza orfana che si scopre avere genitori di un certo status sociale (anche se questo è un luogo comune che si perde nella storia della letteratura); il carattere della protagonista, sempre dolce, gentile, buona (diabetica, se posso permettermi), che la rende un personaggio inesistente, nel mondo reale; la presenza di uno o più cavalieri disposti a tutto per lei; il classico "taglio di capelli"...
Nonostante quindi questi elementi collochino il manga fra altri shoujo del suo periodo, quali Candy e Georgie, ragazze che detesto dal profondo del cuore, proprio per la loro perfezione e bontà assurda, ho invece molto apprezzato questo manga. Certo, Jeudi si è fatta odiare abbastanza anche lei, così come Lundi. Non si può dire che i due crescano, nel manga, visto che si tratta di personaggi buoni, troppo, che quindi non hanno motivo di mutare di carattere, a differenza, magari, di altri personaggi che subiscono una certa evoluzione nel loro modo di vedere il mondo (soprattutto grazie ai due, anche se credo fosse inutile aggiungerlo).
Tuttavia, leggendo questa storia, non si ha quasi tempo di perdersi dietro ai pregi/difetti dei due, perché l'attenzione del lettore si focalizza soprattutto sulla componente storica della vicenda.
Come ho già detto, il manga è ambientato durante i primi anni della seconda guerra mondiale, e comunque segue tutto il corso del conflitto. In questo manga emerge con forza il sentimento patriottico di una nazione, di un popolo, di un continente che vuole lottare strenuamente per la propria libertà (Alpen Rose è proprio il titolo di una canzone patriottica), il dolore che solo la guerra può portare e che porta ogni volta a chiedersi perché accade una cosa del genere se siamo tutti esseri umani e "Siamo tutti destinati a morire", come si chiede la stessa Jeudi. E poi l'amore, tra i due giovani, tra fratelli, tra amici, tra amanti, verso il prossimo, per i propri ideali; l'amore, che muove tutti i personaggi di questo manga, sia nel bene che nel male.
Jeudi è una ragazza orfana, che viene trovata da un ragazzo, anch'egli orfano, che vive con i suoi zii. La bambina non ricorda nulla del suo passato, ma accanto a lei è ritrovato un pappagallino che ripete in continuazione "Alpen Rose". Un giorno, la fanciulla incontra per caso il conte Du Goulmont, il quale cerca in tutti i modi di averla tutta per sé, vista la sua somiglianza con la donna di cui è sempre stato innamorato. E' venendo a contatto con un ambiente così diverso da quello campestre in cui è cresciuta, che lentamente riaffiorano i ricordi sopiti della ragazza. Il suo desiderio di ritrovare sua madre la porta, insieme al suo amato Lundi sempre pronto ad aiutarla e a salvarla, ad attraversare mille e più avventure tra Svizzera ed Austria, per ritrovare finalmente la sua famiglia perduta. L'unico indizio che i due hanno a disposizione è proprio Alpen Rose, Rosa Alpina.
Il viaggio dei due ragazzi, però, serve loro non solo a conoscere una serie di personaggi che li aiuteranno nelle loro ricerche, ma anche il momento storico in cui vivono: la seconda guerra mondiale. Siamo nel 1940 e l'Europa sta vivendo l'incubo del nazismo e la stessa Svizzera deve lottare strenuamente per mantenere la propria indipendenza e non cadere nelle mire dei nazisti.
La seconda parte del manga, più breve, rispetto alla prima, è incentrata su Lundi che, a sua volta, scopre di avere un fratello di cui ignorava l'esistenza e che è al servizio dei nazisti. Ammetto che questa parte mi è piaciuta meno: non tanto per i personaggi - anzi, forse il personaggio di Jean Jacques è il più vero tra quelli presenti - ma proprio perché si perde un po' troppo dietro l'analisi dei pensieri di Jean Jacques che ben presto non saprà più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Nella prima parte, le avventure dei due ragazzi, la scoperta, piano piano, di tutti gli indizi che li condurranno a scoprire la verità su Alpen Rose e, di conseguenza, sulle origini di Jeudi, rendono la vicenda più viva e avventurosa.
Alpen Rose è un manga con molte pecche, così come con molti punti di forza. E' una storia degli anni Ottanta, e questo si riconosce non solo dal tratto molto shoujoso (capelli buoni della protagonista, occhi grandi e splendenti), ma anche da molti topi che attraversano tutta la vicenda; la ragazza orfana che si scopre avere genitori di un certo status sociale (anche se questo è un luogo comune che si perde nella storia della letteratura); il carattere della protagonista, sempre dolce, gentile, buona (diabetica, se posso permettermi), che la rende un personaggio inesistente, nel mondo reale; la presenza di uno o più cavalieri disposti a tutto per lei; il classico "taglio di capelli"...
Nonostante quindi questi elementi collochino il manga fra altri shoujo del suo periodo, quali Candy e Georgie, ragazze che detesto dal profondo del cuore, proprio per la loro perfezione e bontà assurda, ho invece molto apprezzato questo manga. Certo, Jeudi si è fatta odiare abbastanza anche lei, così come Lundi. Non si può dire che i due crescano, nel manga, visto che si tratta di personaggi buoni, troppo, che quindi non hanno motivo di mutare di carattere, a differenza, magari, di altri personaggi che subiscono una certa evoluzione nel loro modo di vedere il mondo (soprattutto grazie ai due, anche se credo fosse inutile aggiungerlo).
Tuttavia, leggendo questa storia, non si ha quasi tempo di perdersi dietro ai pregi/difetti dei due, perché l'attenzione del lettore si focalizza soprattutto sulla componente storica della vicenda.
Come ho già detto, il manga è ambientato durante i primi anni della seconda guerra mondiale, e comunque segue tutto il corso del conflitto. In questo manga emerge con forza il sentimento patriottico di una nazione, di un popolo, di un continente che vuole lottare strenuamente per la propria libertà (Alpen Rose è proprio il titolo di una canzone patriottica), il dolore che solo la guerra può portare e che porta ogni volta a chiedersi perché accade una cosa del genere se siamo tutti esseri umani e "Siamo tutti destinati a morire", come si chiede la stessa Jeudi. E poi l'amore, tra i due giovani, tra fratelli, tra amici, tra amanti, verso il prossimo, per i propri ideali; l'amore, che muove tutti i personaggi di questo manga, sia nel bene che nel male.