Recensione
Psyren
7.0/10
In soldoni, nel manga di Toshiaki Iwashiro assistiamo alle peripezie di un gruppo di ragazzi che si ritrova catapultato in un mondo misterioso - che di lì a poco si scoprirà essere la Terra di un futuro imprecisato - alle prese con con lo sviluppo di poteri extrasensoriali e in lotta contro creature dalle origini non ben definite: avventura e mistero in quantità insomma, degli ingredienti sempre graditi in ogni shonen che si rispetti.
Dopo un inizio macchinoso e asservito principalmente all'introduzione del cast dei comprimari, è solo dal terzo volume che la storia comincia a farsi piuttosto intrigante: le similitudini con altre serie più note (l'idea del mondo parallelo sembra provenire dritta da Gantz, ma più o meno si pesca a piene mani dall'immaginario shonen di casa Shueisha) si fanno sentire, ma i colpi di scena non mancano e l'azione è costante. Se si aggiunge la pulizia del tratto di Iwashiro e la sua discreta capacità di inscenare le scene di combattimento (ricche di esplosioni e di globi di energia assortiti, come si conviene al genere fin dai tempi di Dragonball) l'impressione è quella di un prodotto più che sufficiente, magari non originalissimo ma con tutti gli elementi al punto giusto: un manga che entusiasmerà i meno navigati ma che non potrà fare a meno di divertire anche chi ha già più confidenza con i risaputi meccanismi del genere.
Dopo un inizio macchinoso e asservito principalmente all'introduzione del cast dei comprimari, è solo dal terzo volume che la storia comincia a farsi piuttosto intrigante: le similitudini con altre serie più note (l'idea del mondo parallelo sembra provenire dritta da Gantz, ma più o meno si pesca a piene mani dall'immaginario shonen di casa Shueisha) si fanno sentire, ma i colpi di scena non mancano e l'azione è costante. Se si aggiunge la pulizia del tratto di Iwashiro e la sua discreta capacità di inscenare le scene di combattimento (ricche di esplosioni e di globi di energia assortiti, come si conviene al genere fin dai tempi di Dragonball) l'impressione è quella di un prodotto più che sufficiente, magari non originalissimo ma con tutti gli elementi al punto giusto: un manga che entusiasmerà i meno navigati ma che non potrà fare a meno di divertire anche chi ha già più confidenza con i risaputi meccanismi del genere.