Recensione
Recensione di Smooth Criminal
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Come per gli altri videogiochi della serie, Kingdom Hearts I e II, anche Kingdom Hearts Chain of Memories viene trasposto in versione manga, ancora una volta dal bravissimo Shiro Amano, già disegnatore delle altre due trasposizioni manga. In questo capitolo della storia troviamo il protagonista Sora ancora accompagnato dai personaggi Disney ormai diventati insostituibili, Pippo e Paperino.
Il possessore della Keyblade, Sora, e i suoi due compagni, si risvegliano in uno strano castello, il castello dell’oblio, così chiamato perché qui sono racchiusi tutti i ricordi di Sora, il quale, andando sempre più avanti in questo castello, riacquista la sua memoria in maniera graduale. In questo capitolo, inoltre, viene presentata per la prima volta l’organizzazione XIII, uno strano gruppo di uomini incappucciati, che cercheranno di ostacolare Sora.
Oltre a questa strana organizzazione, in Chain of Memories ci viene presentata anche Naminè, una ragazza che sembra avere molti misteri attorno a se. Più avanti, scopriamo che anche Riku, un grande amico d’infanzia di Sora, è nel castello dell’oblio, e vi si avventura proprio come Sora.
I disegni, ancora una volta affidati a Shiro Amano, rendono davvero molto bene i personaggi, sono così come si possono vedere nel videogioco, e non cambiano quasi per nulla dalle precedenti trasposizioni a manga di quest’opera.
Mi sono molto piaciute inoltre le notizie a fondo volume che ormai Disney Manga mette sempre alla fine dei propri albi, dedicate proprio al mondo Disney. Queste note rendono l’intero volume ancora più interessante, e questo non può far che bene. Buona l’edizione curata da Disney Manga, con formato standard per questa casa editrice e sovracopertina. Buono anche il rapporto qualità-prezzo.
Consiglio questo manga solo ai veri fan di Kingdom Hearts, visto che anche il gioco stesso è tutto sommato trascurabile, anche perché è uscito per Gameboy Advance, una consolle certamente da non sottovalutare, ma neanche con molte pretese. Potrebbe essere dunque anche una buona occasione di recuperare una storia molto bella, non fondamentale ma comunque abbastanza utile alla trama, visto che congiunge i due capitoli principali della stessa, per quei fan che, come me, per un motivo o per un altro non hanno potuto giocare alla versione videoludica, che come già detto è uscita esclusivamente per Gameboy Advance, anche se poi, in un’edizione speciale tutt’altro facile da trovare, anche per Playstation 2.
Il possessore della Keyblade, Sora, e i suoi due compagni, si risvegliano in uno strano castello, il castello dell’oblio, così chiamato perché qui sono racchiusi tutti i ricordi di Sora, il quale, andando sempre più avanti in questo castello, riacquista la sua memoria in maniera graduale. In questo capitolo, inoltre, viene presentata per la prima volta l’organizzazione XIII, uno strano gruppo di uomini incappucciati, che cercheranno di ostacolare Sora.
Oltre a questa strana organizzazione, in Chain of Memories ci viene presentata anche Naminè, una ragazza che sembra avere molti misteri attorno a se. Più avanti, scopriamo che anche Riku, un grande amico d’infanzia di Sora, è nel castello dell’oblio, e vi si avventura proprio come Sora.
I disegni, ancora una volta affidati a Shiro Amano, rendono davvero molto bene i personaggi, sono così come si possono vedere nel videogioco, e non cambiano quasi per nulla dalle precedenti trasposizioni a manga di quest’opera.
Mi sono molto piaciute inoltre le notizie a fondo volume che ormai Disney Manga mette sempre alla fine dei propri albi, dedicate proprio al mondo Disney. Queste note rendono l’intero volume ancora più interessante, e questo non può far che bene. Buona l’edizione curata da Disney Manga, con formato standard per questa casa editrice e sovracopertina. Buono anche il rapporto qualità-prezzo.
Consiglio questo manga solo ai veri fan di Kingdom Hearts, visto che anche il gioco stesso è tutto sommato trascurabile, anche perché è uscito per Gameboy Advance, una consolle certamente da non sottovalutare, ma neanche con molte pretese. Potrebbe essere dunque anche una buona occasione di recuperare una storia molto bella, non fondamentale ma comunque abbastanza utile alla trama, visto che congiunge i due capitoli principali della stessa, per quei fan che, come me, per un motivo o per un altro non hanno potuto giocare alla versione videoludica, che come già detto è uscita esclusivamente per Gameboy Advance, anche se poi, in un’edizione speciale tutt’altro facile da trovare, anche per Playstation 2.