Recensione
Gundam: le Origini
8.0/10
Non è una semplice rivisitazione ma una rilettura/ricapitolazione del mondo di Gundam dalle sue "Origini". Non è una rivisitazione perché Yas non si è limitato solo a narrare come ha fatto Kondo in Gundam 0079, la prima serie di Gundam 0079, la serie che hanno creato lui, Tomino, Kunio Okawara e lo staff Sunrise (sul cui ruolo poco si riflette), ma ha attinto sicuramente alle idee di fondo che circolavano all'interno di quel gruppo di lavoro per ricreare le radici stesse della serie, non le basi dell'Universal Century, che magari, solo mettendo insieme i tre autori, si potrebbe avere il crisma della autenticità ma sicuramente una lettura molto vicina a quella che avrebbero potuto darne nella serie TV.
È un mondo lievemente differente quello che narra Yas, un mondo in cui il realismo è accentuato, i Mobile Suit esistono ben prima del Progetto G prodotti come conseguenza dello sviluppo dell'esplorazione spaziale e della corsa agli armamenti, le grandi battaglie avvengono anche prima dell'entrata in scena del Gundam quindi, con la partecipazione di decine di Guncannon che ci fanno spesso grama figura e i poteri particolari degli spacenoid fanno la loro comparsa molto prima - in pratica dai primissimi numeri - ma non è questo il punto vero. La tensione fra la Federazione e il Principato viene spiegata razionalmente con motivi economici ed anche se è lasciata nel vago la responsabilità della morte di Daikun è chiarissimo cosa accade ai suoi sostenitori dopo la sua morte, ed anche se si ricorre a qualche escamotage, uno sconosciuto fratello Zabi, si evidenzia fin da subito la tensione interna nella famiglia Zabi e la lotta di potere che la percorre. La lunga parte che riguarda il racconto del passato per quanto a volte possa sembrare davvero lunga è la fase più felice dell'opera, o almeno lo è stata per me.
Il dubbio e la perplessità sta in questo: la ricostruzione di alcuni personaggi, in particolare di Chars Aznable. Tropo spesso lo si è fatto notare, Yas scompone e ricompone quegli stessi personaggi che lui ha delineato per la serie TV per ricostruirli nel manga. In parte li distorce, nel caso di Chars ne dà una versione che mi è dispiaciuta, e molto: più cattiva e dura, aliena dallo Chars mostrato tante volte in quest'epoca, ancora non provato dalla durezza degli eventi di Gundam Z.
Per quanto il tratto di Yas sia molto fine di per se riesce ad adeguarsi allo scopo di illustrare i mezzi meccanici, soprattutto alcuni e le battaglie, sempre molto interessanti e vivi anche senza ricorreread onomatopee che appesantirebbero il disegno, Yas riesce quasi sempre a porre l'uomo dentro la macchine che si scontrano al centro della scena.
È un mondo lievemente differente quello che narra Yas, un mondo in cui il realismo è accentuato, i Mobile Suit esistono ben prima del Progetto G prodotti come conseguenza dello sviluppo dell'esplorazione spaziale e della corsa agli armamenti, le grandi battaglie avvengono anche prima dell'entrata in scena del Gundam quindi, con la partecipazione di decine di Guncannon che ci fanno spesso grama figura e i poteri particolari degli spacenoid fanno la loro comparsa molto prima - in pratica dai primissimi numeri - ma non è questo il punto vero. La tensione fra la Federazione e il Principato viene spiegata razionalmente con motivi economici ed anche se è lasciata nel vago la responsabilità della morte di Daikun è chiarissimo cosa accade ai suoi sostenitori dopo la sua morte, ed anche se si ricorre a qualche escamotage, uno sconosciuto fratello Zabi, si evidenzia fin da subito la tensione interna nella famiglia Zabi e la lotta di potere che la percorre. La lunga parte che riguarda il racconto del passato per quanto a volte possa sembrare davvero lunga è la fase più felice dell'opera, o almeno lo è stata per me.
Il dubbio e la perplessità sta in questo: la ricostruzione di alcuni personaggi, in particolare di Chars Aznable. Tropo spesso lo si è fatto notare, Yas scompone e ricompone quegli stessi personaggi che lui ha delineato per la serie TV per ricostruirli nel manga. In parte li distorce, nel caso di Chars ne dà una versione che mi è dispiaciuta, e molto: più cattiva e dura, aliena dallo Chars mostrato tante volte in quest'epoca, ancora non provato dalla durezza degli eventi di Gundam Z.
Per quanto il tratto di Yas sia molto fine di per se riesce ad adeguarsi allo scopo di illustrare i mezzi meccanici, soprattutto alcuni e le battaglie, sempre molto interessanti e vivi anche senza ricorreread onomatopee che appesantirebbero il disegno, Yas riesce quasi sempre a porre l'uomo dentro la macchine che si scontrano al centro della scena.