Recensione
Inquietante da star male. Il genere horror mi piace molto ma solitamente faccio fatica a trovare dei buoni prodotti; in questo manga però ho trovato pane per i miei denti.
La trama ruota intorno ad un caso di Stalking: lo studente universitario Hiroshi vede una donna sciatta dai capelli neri e lunghi (da far invidia a Sadako) cercare insistentemente il suo vicino di casa assente. Lo sventurato decide di intervenire seccato dal baccano... non l'avesse mai fatto! Da quel giorno la donna comincia a stargli dietro, inventandosi una storia d'amore inesitente, perseguitando lui e i suoi conoscenti colpevoli di sottrarlo alle sue attenzioni. In un escalation di conportamenti psicotici e ossessivi si arriva all'angosciante finale.
Mi ha messo addosso un angoscia ed una paranoia indicibili, penso soprattutto per l'attualità del tema, di cui sentiamo parlare sempre più spesso nelle cronache. L'ambientazione metropolitana è perfetta, con questo senso di vuoto e solitudine nonostante le innumerevoli abitazioni piene di gente e i vicoli e strade secondarie deserti.
Per quanto rigurda il disegno non sono una grande fan del tratto di Mochizuki, non mi piace come disegna i volti dei personaggi; ognuno poi ha i sui gusti. Lo trovo invece ottimo nell'organizzazione delle tavole e nella scelta delle "inquadrature", curate per ottenere il massimo effetto.
Se siete di animo sensibile pensateci bene prima di leggerlo.
La trama ruota intorno ad un caso di Stalking: lo studente universitario Hiroshi vede una donna sciatta dai capelli neri e lunghi (da far invidia a Sadako) cercare insistentemente il suo vicino di casa assente. Lo sventurato decide di intervenire seccato dal baccano... non l'avesse mai fatto! Da quel giorno la donna comincia a stargli dietro, inventandosi una storia d'amore inesitente, perseguitando lui e i suoi conoscenti colpevoli di sottrarlo alle sue attenzioni. In un escalation di conportamenti psicotici e ossessivi si arriva all'angosciante finale.
Mi ha messo addosso un angoscia ed una paranoia indicibili, penso soprattutto per l'attualità del tema, di cui sentiamo parlare sempre più spesso nelle cronache. L'ambientazione metropolitana è perfetta, con questo senso di vuoto e solitudine nonostante le innumerevoli abitazioni piene di gente e i vicoli e strade secondarie deserti.
Per quanto rigurda il disegno non sono una grande fan del tratto di Mochizuki, non mi piace come disegna i volti dei personaggi; ognuno poi ha i sui gusti. Lo trovo invece ottimo nell'organizzazione delle tavole e nella scelta delle "inquadrature", curate per ottenere il massimo effetto.
Se siete di animo sensibile pensateci bene prima di leggerlo.