Recensione
Short Program
10.0/10
La Poesia al servizio del fumetto.
Sono sempre stato del parere che Essa sia ben visibile anche nelle piccole cose, nelle situazioni più quotidiane. Una poetica raccolta, non riscontrabile nelle grandi epopee di fantascienza ed avventura, se non in isolati sprazzi di malinconia. E allora perché non mettere su carta queste intime emozioni, raccogliendole in brevi ed intensi racconti?
I protagonisti sembrano essere, come in tutte le opere del maestro, sempre gli stessi attori che si calano in vicende e coincidenze diverse. Ma come bravi attori sanno farci immedesimare in ognuna di esse senza annoiarci, non risultando mai banali, nemmeno nei momenti più romantici.
Ovviamente una buona interpretazione non è sufficiente senza un eccellente regia, che calibri con maestria i colpi di scena, i sentimenti dei protagonisti e le vignette lasciate in sospeso, senza parole, che comunicano un determinato stato d’animo e valgono più di mille discorsi. Così un caffè che fuma o una nevicata vista da un treno possono assumere sfaccettature interessanti.
Ma se finora mi sono limitato a parlare dell’aspetto “interiore” dell’opera mi sembra altrettanto giusto ricordarne il lato sportivo, che non poteva mancare in un manga targato Adachi. Ambienti scolastici e non, uno su tutti il campo da Baseball, che fanno da sfondo a vicissitudini adolescenziali ben più complesse del semplice “realizzare un fuoricampo”, e anche in questo caso mai banali nel modo in cui vengono rappresentate.
In conclusione un’opera che consiglio vivamente di leggere a tutti coloro che sanno cogliere gli aspetti belli della vita in semplici gesti, apprezzandoli e valorizzandoli.
Sono sempre stato del parere che Essa sia ben visibile anche nelle piccole cose, nelle situazioni più quotidiane. Una poetica raccolta, non riscontrabile nelle grandi epopee di fantascienza ed avventura, se non in isolati sprazzi di malinconia. E allora perché non mettere su carta queste intime emozioni, raccogliendole in brevi ed intensi racconti?
I protagonisti sembrano essere, come in tutte le opere del maestro, sempre gli stessi attori che si calano in vicende e coincidenze diverse. Ma come bravi attori sanno farci immedesimare in ognuna di esse senza annoiarci, non risultando mai banali, nemmeno nei momenti più romantici.
Ovviamente una buona interpretazione non è sufficiente senza un eccellente regia, che calibri con maestria i colpi di scena, i sentimenti dei protagonisti e le vignette lasciate in sospeso, senza parole, che comunicano un determinato stato d’animo e valgono più di mille discorsi. Così un caffè che fuma o una nevicata vista da un treno possono assumere sfaccettature interessanti.
Ma se finora mi sono limitato a parlare dell’aspetto “interiore” dell’opera mi sembra altrettanto giusto ricordarne il lato sportivo, che non poteva mancare in un manga targato Adachi. Ambienti scolastici e non, uno su tutti il campo da Baseball, che fanno da sfondo a vicissitudini adolescenziali ben più complesse del semplice “realizzare un fuoricampo”, e anche in questo caso mai banali nel modo in cui vengono rappresentate.
In conclusione un’opera che consiglio vivamente di leggere a tutti coloro che sanno cogliere gli aspetti belli della vita in semplici gesti, apprezzandoli e valorizzandoli.