Recensione
Terza avventura generazionale per la famiglia Joestar, questa volta rappresentata dallo studente diciassettenne Jotaro Kujo, con il supporto di un anziano ma pur sempre arzillo Joseph Joestar. Hirohiko Araki si lascia alle spalle la geniale idea delle onde concentriche, fulcro delle prime due serie, e si inventa qualcosa di ancora più rivoluzionario per dar vita ad alcuni dei combattimenti più incredibili mai visti nelle pagine di un manga: gli "stand", concretizzazioni dell'energia di ogni individuo, che conferiscono a ogni personaggio dei poteri diversi - e il più delle volte assolutamente originali - basati sulle loro caratteristiche fisiche o psicologiche.
Una delle particolarità più piacevoli dell'opera è senza dubbio l'idea di svolgere la sua storia nell'arco di un unico grande viaggio, che vede il gruppo di eroi protagonisti percorrere la tratta Giappone - Egitto con l'intento di salvare la madre di Jotaro, ostacolati però nel tragitto dagli scagnozzi del perfido Dio Brando (una vecchia conoscenza dei lettori). L'attenzione per i particolari nel raccontare, tra un combattimento e l'altro, gli usi e i costumi dei posti visitati - prima in aereo, poi in treno, poi in nave e addirittura in sottomarino - rende la lettura piacevole ed intrigante, tanto che al termine della lettura sembra quasi di aver viaggiato in compagnia dei protagonisti; ma una menzione particolare va attribuita come già detto in precedenza all'originalità dei poteri stand, che rendono ogni capitolo un fluire incessante di idee letteralmente geniali e che tutt'oggi a distanza di oltre vent'anni continuano ad influenzare i giovani mangaka. Inoltre un quantitativo pressoché infinito di riferimenti alla cultura popolare (dal cinema ma soprattutto alla musica) rende la lettura ancora più sorprendente e stimolante..
Per concludere, un manga che tutti gli appassionati dovrebbero aver letto almeno una volta nella vita, nonché uno dei pochi per cui il termine "capolavoro assoluto" non suoni affatto ridondante, ma anzi addirittura riduttivo. Fondamentale.
Una delle particolarità più piacevoli dell'opera è senza dubbio l'idea di svolgere la sua storia nell'arco di un unico grande viaggio, che vede il gruppo di eroi protagonisti percorrere la tratta Giappone - Egitto con l'intento di salvare la madre di Jotaro, ostacolati però nel tragitto dagli scagnozzi del perfido Dio Brando (una vecchia conoscenza dei lettori). L'attenzione per i particolari nel raccontare, tra un combattimento e l'altro, gli usi e i costumi dei posti visitati - prima in aereo, poi in treno, poi in nave e addirittura in sottomarino - rende la lettura piacevole ed intrigante, tanto che al termine della lettura sembra quasi di aver viaggiato in compagnia dei protagonisti; ma una menzione particolare va attribuita come già detto in precedenza all'originalità dei poteri stand, che rendono ogni capitolo un fluire incessante di idee letteralmente geniali e che tutt'oggi a distanza di oltre vent'anni continuano ad influenzare i giovani mangaka. Inoltre un quantitativo pressoché infinito di riferimenti alla cultura popolare (dal cinema ma soprattutto alla musica) rende la lettura ancora più sorprendente e stimolante..
Per concludere, un manga che tutti gli appassionati dovrebbero aver letto almeno una volta nella vita, nonché uno dei pochi per cui il termine "capolavoro assoluto" non suoni affatto ridondante, ma anzi addirittura riduttivo. Fondamentale.