Recensione
Alita
9.0/10
"Finalmente riesco a capire cosa mi mancava prima. Una meta, una missione a cui dedicare la mia vita! Ciascuno di noi dovrebbe avere uno scopo in vista del quale lavorare. Stare sempre sulla difensiva, fuggire via da tutto, serve solo a farti marcire dentro. Non posso più continuare a vivere in quel modo, non posso stare senza combattere contro qualcosa o qualcuno, sono fatta così." Alita - L'angelo della battaglia
Ho appena finito di leggere Alita e non posso esimermi dallo scrivere qualcosa in merito perché mi è piaciuto moltissimo.
“Gunnm” (銃夢), in Italia “Alita l’angelo della battaglia”, è un manga di Yukito Kishiro del 1991 apparso fino al 1995 sul periodico Business Jump della casa editrice Shūeisha. È stato scritto anche un seguito intitolato “Alita last Order”, tutt’ora in corso di pubblicazione.
Entrambe le serie sono state pubblicate in Italia dalla Panini. La prima edizione è composta di 18 numeri piccoli. La seconda edizione “collection” (11 volumi grandi) è stata privata delle ultime tavole lasciando il finale sospeso in modo da poter continuare la storia con "Alita Last Order". Nel 1993 è stato fatto un OAV in due episodi. La Banpresto ha prodotto un videogioco ispirandosi al manga. Da anni si aspetta il film di James Cameron previsto (forse) per il 2013.
Non voglio svelare la storia più di tanto. Non penso che quella di Alita sia una trama che si può riassumere in due parole e non mi sembra il caso di spoilerare. Quindi vi parlerò solo delle cose che mi sono piaciute. Prima di tutto la storia è splendida! Coinvolgente, coerente, emozionante. Di quelle che ti tengono incollata/o alle pagine finché non l’hai finito. Il plot descrive una grande capacità narrativa in grado di catturare l’attenzione. L’intreccio svela progressivamente quasi tutto ma non troppo, e lascia oscure alcune cose lasciandole all’immaginazione. Tutto fila, non c’è quella sgradevole sensazione di forzatura o déjà vu che aleggia in tanti altri manga. Ho apprezzato notevolmente la sensatezza e la correttezza di tutti i riferimenti scientifici presenti nel testo, coadiuvati da note esplicative che riportano alla memoria concetti che possono non essere così freschi nella memoria dei lettori. I personaggi ti entrano nel cuore. Ci sono manga dove i personaggi sono come fantasmi che appaiono e scompaiono e sono tutti uguali, privi di spessore, privi di personalità. Non è questo il caso. Le varie psicologie sono ben delineate e si evolvono nel corso della storia. Soprattutto quella della protagonista, che segue un iter di maturazione e di presa di coscienza di sé che dura per tutto il manga. Non si può non amare Alita. Non si può non affezionarsi a Ido, a Yugo, a Jashugan; è un mondo disegnato ma reale, spietato, triste, brutale, ma pieno di forza e di sentimenti, nonostante tutto, ancora umani.
Questo era un commento a caldo, un po’ uno sfogo per piazzare su carta le impressioni ricevute dalla lettura. In definitiva ve lo consiglio tantissimo. È un capolavoro a mio parere. Una pietra miliare del genere manga dalla quale non si può prescindere.
Ho appena finito di leggere Alita e non posso esimermi dallo scrivere qualcosa in merito perché mi è piaciuto moltissimo.
“Gunnm” (銃夢), in Italia “Alita l’angelo della battaglia”, è un manga di Yukito Kishiro del 1991 apparso fino al 1995 sul periodico Business Jump della casa editrice Shūeisha. È stato scritto anche un seguito intitolato “Alita last Order”, tutt’ora in corso di pubblicazione.
Entrambe le serie sono state pubblicate in Italia dalla Panini. La prima edizione è composta di 18 numeri piccoli. La seconda edizione “collection” (11 volumi grandi) è stata privata delle ultime tavole lasciando il finale sospeso in modo da poter continuare la storia con "Alita Last Order". Nel 1993 è stato fatto un OAV in due episodi. La Banpresto ha prodotto un videogioco ispirandosi al manga. Da anni si aspetta il film di James Cameron previsto (forse) per il 2013.
Non voglio svelare la storia più di tanto. Non penso che quella di Alita sia una trama che si può riassumere in due parole e non mi sembra il caso di spoilerare. Quindi vi parlerò solo delle cose che mi sono piaciute. Prima di tutto la storia è splendida! Coinvolgente, coerente, emozionante. Di quelle che ti tengono incollata/o alle pagine finché non l’hai finito. Il plot descrive una grande capacità narrativa in grado di catturare l’attenzione. L’intreccio svela progressivamente quasi tutto ma non troppo, e lascia oscure alcune cose lasciandole all’immaginazione. Tutto fila, non c’è quella sgradevole sensazione di forzatura o déjà vu che aleggia in tanti altri manga. Ho apprezzato notevolmente la sensatezza e la correttezza di tutti i riferimenti scientifici presenti nel testo, coadiuvati da note esplicative che riportano alla memoria concetti che possono non essere così freschi nella memoria dei lettori. I personaggi ti entrano nel cuore. Ci sono manga dove i personaggi sono come fantasmi che appaiono e scompaiono e sono tutti uguali, privi di spessore, privi di personalità. Non è questo il caso. Le varie psicologie sono ben delineate e si evolvono nel corso della storia. Soprattutto quella della protagonista, che segue un iter di maturazione e di presa di coscienza di sé che dura per tutto il manga. Non si può non amare Alita. Non si può non affezionarsi a Ido, a Yugo, a Jashugan; è un mondo disegnato ma reale, spietato, triste, brutale, ma pieno di forza e di sentimenti, nonostante tutto, ancora umani.
Questo era un commento a caldo, un po’ uno sfogo per piazzare su carta le impressioni ricevute dalla lettura. In definitiva ve lo consiglio tantissimo. È un capolavoro a mio parere. Una pietra miliare del genere manga dalla quale non si può prescindere.