Recensione
Dragon Ball
10.0/10
Ed eccomi qui a parlare del MIO manga, manga senza il quale io non mi sarei mai avvicinato a questo fantastico mondo, e chissà quante altre persone come me lo hanno fatto grazie a lui. Ovviamente non è l’unico ad avere il merito di ciò, ma sicuramente è il primo, il più bello (IMHO), il più significativo e, soprattutto, il più famoso.
Si, perché Dragonball non è soltanto il precursore dei manga mainstream di combattimento attuali, ma è proprio il più famoso a livello mondiale; una volta mi pare di aver letto un sondaggio dove risaltava il fatto che Son Goku è più famoso rispetto al signor Gorge W. Bush, ma credo soltanto perché i bambini non conoscono Bush ma gli adulti conoscevano Goku!
Ma non divaghiamo troppo dall’argomento, cos’è che rende Dragonball il manga di combattimenti per eccellenza? Sicuramente non la profondità della trama o lo spessore psicologico dei personaggi (che passano anni ed anni in solitudine ad allenarsi) ma bensì proprio la semplicità della trama: appare il nemico forte, i guerrieri si allenano per batterlo, Goku batte il nemico (con la sola eccezione di Cell). Oltre la semplicità c’è da dire anche che i personaggi, anche se non saranno granché caratterizzati, sono comunque bei personaggi inseriti in un contesto che non può far altro che fartelo amare sempre di più. Un piccolo esempio può essere il mio personaggio preferito: il maestro Muten, che avrà il ruolo più importante nel manga, oppure il contesto della rivalità iniziale tra Goku e Crilin che sfocerà poi nell’amicizia di una vita, fino ad arrivare ai personaggi che si distinguono dagli altri come Piccolo e Vegeta, dove si vede una redenzione (anche se un po’ forzata) del primo grazie alla vicinanza con Gohan, e un abituarsi del secondo alla vita tranquilla ma senza perdere il suo inamovibile e inesauribile orgoglio di principe dei saiyan.
Certo non mancano le pecche, di cui specialmente la seconda parte è piena, ma comunque rimane un fumetto degno di nota soprattutto per il fatto, come detto anche prima, che senza di lui tante altre persone come me non avrebbero mai conosciuto i manga. Proprio per questo motivo non mi dilungo a parlare della storia, sarebbe una cosa banale e scontata (anche perché non farei altro che osannarle e chissà a quante persone darebbe fastidio questo) ma volevo comunque dire la mia sul fumetto che ha cambiato la mia vita… e soprattutto la vita del mio portafoglio.
Si, perché Dragonball non è soltanto il precursore dei manga mainstream di combattimento attuali, ma è proprio il più famoso a livello mondiale; una volta mi pare di aver letto un sondaggio dove risaltava il fatto che Son Goku è più famoso rispetto al signor Gorge W. Bush, ma credo soltanto perché i bambini non conoscono Bush ma gli adulti conoscevano Goku!
Ma non divaghiamo troppo dall’argomento, cos’è che rende Dragonball il manga di combattimenti per eccellenza? Sicuramente non la profondità della trama o lo spessore psicologico dei personaggi (che passano anni ed anni in solitudine ad allenarsi) ma bensì proprio la semplicità della trama: appare il nemico forte, i guerrieri si allenano per batterlo, Goku batte il nemico (con la sola eccezione di Cell). Oltre la semplicità c’è da dire anche che i personaggi, anche se non saranno granché caratterizzati, sono comunque bei personaggi inseriti in un contesto che non può far altro che fartelo amare sempre di più. Un piccolo esempio può essere il mio personaggio preferito: il maestro Muten, che avrà il ruolo più importante nel manga, oppure il contesto della rivalità iniziale tra Goku e Crilin che sfocerà poi nell’amicizia di una vita, fino ad arrivare ai personaggi che si distinguono dagli altri come Piccolo e Vegeta, dove si vede una redenzione (anche se un po’ forzata) del primo grazie alla vicinanza con Gohan, e un abituarsi del secondo alla vita tranquilla ma senza perdere il suo inamovibile e inesauribile orgoglio di principe dei saiyan.
Certo non mancano le pecche, di cui specialmente la seconda parte è piena, ma comunque rimane un fumetto degno di nota soprattutto per il fatto, come detto anche prima, che senza di lui tante altre persone come me non avrebbero mai conosciuto i manga. Proprio per questo motivo non mi dilungo a parlare della storia, sarebbe una cosa banale e scontata (anche perché non farei altro che osannarle e chissà a quante persone darebbe fastidio questo) ma volevo comunque dire la mia sul fumetto che ha cambiato la mia vita… e soprattutto la vita del mio portafoglio.