Recensione
Naruto
8.0/10
Ormai non esiste un appassionato di manga che non conosca Naruto: è un fenomeno che ha contagiato e influenzato indelebilmente il mondo dei fumetti giapponesi. Logicamente intorno a un'opera di così grande successo si intavolano secolari discussioni sul motivo di esso: c'è chi dice sia una trovata commerciale ben riuscita, c'è chi dice che sia un collage ben fatto di elementi presi da altre serie. Io sto scrivendo questa recensione per dire che, secondo me, il motivo di questo successo è stata l'abilità di Kishimoto di rinnovare un genere senza stravolgerlo.
Ma andiamo con ordine: Naruto è un giovane ninja del villaggio di Konoha, è ribelle e solitario, inoltre è completamente negato per le arti ninja. La storia prende il via quando Naruto si unisce al team 7, una squadra ninja capitanata da Kakashi Hatake, ninja dall'aspetto pigro e annoiato ma anche capace di essere severissimo o amichevole.
Insieme a lui nel team 7 si uniranno Sakura Haruno: una giovane ninja abile nelle arti magiche, e Sasuke Uchiha, ragazzo tenebroso e ultimo superstite del suo clan, sterminato in passato da suo fratello Itachi, verso il quale Sasuke vuole ottenere vendetta.
La trama narra delle loro missioni e delle prove che dovranno superare agli esami per la selezione dei Chunin (un grado per definire l'abilità dei ninja), mentre i rapporti tra i vari membri del team si renderanno più complessi e articolati.
Lo svolgimento della storia, nonostante possa sembrare banale, nella prima metà del manga è davvero magnifico, una sorpresa sicuramente, infatti nonostante la ripetitività di alcuni schemi classici degli shounen, Naruto viene narrato in maniera magistrale, con scene memorabili e dialoghi che rimangono scolpiti, qua sta la bravura di Kishimoto: riesce a far ignorare una trama tutt'altro che originale coprendola con le relazioni che si instaureranno tra i numerosissimi personaggi che appariranno; se in altri shounen erano i combattimenti a far maturare i personaggi, in Naruto il combattimento è solo il passo finale, la dimostrazione della maturazione che nasce dai rapporti con gli altri interpreti dell'opera.
Insomma una prima parte eccezionale, poi, inspiegabilmente, un calo e un cambio di filosofia inspiegabile.
La trama comincia a diventare scontata, i personaggi diventano statici (persino un personaggio eccezionale come Gaara riesce a venir banalizzato): ovviamente sto parlando della parte del manga che viene solitamente definita "Shippuden". Infatti se si escludono alcuni bei momenti e alcuni buoni scontri, lo svolgimento è noioso e i dialoghi monotoni, senza verve. Un fallimento? Non del tutto, perché fortunatamente il buon Kishimoto riesce a far rimettere in piedi la sua creatura a partire dal magnifico scontro tra Jiraya e Pain, che riesce a dare un nuovo start alla serie. Insomma uno svolgimento con tanti alti ma anche alcuni bassi a dir poco notevoli.
Nel frattempo, passiamo ai personaggi: il primo complimento che va fatto a Kishimoto in questo campo, è sicuramente quello di aver creato un grandissimo numero di personaggi tutti ben differenti gli uni dagli altri (dove per esempio un altro famosissimo shounen, Bleach, falliva) e con una discreta e in alcuni casi davvero ottima caratterizzazione. Eccezioni a questa regola sono alcuni personaggi che appaiono nella seconda parte, che risultano piatti e senza carisma.
Particolare elogio va fatto ai personaggi di Gaara e Rock Lee, due personaggi davvero capaci di commuovere il lettore per il dolore dell'uno e la forza di volontà dell'altro, vanno ringraziati inoltre anche per aver dato luogo a quello che io reputo uno degli scontri più epici che abbia mai visto in una serie animata o in un manga.
Concludiamo con l'aspetto tecnico: il character design è semplice ma piacevolissimo e pulito, mentre le ambientazioni sono dettagliate e le inquadrature ottime, inoltre tutti i personaggi a livello estetico sono ben differenziati e dettagliati quanto basta.
In conclusione questo Naruto penso sia un manga davvero ottimo, che merita il successo che ha ottenuto, ma purtroppo che ha anche perso inspiegabilmente la possibilità di essere un vero e proprio capolavoro a causa di una parte centrale davvero scarna. Insomma, c'è tanto rimpianto, perché alcuni volumi sono davvero da dieci e lode (il 53 è veramente strappalacrime), ma purtroppo un capolavoro non può permettersi una caduta così significativa. Leggetelo comunque, perché è comunque è un manga ottimo, ma ripeto ancora, quanto rimpianto.
PAGELLA FINALE
TRAMA: 7.5
DISEGNO: 8
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 8.5
CARISMA/EPICITA': 8
GLOBALE: 8
Ma andiamo con ordine: Naruto è un giovane ninja del villaggio di Konoha, è ribelle e solitario, inoltre è completamente negato per le arti ninja. La storia prende il via quando Naruto si unisce al team 7, una squadra ninja capitanata da Kakashi Hatake, ninja dall'aspetto pigro e annoiato ma anche capace di essere severissimo o amichevole.
Insieme a lui nel team 7 si uniranno Sakura Haruno: una giovane ninja abile nelle arti magiche, e Sasuke Uchiha, ragazzo tenebroso e ultimo superstite del suo clan, sterminato in passato da suo fratello Itachi, verso il quale Sasuke vuole ottenere vendetta.
La trama narra delle loro missioni e delle prove che dovranno superare agli esami per la selezione dei Chunin (un grado per definire l'abilità dei ninja), mentre i rapporti tra i vari membri del team si renderanno più complessi e articolati.
Lo svolgimento della storia, nonostante possa sembrare banale, nella prima metà del manga è davvero magnifico, una sorpresa sicuramente, infatti nonostante la ripetitività di alcuni schemi classici degli shounen, Naruto viene narrato in maniera magistrale, con scene memorabili e dialoghi che rimangono scolpiti, qua sta la bravura di Kishimoto: riesce a far ignorare una trama tutt'altro che originale coprendola con le relazioni che si instaureranno tra i numerosissimi personaggi che appariranno; se in altri shounen erano i combattimenti a far maturare i personaggi, in Naruto il combattimento è solo il passo finale, la dimostrazione della maturazione che nasce dai rapporti con gli altri interpreti dell'opera.
Insomma una prima parte eccezionale, poi, inspiegabilmente, un calo e un cambio di filosofia inspiegabile.
La trama comincia a diventare scontata, i personaggi diventano statici (persino un personaggio eccezionale come Gaara riesce a venir banalizzato): ovviamente sto parlando della parte del manga che viene solitamente definita "Shippuden". Infatti se si escludono alcuni bei momenti e alcuni buoni scontri, lo svolgimento è noioso e i dialoghi monotoni, senza verve. Un fallimento? Non del tutto, perché fortunatamente il buon Kishimoto riesce a far rimettere in piedi la sua creatura a partire dal magnifico scontro tra Jiraya e Pain, che riesce a dare un nuovo start alla serie. Insomma uno svolgimento con tanti alti ma anche alcuni bassi a dir poco notevoli.
Nel frattempo, passiamo ai personaggi: il primo complimento che va fatto a Kishimoto in questo campo, è sicuramente quello di aver creato un grandissimo numero di personaggi tutti ben differenti gli uni dagli altri (dove per esempio un altro famosissimo shounen, Bleach, falliva) e con una discreta e in alcuni casi davvero ottima caratterizzazione. Eccezioni a questa regola sono alcuni personaggi che appaiono nella seconda parte, che risultano piatti e senza carisma.
Particolare elogio va fatto ai personaggi di Gaara e Rock Lee, due personaggi davvero capaci di commuovere il lettore per il dolore dell'uno e la forza di volontà dell'altro, vanno ringraziati inoltre anche per aver dato luogo a quello che io reputo uno degli scontri più epici che abbia mai visto in una serie animata o in un manga.
Concludiamo con l'aspetto tecnico: il character design è semplice ma piacevolissimo e pulito, mentre le ambientazioni sono dettagliate e le inquadrature ottime, inoltre tutti i personaggi a livello estetico sono ben differenziati e dettagliati quanto basta.
In conclusione questo Naruto penso sia un manga davvero ottimo, che merita il successo che ha ottenuto, ma purtroppo che ha anche perso inspiegabilmente la possibilità di essere un vero e proprio capolavoro a causa di una parte centrale davvero scarna. Insomma, c'è tanto rimpianto, perché alcuni volumi sono davvero da dieci e lode (il 53 è veramente strappalacrime), ma purtroppo un capolavoro non può permettersi una caduta così significativa. Leggetelo comunque, perché è comunque è un manga ottimo, ma ripeto ancora, quanto rimpianto.
PAGELLA FINALE
TRAMA: 7.5
DISEGNO: 8
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 8.5
CARISMA/EPICITA': 8
GLOBALE: 8