Recensione
Galaxy Express 999
9.0/10
Nonostante tutti conoscano Leiji Matsumoto per tutti i prodotti legati a Capitan Harlock, io continuerò sempre a considerare come suo capolavoro questo Galaxy Express.
Cominciando dal tratto di disegno, credo che ormai sia inconfondibile. Le opere matsumotiane sono tranquillamente riconoscibile da quel tratto scarno che può farvi amare o odiare l'autore. Un tratto semplicistico, essenziale, "brutto" potremmo dire, che però non stona e dona un'atmosfera che solo Matsumoto è capace di rendere, con una malinconia onnipresente in netto contrasto con le grottesche figure dei personaggi maschili. Se poi consideriamo le ambientazioni, sono prive di retini e realizzate senza l'utilizzo di qualsivoglia strumento geometrico. Insomma, il tutto sembra disegnato da un bambino inesperto, ma non svaluta, anzi impreziosisce questo prodotto maturo che parla appunto attraverso metafore infantili.
La trama dovremmo conoscerla tutti: Galaxy Express tratta del viaggio di Tetsuro Hoshino a bordo di questo treno spaziale, insieme alla bella e misteriosa Maetel, verso il pianeta in cui costruiscono corpi meccanici.
Il manga procede attraverso episodi autoconclusivi, in ognuno un pianeta e una popolazione diversa, una nuova avventura apparentemente insensata ma che comunica un messaggio che va interpretato. Non bisogna quindi considerare Galaxy Express un prodotto infantile dei tempi passati, né farsi ingannare dal tratto orrendo: questo capolavoro di Matsumoto ha messaggi profondi da comunicare e una malinconia unica da trasmettere.
Un capolavoro sempre verde, da leggere assolutamente.
Cominciando dal tratto di disegno, credo che ormai sia inconfondibile. Le opere matsumotiane sono tranquillamente riconoscibile da quel tratto scarno che può farvi amare o odiare l'autore. Un tratto semplicistico, essenziale, "brutto" potremmo dire, che però non stona e dona un'atmosfera che solo Matsumoto è capace di rendere, con una malinconia onnipresente in netto contrasto con le grottesche figure dei personaggi maschili. Se poi consideriamo le ambientazioni, sono prive di retini e realizzate senza l'utilizzo di qualsivoglia strumento geometrico. Insomma, il tutto sembra disegnato da un bambino inesperto, ma non svaluta, anzi impreziosisce questo prodotto maturo che parla appunto attraverso metafore infantili.
La trama dovremmo conoscerla tutti: Galaxy Express tratta del viaggio di Tetsuro Hoshino a bordo di questo treno spaziale, insieme alla bella e misteriosa Maetel, verso il pianeta in cui costruiscono corpi meccanici.
Il manga procede attraverso episodi autoconclusivi, in ognuno un pianeta e una popolazione diversa, una nuova avventura apparentemente insensata ma che comunica un messaggio che va interpretato. Non bisogna quindi considerare Galaxy Express un prodotto infantile dei tempi passati, né farsi ingannare dal tratto orrendo: questo capolavoro di Matsumoto ha messaggi profondi da comunicare e una malinconia unica da trasmettere.
Un capolavoro sempre verde, da leggere assolutamente.