Recensione
Berserk
10.0/10
Sono pochi i manga in grado di rappresentare un vere proprio fenomeno di culto tra i fan: bene, Berserk è tra questi. Autore di vendite esorbitanti e venerato dalla critica, l'opera di Miura è sicuramente una delle più importanti mai realizzate, nonostante l'incredibile lentezza dell'autore a far progredire la serie.
Ma passiamo alla recensione vera e propria partendo dalla trama: Gatsu è uno spadaccino che porta con sé una spada di dimensioni disumane (come la definisce lo stesso manga: era troppo grande, troppo spessa per essere considerata una spada, era un enorme blocco di ferro) e che vaga alla ricerca di un uomo di nome Grifis, uno dei Cinque della mano di Dio. Sebbene possa sembrare la tipica storia di vendetta a sfondo medioevale, non ci si può sbagliare di più a giudicarla tale.
Berserk è una di quelle opere che scende in profondità nei rapporti tra gli uomini, partendo da un flashback che vede ancora un Gatsu bambino, Miura ci mostra la sua crescita, che in un mondo crudele e violento come quello di Berserk, non può che essere inevitabilmente legata alla guerra, eppure nonostante ciò Miura ci mostra come anche in un mondo del genere sia possibile trovare un briciolo di felicità, ci insegna che non è impossibile trovare un Grifis a cui legarsi e una Caska di cui innamorarsi, ci mostra come nonostante le avversità il futuro se lo si vuole davvero, arriva.
Ma qui Miura dà una mazzata vera e propria al lettore: a una passo dal traguardo, tutto svanisce per un semplice desiderio, giusto o sbagliato sta a voi giudicare, Gatsu perde tutto, tutto ciò in cui ha sempre creduto viene spazzato via dal suo amico più legato, ed è qui che nasce il Gatsu che rappresenta in se stesso l'intero mondo di Berserk: spietato, noncurante delle vite altrui, disposto anche a uccidere degli innocenti se questo gli permetterà di arrivare al suo obbiettivo. Così impugna il suo gigantesco Ammazzadraghi e continua a fare ciò che gli è sempre stato insegnato a fare: combattere per sopravvivere.
Ma anche qui Miura da una possibilità al guerriero nero: anche in una solitudine assoluta e con il mondo intero contro, ci sarà qualcuno che appoggerà Gatsu, che proverà a cambiarlo, che tenterà di farlo tornare quell'uomo che una volta era, se ci riusciranno, ancora non si sa, la saga non è ancora compiuta, ma da Miura mi aspetto molto.
Tutto il susseguirsi di avvenimenti che si svilupperà è narrato magnificamente fino a metà serie, mentre avrà purtroppo un brusco calo qualitativo nella parte successiva alla scoperta dell'armatura del Berserker.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi ogni interprete della storia è un piccolo gioiello: si va dal praticamente umano Gatsu alla squadra dei falchi, ai profondissimi Caska e Grifis; quest'ultimo è probabilmente il personaggio più enigmatico dell'intera storia, fedele solo al suo obbiettivo e disposto a tutto pur di raggiungerlo, anch'egli come Gatsu, anzi, forse anche più di Gatsu ha visto il suo sogno infrangersi davanti ai suoi occhi, e nonostante tutti abbiano cercato di aiutarlo, il mondo che lui stesso stava riuscendo a plasmare gli è crollato addosso, gli è stato negato il trono, la sua donna, è stato sconfitto da Gatsu e abbandonato da Caska, tutto ciò che gli rimane da fare è aggrapparsi a quell'ultimo brandello di speranza che il destino gli ha concesso, ma pagherà per ciò un prezzo inimmaginabile, tutto ciò per il suo sogno, perché nonostante possa sembrare invincibile, quasi divino, Miura ci ircorda, che anche il migliore di noi può fallire. Grifis, però, farà tutto ciò che è in suo potere per rialzarsi, proprio come Gatsu: anche se di schieramenti opposti, le loro storie sono praticamente identiche, nonostante la grazia di uno e la furia dell'altro.
Dal punto di vista del disegno, Berserk non ha rivali: inquadrature magnifiche, personaggi perfetti e ambientazioni eccezionali, il tutto con un tratto sfumato e ben oltre il semplice concetto di disegno dei manga in generale.
Come avrete intuito, Berserk è a mio parere un capolavoro del manga in tutti i campi, non è perfetto, soprattutto per colpa dell'incomprensibile diluizione dei fatti negli ultimi numeri e per il brusco cambio di ambientazione che ha avuto, ma ciò non cambia la sostanza: se non avete mai letto Berserk insomma, vergognatevi, e rimediate assolutamente, caricatevi sulla schiena la vostra intera esistenza, grande o piccola che sia, estraetela e impugnatela, lanciate la vostra dichiarazione di guerra al mondo, e preparatevi ad affiancare Gatsu in un qualcosa che definire manga, risulterebbe riduttivo.
PAGELLA FINALE
DISEGNO: 10
TRAMA: 9.5
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 9.5
CARISMA/EPICITA': 9.5
GLOBALE: 9.75
Ma passiamo alla recensione vera e propria partendo dalla trama: Gatsu è uno spadaccino che porta con sé una spada di dimensioni disumane (come la definisce lo stesso manga: era troppo grande, troppo spessa per essere considerata una spada, era un enorme blocco di ferro) e che vaga alla ricerca di un uomo di nome Grifis, uno dei Cinque della mano di Dio. Sebbene possa sembrare la tipica storia di vendetta a sfondo medioevale, non ci si può sbagliare di più a giudicarla tale.
Berserk è una di quelle opere che scende in profondità nei rapporti tra gli uomini, partendo da un flashback che vede ancora un Gatsu bambino, Miura ci mostra la sua crescita, che in un mondo crudele e violento come quello di Berserk, non può che essere inevitabilmente legata alla guerra, eppure nonostante ciò Miura ci mostra come anche in un mondo del genere sia possibile trovare un briciolo di felicità, ci insegna che non è impossibile trovare un Grifis a cui legarsi e una Caska di cui innamorarsi, ci mostra come nonostante le avversità il futuro se lo si vuole davvero, arriva.
Ma qui Miura dà una mazzata vera e propria al lettore: a una passo dal traguardo, tutto svanisce per un semplice desiderio, giusto o sbagliato sta a voi giudicare, Gatsu perde tutto, tutto ciò in cui ha sempre creduto viene spazzato via dal suo amico più legato, ed è qui che nasce il Gatsu che rappresenta in se stesso l'intero mondo di Berserk: spietato, noncurante delle vite altrui, disposto anche a uccidere degli innocenti se questo gli permetterà di arrivare al suo obbiettivo. Così impugna il suo gigantesco Ammazzadraghi e continua a fare ciò che gli è sempre stato insegnato a fare: combattere per sopravvivere.
Ma anche qui Miura da una possibilità al guerriero nero: anche in una solitudine assoluta e con il mondo intero contro, ci sarà qualcuno che appoggerà Gatsu, che proverà a cambiarlo, che tenterà di farlo tornare quell'uomo che una volta era, se ci riusciranno, ancora non si sa, la saga non è ancora compiuta, ma da Miura mi aspetto molto.
Tutto il susseguirsi di avvenimenti che si svilupperà è narrato magnificamente fino a metà serie, mentre avrà purtroppo un brusco calo qualitativo nella parte successiva alla scoperta dell'armatura del Berserker.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi ogni interprete della storia è un piccolo gioiello: si va dal praticamente umano Gatsu alla squadra dei falchi, ai profondissimi Caska e Grifis; quest'ultimo è probabilmente il personaggio più enigmatico dell'intera storia, fedele solo al suo obbiettivo e disposto a tutto pur di raggiungerlo, anch'egli come Gatsu, anzi, forse anche più di Gatsu ha visto il suo sogno infrangersi davanti ai suoi occhi, e nonostante tutti abbiano cercato di aiutarlo, il mondo che lui stesso stava riuscendo a plasmare gli è crollato addosso, gli è stato negato il trono, la sua donna, è stato sconfitto da Gatsu e abbandonato da Caska, tutto ciò che gli rimane da fare è aggrapparsi a quell'ultimo brandello di speranza che il destino gli ha concesso, ma pagherà per ciò un prezzo inimmaginabile, tutto ciò per il suo sogno, perché nonostante possa sembrare invincibile, quasi divino, Miura ci ircorda, che anche il migliore di noi può fallire. Grifis, però, farà tutto ciò che è in suo potere per rialzarsi, proprio come Gatsu: anche se di schieramenti opposti, le loro storie sono praticamente identiche, nonostante la grazia di uno e la furia dell'altro.
Dal punto di vista del disegno, Berserk non ha rivali: inquadrature magnifiche, personaggi perfetti e ambientazioni eccezionali, il tutto con un tratto sfumato e ben oltre il semplice concetto di disegno dei manga in generale.
Come avrete intuito, Berserk è a mio parere un capolavoro del manga in tutti i campi, non è perfetto, soprattutto per colpa dell'incomprensibile diluizione dei fatti negli ultimi numeri e per il brusco cambio di ambientazione che ha avuto, ma ciò non cambia la sostanza: se non avete mai letto Berserk insomma, vergognatevi, e rimediate assolutamente, caricatevi sulla schiena la vostra intera esistenza, grande o piccola che sia, estraetela e impugnatela, lanciate la vostra dichiarazione di guerra al mondo, e preparatevi ad affiancare Gatsu in un qualcosa che definire manga, risulterebbe riduttivo.
PAGELLA FINALE
DISEGNO: 10
TRAMA: 9.5
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 9.5
CARISMA/EPICITA': 9.5
GLOBALE: 9.75