Recensione
Pietra miliare del manga e dell'animazione soprattutto qui in Europa, ma anche in patria; nonostante il discreto successo di vendite in Giappone questo manga contiene situazioni e personaggi da cui prenderanno a piene mani molti mangaka successivamente; vedi Creamy Mami, Gravitation, Kaikan Phrase, Nana.... tutti presentano qualche elemento.
La trama è lineare e abbastanza semplice senza particolari sorprese, ma oltre a seguire abbastanza realisticamente la vita amorosa di Yakko e i problemi che lei e Go devono affrontare, viviamo anche le emozioni dei Bee Hive nella loro scalata verso il successo nel mondo della musica anni '80, con la sua atmosfera un po' glam che fa sorridere i nostalgici. Tema assente nell'anime è quello dell'ambiguità sessuale, con cui gioca il personaggio di Kazuma Kataoka (detto Sheila), vocalist di una band rivale. Sheila sembra divertirsi a giocare con il suo aspetto androgino e i fan apprezzano. Degna di nota secondo me è la delicatezza con cui l'autrice tratta i rapporti familiari, soprattutto quelli del piccolo Hashizo che cerca disperatamente di crearsi una famiglia al posto di quella che non ha mai avuto. Parte delle vicende sono narrate dal suo punto di vista di bambino, forse più approfondito e curato di quello di molti adulti.
Il disegno è un po' acerbo e spigoloso, a volte pecca nelle proporzioni, con queste capigliature voluminose che sembrano ingrandire le teste dei personaggi e gli arti sottili. Gli occhioni "luccicosi" sono d'obbligo ovviamente, almeno ci risparmia i fiori (sarà che con tutti quei capelli non c'è più spazio).
Come in molti shojo dell'epoca non c'è molta attenzione ai fondali; si nota invece la cura per i vestiti e le acconciature dei personaggi, doverosa vista l'ambientazione.
Potrà sembrare datato e pieno di cliché, ma tenete conto di quando è stato realizzato.
Per tutti i collezionisti che amano possedere i cult e i manga che ci parlano dei decenni passati, ma anche per tutti gli amanti delle storie romantiche fresche e senza drammi eccessivi.
La trama è lineare e abbastanza semplice senza particolari sorprese, ma oltre a seguire abbastanza realisticamente la vita amorosa di Yakko e i problemi che lei e Go devono affrontare, viviamo anche le emozioni dei Bee Hive nella loro scalata verso il successo nel mondo della musica anni '80, con la sua atmosfera un po' glam che fa sorridere i nostalgici. Tema assente nell'anime è quello dell'ambiguità sessuale, con cui gioca il personaggio di Kazuma Kataoka (detto Sheila), vocalist di una band rivale. Sheila sembra divertirsi a giocare con il suo aspetto androgino e i fan apprezzano. Degna di nota secondo me è la delicatezza con cui l'autrice tratta i rapporti familiari, soprattutto quelli del piccolo Hashizo che cerca disperatamente di crearsi una famiglia al posto di quella che non ha mai avuto. Parte delle vicende sono narrate dal suo punto di vista di bambino, forse più approfondito e curato di quello di molti adulti.
Il disegno è un po' acerbo e spigoloso, a volte pecca nelle proporzioni, con queste capigliature voluminose che sembrano ingrandire le teste dei personaggi e gli arti sottili. Gli occhioni "luccicosi" sono d'obbligo ovviamente, almeno ci risparmia i fiori (sarà che con tutti quei capelli non c'è più spazio).
Come in molti shojo dell'epoca non c'è molta attenzione ai fondali; si nota invece la cura per i vestiti e le acconciature dei personaggi, doverosa vista l'ambientazione.
Potrà sembrare datato e pieno di cliché, ma tenete conto di quando è stato realizzato.
Per tutti i collezionisti che amano possedere i cult e i manga che ci parlano dei decenni passati, ma anche per tutti gli amanti delle storie romantiche fresche e senza drammi eccessivi.