Recensione
One Piece
10.0/10
Non sono d'accordo sul fatto che One Piece sia una "commercialata", certo per quel che arriva in Italia, ovvero l'anime tagliuzzato, censurato e privato dei significati più profondi in modo da farlo comprendere anche ai bambini di 6 anni, e l'edizione italiana del manga della Star Comics, su cui trovo ancora banalissimi errori di traduzione o comunque lievi censure, a primo impatto One Piece può sembrare banale e commerciale, infatti ha tutto ciò che assicura le vendite (combattimenti, personaggi carismatici, power-up, ragazze tettone, almeno qui sono intelligenti e non un semplice contorno, ecc), però oltre a questo c'è molto altro.
Prima di tutto mi piacciono i temi "principali" diciamo, dato che grazie alla geografia così particolare è possibile trovarsi in ogni tipo di contesto e riscontrare svariati temi, il primo dei quali è la <b>libertà</b>: quante volte Rufy dice di non voler conquistare niente, ma pensa solo che il re dei pirati sia la persona più libera di tutti i mari? La possibilità di essere liberi, di poter decidere del proprio destino, di mollare tutto e partire all'avventura, è una delle cose più ambite dai giapponesi, dato che la loro società raramente lo permette. Quindi questo aspetto mi ha sempre affascinata, e legato a questo c'è il desiderio di <b>avverare i propri sogni</b>. Avere un obbiettivo, un sogno da realizzare può essere una cosa scontata, ma il modo in cui Oda analizza l'animo dei propri personaggi, ti rende in grado di fonderti con loro e di auspicare alla realizzazione dei sogni di ognuno.
L'<b>amicizia</b>. Un tema banale certo, ma in nessun altro manga viene affrontato così bene, Oda infatti riesce ad orchestrare perfettamente le vicende, il passato, i segreti di ben nove persone, principalmente, senza dimenticare NESSUNO dei suoi personaggi.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Chi non si è sorpreso di vedere ricomparire Koby cresciuto? Albida e Baggy ricomparire sempre? Rivedere Mr.3 e 2 ad Impel Down? Crocodile dalla parte dei buoni? O anche scoprire l'importanza di Lovoon? Oda riesce in modo sorprendente ad armonizzare centinaia di sottotrame tra loro e con la trama principale.
I colpi di scena ci sono eccome, ma sono più sottili, Oda lascia sempre un indizio, dimostrando di aver già pianificato da anni certi svolgimenti. Ad esempio nel volume 3 si può già distinguere Silvers Railegh da giovane, ritrovato poi 500 capitoli dopo!
<b>[Fine spoiler.]</b>
Un altro punto a favore di One Piece è il <b>setting</b>, l'ambientazione, in cui secondo me è superiore a QUALSIASI manga. Infatti è riuscito a dare al suo mondo un sistema governativo e un equilibrio di poteri che conosciamo alla perfezione, un mondo la cui geografia è dettagliatissima e ricca di mille particolari, il suo è un mondo VIVO, fantastico perché vi sono luoghi straordinari, ma realistico, per la quantità di particolari e la cura con cui ce lo fa conoscere.
Inoltre vi è un elemento fondamentale, il pathos (ciò che rese grandi le tragedie greche), che non in tutti i manga è presente.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Oda riesce a farmi commuovere semplicemente con l'addio ad una nave, o l'addio a Bibi, mentre ad esempio in Naruto vedendo morire uno dopo l'altro centinaia di ninja non provo niente di che e in Bleach manca quasi completamente.
Se non si leggono gli spoiler sembra un manga per bambini perché "non muore mai nessuno" e può essere prevedibile, ma chi sinceramente non si sarebbe aspettato il salvataggio del fratello! Io lo davo ormai scontato e ci sono rimasta malissimo! Il capitolo di Ace (un po' sono di parte) è il più straziante che abbia mai letto in qualsiasi manga.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Oda riesce quindi a muovere le emozioni di chi lo legge a suo piacimento, e per questo One Piece è il mio manga preferito (shonen).
Prima di tutto mi piacciono i temi "principali" diciamo, dato che grazie alla geografia così particolare è possibile trovarsi in ogni tipo di contesto e riscontrare svariati temi, il primo dei quali è la <b>libertà</b>: quante volte Rufy dice di non voler conquistare niente, ma pensa solo che il re dei pirati sia la persona più libera di tutti i mari? La possibilità di essere liberi, di poter decidere del proprio destino, di mollare tutto e partire all'avventura, è una delle cose più ambite dai giapponesi, dato che la loro società raramente lo permette. Quindi questo aspetto mi ha sempre affascinata, e legato a questo c'è il desiderio di <b>avverare i propri sogni</b>. Avere un obbiettivo, un sogno da realizzare può essere una cosa scontata, ma il modo in cui Oda analizza l'animo dei propri personaggi, ti rende in grado di fonderti con loro e di auspicare alla realizzazione dei sogni di ognuno.
L'<b>amicizia</b>. Un tema banale certo, ma in nessun altro manga viene affrontato così bene, Oda infatti riesce ad orchestrare perfettamente le vicende, il passato, i segreti di ben nove persone, principalmente, senza dimenticare NESSUNO dei suoi personaggi.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Chi non si è sorpreso di vedere ricomparire Koby cresciuto? Albida e Baggy ricomparire sempre? Rivedere Mr.3 e 2 ad Impel Down? Crocodile dalla parte dei buoni? O anche scoprire l'importanza di Lovoon? Oda riesce in modo sorprendente ad armonizzare centinaia di sottotrame tra loro e con la trama principale.
I colpi di scena ci sono eccome, ma sono più sottili, Oda lascia sempre un indizio, dimostrando di aver già pianificato da anni certi svolgimenti. Ad esempio nel volume 3 si può già distinguere Silvers Railegh da giovane, ritrovato poi 500 capitoli dopo!
<b>[Fine spoiler.]</b>
Un altro punto a favore di One Piece è il <b>setting</b>, l'ambientazione, in cui secondo me è superiore a QUALSIASI manga. Infatti è riuscito a dare al suo mondo un sistema governativo e un equilibrio di poteri che conosciamo alla perfezione, un mondo la cui geografia è dettagliatissima e ricca di mille particolari, il suo è un mondo VIVO, fantastico perché vi sono luoghi straordinari, ma realistico, per la quantità di particolari e la cura con cui ce lo fa conoscere.
Inoltre vi è un elemento fondamentale, il pathos (ciò che rese grandi le tragedie greche), che non in tutti i manga è presente.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Oda riesce a farmi commuovere semplicemente con l'addio ad una nave, o l'addio a Bibi, mentre ad esempio in Naruto vedendo morire uno dopo l'altro centinaia di ninja non provo niente di che e in Bleach manca quasi completamente.
Se non si leggono gli spoiler sembra un manga per bambini perché "non muore mai nessuno" e può essere prevedibile, ma chi sinceramente non si sarebbe aspettato il salvataggio del fratello! Io lo davo ormai scontato e ci sono rimasta malissimo! Il capitolo di Ace (un po' sono di parte) è il più straziante che abbia mai letto in qualsiasi manga.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Oda riesce quindi a muovere le emozioni di chi lo legge a suo piacimento, e per questo One Piece è il mio manga preferito (shonen).