Recensione
Georgie
7.0/10
Sono rimasta positivamente sorpresa da quest'opera. L'ho acquistata online per un'offerta imprevista, vinta da un forte desiderio di storie e di emozioni da assaporare, e devo ammettere di essere davvero fiera del mio acquisto. Non mi aspettavo molto da Georgie: non ho mai visto l'anime, anche se lo conoscevo, e non sapevo nulla riguardo la vicenda narrata. Inoltre avevo visto qualche immagine dello stile del disegno, ma ora posso affermare che non rendeva giustizia alla capacità della mangaka. La storia di Georgie è molto avvincente, profonda, per certi versi matura e il finale dell'opera, lo ammetto, mi ha causato una vera crisi di pianto.
Quando una storia ti tocca il cuore deve per forza valere qualcosa.
Ho scoperto, però, che l'anime ha mutato proprio il finale scelto dal manga, cosa a mio avviso assolutamente errata.
<b>[Attenzione, pesanti spoiler sui finali del manga e dell'anime omonimo!]</b>
Nel manga Abel (il mio personaggio preferito) muore, ma lascia a Georgie, che ha ormai dimenticato Lowell, un figlio. Georgie torna poi in Australia col suo bambino e qui incontra con sorpresa Arthur, che credeva morto. La frase finale, che mi ha colpito molto, è "Finalmente possiamo tornare a vivere tutti e tre insieme, io Abel (suo figlio, che prende il nome del padre) e Arthur".
L'anime, invece, narra il ritorno in patria di Georgie con entrambi i fratelli, ma lascia intendere che lei continuerà ad amare Lowell nonostante tutto. Mi sembra in questo modo che si perda tutto il romanticismo finale, la sofferenza e la passione delle ultime pagine del manga, che sono anche i momenti che ho più apprezzato.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Il disegno, devo ammetterlo, mi ha sorpreso più della storia. Non mi aspettavo assolutamente quel tratto definito e delicato, quella capacità di rendere ambienti e situazioni, quell'attenzione al particolare, sia negli sfondi che negli abiti o nelle ambientazioni.
Unica pecca: non amo particolarmente la protagonista. È un genere di ragazza troppo ingenua e sempre felice e per mio gusto sono portata ad apprezzare personaggi più complessi, che abbiano cioè qualcosa di profondo, da scoprire a poco a poco. Adoro le persone dipinte con tanti colori e Georgie credo invece che sia raffigurata con un'unica, dolcissima sfumatura di rosa.
A parte questo, consiglio vivamente quest'opera, che oltre ad essere un classico del fumetto giapponese, nasconde anche una grande capacità di emozionare.
Quando una storia ti tocca il cuore deve per forza valere qualcosa.
Ho scoperto, però, che l'anime ha mutato proprio il finale scelto dal manga, cosa a mio avviso assolutamente errata.
<b>[Attenzione, pesanti spoiler sui finali del manga e dell'anime omonimo!]</b>
Nel manga Abel (il mio personaggio preferito) muore, ma lascia a Georgie, che ha ormai dimenticato Lowell, un figlio. Georgie torna poi in Australia col suo bambino e qui incontra con sorpresa Arthur, che credeva morto. La frase finale, che mi ha colpito molto, è "Finalmente possiamo tornare a vivere tutti e tre insieme, io Abel (suo figlio, che prende il nome del padre) e Arthur".
L'anime, invece, narra il ritorno in patria di Georgie con entrambi i fratelli, ma lascia intendere che lei continuerà ad amare Lowell nonostante tutto. Mi sembra in questo modo che si perda tutto il romanticismo finale, la sofferenza e la passione delle ultime pagine del manga, che sono anche i momenti che ho più apprezzato.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Il disegno, devo ammetterlo, mi ha sorpreso più della storia. Non mi aspettavo assolutamente quel tratto definito e delicato, quella capacità di rendere ambienti e situazioni, quell'attenzione al particolare, sia negli sfondi che negli abiti o nelle ambientazioni.
Unica pecca: non amo particolarmente la protagonista. È un genere di ragazza troppo ingenua e sempre felice e per mio gusto sono portata ad apprezzare personaggi più complessi, che abbiano cioè qualcosa di profondo, da scoprire a poco a poco. Adoro le persone dipinte con tanti colori e Georgie credo invece che sia raffigurata con un'unica, dolcissima sfumatura di rosa.
A parte questo, consiglio vivamente quest'opera, che oltre ad essere un classico del fumetto giapponese, nasconde anche una grande capacità di emozionare.