Recensione
Ikigami - Annunci di morte
10.0/10
Emozionante, ecco la parola che mi sale dal cuore pensando a questo favoloso titolo. Ho appena finito di rileggere i tre volumi che mi sono procurato e ho ben chiaro ciò che differenzia un normale fumetto da un'opera d'arte come Ikigami. Da ogni pagina, da ogni tavola, da ogni immagine di questo manga prendono vita i sentimenti del suo ideatore.
Il tema in questo manga non sono strani giochi politici, poteri strabilianti o questioni intricate da sbrogliare, ma l'uomo in quanto tale con tutte le sue imperfezioni. L'uomo messo di fronte alla più cruda e cinica delle consapevolezze - quella di dover morire nelle successive 24 ore. Non vi è spazio a ripensamenti, non vi sono possibilità di cambiare il proprio destino. L'unica cosa che si viene messi in condizione di scegliere è il modo in cui passare gli ultimi istanti di vita. Proprio in questo momento si capisce chi si è realmente, è davanti a questo muro invalicabile che la vera natura dei personaggi fuoriesce in tutta la sua coerenza. Tutto narrato dall'autore in maniera quasi chirurgica, studiando l'animo umano come una cavia da laboratorio.
A far da sfondo alle storie un'atmosfera opprimente, quasi tangibile, di un Giappone assolutamente verosimile nel quale la morte è vista come una possibilità, una cosa necessaria alla "prosperità" del paese. I disegni sono curatissimi, nitide istantanee fotografiche.
Come finire questa recensione? Forse con un bel Carpe diem, correte a leggerlo!
Il tema in questo manga non sono strani giochi politici, poteri strabilianti o questioni intricate da sbrogliare, ma l'uomo in quanto tale con tutte le sue imperfezioni. L'uomo messo di fronte alla più cruda e cinica delle consapevolezze - quella di dover morire nelle successive 24 ore. Non vi è spazio a ripensamenti, non vi sono possibilità di cambiare il proprio destino. L'unica cosa che si viene messi in condizione di scegliere è il modo in cui passare gli ultimi istanti di vita. Proprio in questo momento si capisce chi si è realmente, è davanti a questo muro invalicabile che la vera natura dei personaggi fuoriesce in tutta la sua coerenza. Tutto narrato dall'autore in maniera quasi chirurgica, studiando l'animo umano come una cavia da laboratorio.
A far da sfondo alle storie un'atmosfera opprimente, quasi tangibile, di un Giappone assolutamente verosimile nel quale la morte è vista come una possibilità, una cosa necessaria alla "prosperità" del paese. I disegni sono curatissimi, nitide istantanee fotografiche.
Come finire questa recensione? Forse con un bel Carpe diem, correte a leggerlo!