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Testi di <i>Jin-Zhou Huan</i> e disegni di <i>Hiromu Arakawa</i>, <b>Jūshin Enbu</b>, opera del 2006 apparsa originariamente sulla rivista mensile giapponese Gangan Powered, arriva in Italia con il nome di “Hero Tales”.
Pubblicata nel nostro paese da Planet Manga, tra il Maggio 2010 e il Maggio 2011, la serie si compone di 5 volumi per un totale di 21 capitoli.
Lo scarso successo di vendite in patria (ma probabilmente poi anche in Italia, viste alcune opinioni negative in generale), ha portato il team creativo a lavorare per la prematura fine del manga che si è concluso nell’Agosto del 2010 su rivista e a distanza di qualche mese, quindi, su tankobon.

La trama è incentrata sull’epica e la mitologia cinese, sulle leggende folkloristiche, in particolare su quelle che riguardano i sette guerrieri dell'<i>Hokushin Tenkun</i>, possessori dei poteri dell’Orsa Maggiore. Due stelle della famosa costellazione rappresentano la grandezza del firmamento, dotate di una potenza che può dominare il mondo: <i>Hagun </i>e <i>Tonrou</i>.
<i>Taito Shirei</i> è il protagonista indiscusso della saga, colui che incarna il potere di Hagun, e che dovrà sventare la minaccia di distruzione che affligge l’impero e la Cina intera. Nel suo cammino verso la sfida finale contro la reincarnazione di Tonrou, al giovane Taito si uniranno <i>Ryuuko</i>, <i>Raira</i>, <i>Housei</i> e tanti altri personaggi che oltre a fungere da simpatici compagni di viaggio, si dimostreranno essere anche dei validi guerrieri, pronti a collaborare per la realizzazione del destino voluto dalle stelle.

Lo ammetto: sono tra quelli che ha comprato questo manga, spinto (anche) dalla presenza ai disegni di Arakawa sensei, forse nella speranza o illusione di trovarmi tra le mani un altro capolavoro nel genere shonen, alla “Fullmetal Alchemist”, per profondità di trama, originalità di idee e carisma dei personaggi. È con una vena di delusione, quindi, che devo costatare di essere partito con troppo ottimismo.
Non che “Hero Tales” sia un manga da cestinare o da valutare come scarso e totalmente mal riuscito, anzi, i presupposti per una bella storia c’erano tutti. Ciò che a mio avviso ha portato allo scarso successo commerciale è stata la vacuità dei personaggi principali; questi, individui privi di spessore, non hanno dato quella marcia in più ad una storia già di per sé troppo lineare e scontata, che in linea di massima induce il lettore a leggere ogni volume per mera curiosità e per apprezzare alcune tavole degne di nota.

Dialoghi in molte circostanze banali, farciti con un frasario monotono e già sentito e risentito, rovinano, o meglio, non valorizzano una storia che per ambientazione, idea di base e potenzialità inespresse, poteva, se approfondite e meglio presentate, raggiungere livelli molto più alti e iscriversi nell’ideale categoria de “i manga da ricordare”.

La sufficienza è piena, su questo non ho dubbi, ma personalmente mi aspettavo di più da questo manga.
Voto, 6.