Recensione
Berserk
10.0/10
Berserk mi ha conquistata da subito; molti mi avevano detto che all'inizio il fumetto era un po' "aspro", molto violento, ma che avrei dovuto resistere, perché poi prendeva il volo. Io ho invece apprezzato molto già i primi due numeri, da subito ho sentito nelle pagine cose che nessun altro fumetto, e a volte neppure alcuni libri, erano mai stati in grado di darmi. Indubbiamente Berserk è molto violento, negarlo è davvero impossibile, ma non è mai violenza gratuita, fine a se stessa, messa lì solo per far scorrere litri di sangue. È il mondo in cui vive Gatsu ad essere violento, e non solo perché si uccide molto, ma perché è un mondo immensamente crudele, in cui sopravvivere se si è deboli è impossibile. Ed in fin dei conti, questo non è il nostro stesso mondo?
Il bello di Berserk è che dice la verità, senza celare nulla, al di là della storia in sé, che pure è molto bella, parla della vita in senso lato, e di essa ci mostra tutto senza remore, la morte e la vita, ciò che è bello è ciò che è terribile, il sangue, il sesso. Non c'è nulla di consolatorio, non ci sono morali facili e preconfezionate, c'è solo realtà e ricerca. In fin dei conti, credo che Berserk sia questo, la storia di una ricerca; Gatsu si cerca, vuole trovare il senso del suo esistere, e inevitabilmente si perde, smarrisce se stesso nell'odio o nella vendetta, cerca la sua essenza nella solitudine o nella Squadra dei Falchi.
Ci sono brani che mi sono mi rimasti in testa per la loro bellezza, e frasi che vorrei scrivere a caratteri cubitali nella mia stanza per quanto le trovo vere: "Ovunque si vada, quel che ci aspetta è sempre un campo di battaglia". La grandezza di Miura sta nel rendere universale una storia particolare, nel saper suggerire verità senza mai urlarle ai quattro venti.
Per passare poi al lato tecnico, il disegno è spettacolare; non è mai banale, ed è ricco, vivo. A volte mi ricorda nel suo preziosismo certe stampe alla Dorè. Dai primi numeri a quelli attuali c'è stata una crescita incredibile nel tratto, che è diventato via via più accurato e maturo.
Insomma, Berserk è un fumetto assolutamente spettacolare, stupendo, che mi ha regalato e continua a regalarmi grandi emozioni
Il bello di Berserk è che dice la verità, senza celare nulla, al di là della storia in sé, che pure è molto bella, parla della vita in senso lato, e di essa ci mostra tutto senza remore, la morte e la vita, ciò che è bello è ciò che è terribile, il sangue, il sesso. Non c'è nulla di consolatorio, non ci sono morali facili e preconfezionate, c'è solo realtà e ricerca. In fin dei conti, credo che Berserk sia questo, la storia di una ricerca; Gatsu si cerca, vuole trovare il senso del suo esistere, e inevitabilmente si perde, smarrisce se stesso nell'odio o nella vendetta, cerca la sua essenza nella solitudine o nella Squadra dei Falchi.
Ci sono brani che mi sono mi rimasti in testa per la loro bellezza, e frasi che vorrei scrivere a caratteri cubitali nella mia stanza per quanto le trovo vere: "Ovunque si vada, quel che ci aspetta è sempre un campo di battaglia". La grandezza di Miura sta nel rendere universale una storia particolare, nel saper suggerire verità senza mai urlarle ai quattro venti.
Per passare poi al lato tecnico, il disegno è spettacolare; non è mai banale, ed è ricco, vivo. A volte mi ricorda nel suo preziosismo certe stampe alla Dorè. Dai primi numeri a quelli attuali c'è stata una crescita incredibile nel tratto, che è diventato via via più accurato e maturo.
Insomma, Berserk è un fumetto assolutamente spettacolare, stupendo, che mi ha regalato e continua a regalarmi grandi emozioni