Recensione
Tribal 12
7.0/10
A Yuko Osada basta poco per fare un buon manga. Un braccialetto e un cane. Tutto qui. Questo è il minimo indispensabile per questo autore di shounen, che con Tribal 12 forse riesce a fare l’opera che non riesce a completare da diversi anni.
In questa storia siamo in un futuro non precisato in cui è avvenuto un incidente che ha riempito il mondo di particelle di metafisica. Queste permettono di realizzare i sogni delle persone, ma sono pericolose perché come i sogni, possono essere realizzati gli incubi. Però non a tutti è concesso questo potere: esiste una squadra di dodici persone, la “Twelve”, alla quale è affidato il compito di mantenere l’ordine e la pace nel mondo.
Le premesse non sono originalissime, ma Osada crea questo interessante mondo e lo sviluppa in soli tre volumi, pubblicati in Italia da Gp Publishing.
La storia rispetta i soliti canoni dello shounen con combattimenti folli, gag davvero divertenti, e colpi di scena che fanno procedere la vicenda.
Pro.
La bellezza delle storie di Osada è che riesce in poche vignette e poche righe a caratterizzare un personaggio. Inoltre, l’utilizzo di certe inquadrature quasi cinematografiche permettono un’assimilazione ancora maggiore del carattere dei protagonisti con i quali si costruisce la giusta empatia. A livello di trama, l’autore inserisce anche delle scelte coraggiose.
Il disegno è sicuramente migliorato, ma perfettamente riconoscibile, rispetto ai lavori passati (Toto, C- The wild of the Child). In Tribal 12, le figure appaiono un po’ più allungate e la matita crea forme sinuose che rendono piacevole la visione di ogni tavola.
Inoltre, la messa a punto di queste ultime è molto curata e spesso i disegni escono dai loro riquadri, invadendo quelli vicini e creando una specie di effetto tridimensionale.
Contro.
L’attenzione per i personaggi esiste sicuramente, ma essendocene oltre quindici e solo tre volumi a disposizione per sviluppare i loro caratteri, alcuni rimangono per forza di cose lasciati da parte. Questo avviene soprattutto per i cattivi, che avrebbero meritato un approfondimento psicologico maggiore, soprattutto per due in particolare.
Inoltre, questa attenzione cala anche nel momento in cui gli scontri sono svolti dai non protagonisti. Troppo veloci e sbrigativi, con una minore cura del disegno.
L’edizione.
Gp Publishing porta in fumetteria tre volumi in un formato più grande del normale (13x18 invece che 11,2x17,5), che seppure differiscono di poco, danno l’idea di essere molto grandi. Le dimensioni aumentano l’effetto tridimensionale che si diceva prima e aumentano anche la spettacolarità di alcune immagini volutamente realizzate in formato panoramico.
Peccato però per il terzo volume, che presenta un notevole difetto a livello di editing. I “neri” non compaiono completamente riempiti, anzi, c’è un fastidioso riempimento con linee e rombi che purtroppo rovinano un po’ la lettura.
Ad ogni modo, Tribal 12 è sicuramente un manga leggero e divertente da leggere. Dunque, siete pronti a farvi avvolgere da questo meraviglioso mondo e vedere i vostri sogni realizzarsi? Voto 7,5.
In questa storia siamo in un futuro non precisato in cui è avvenuto un incidente che ha riempito il mondo di particelle di metafisica. Queste permettono di realizzare i sogni delle persone, ma sono pericolose perché come i sogni, possono essere realizzati gli incubi. Però non a tutti è concesso questo potere: esiste una squadra di dodici persone, la “Twelve”, alla quale è affidato il compito di mantenere l’ordine e la pace nel mondo.
Le premesse non sono originalissime, ma Osada crea questo interessante mondo e lo sviluppa in soli tre volumi, pubblicati in Italia da Gp Publishing.
La storia rispetta i soliti canoni dello shounen con combattimenti folli, gag davvero divertenti, e colpi di scena che fanno procedere la vicenda.
Pro.
La bellezza delle storie di Osada è che riesce in poche vignette e poche righe a caratterizzare un personaggio. Inoltre, l’utilizzo di certe inquadrature quasi cinematografiche permettono un’assimilazione ancora maggiore del carattere dei protagonisti con i quali si costruisce la giusta empatia. A livello di trama, l’autore inserisce anche delle scelte coraggiose.
Il disegno è sicuramente migliorato, ma perfettamente riconoscibile, rispetto ai lavori passati (Toto, C- The wild of the Child). In Tribal 12, le figure appaiono un po’ più allungate e la matita crea forme sinuose che rendono piacevole la visione di ogni tavola.
Inoltre, la messa a punto di queste ultime è molto curata e spesso i disegni escono dai loro riquadri, invadendo quelli vicini e creando una specie di effetto tridimensionale.
Contro.
L’attenzione per i personaggi esiste sicuramente, ma essendocene oltre quindici e solo tre volumi a disposizione per sviluppare i loro caratteri, alcuni rimangono per forza di cose lasciati da parte. Questo avviene soprattutto per i cattivi, che avrebbero meritato un approfondimento psicologico maggiore, soprattutto per due in particolare.
Inoltre, questa attenzione cala anche nel momento in cui gli scontri sono svolti dai non protagonisti. Troppo veloci e sbrigativi, con una minore cura del disegno.
L’edizione.
Gp Publishing porta in fumetteria tre volumi in un formato più grande del normale (13x18 invece che 11,2x17,5), che seppure differiscono di poco, danno l’idea di essere molto grandi. Le dimensioni aumentano l’effetto tridimensionale che si diceva prima e aumentano anche la spettacolarità di alcune immagini volutamente realizzate in formato panoramico.
Peccato però per il terzo volume, che presenta un notevole difetto a livello di editing. I “neri” non compaiono completamente riempiti, anzi, c’è un fastidioso riempimento con linee e rombi che purtroppo rovinano un po’ la lettura.
Ad ogni modo, Tribal 12 è sicuramente un manga leggero e divertente da leggere. Dunque, siete pronti a farvi avvolgere da questo meraviglioso mondo e vedere i vostri sogni realizzarsi? Voto 7,5.