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9.0/10
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Ci troviamo di fronte ad un opera tragicomica in tre volumi del grande maestro e padre del fumetto giapponese Osamu Tezuka.
La narrazione è strutturata in capitoli slegati tra loro e dunque si può leggere un capitolo qualsiasi senza problemi nel capire la trama.

Quest'opera di Tezuka è molto atipica perché calca molto sulla vena comica lasciando un po' in secondo piano lo stile tragico, che comunque è sempre presente.
La comicità è molto semplice ma altamente efficace, non è quella comicità da risata fragorosa ma piuttosto un costante sorridere per tutte le vicende comiche che si susseguono.
Oltre alla vena umoristica il maestro aggiunge una vena tragica al fumetto e dunque ci troveremo di fronte scene molto tragiche che ti fanno riflettere, sopratutto verso l'ultimo volume. Questi stacchi tragici ti fanno sempre ricordare come la vita non è sempre facile e spensierata. Nasce come fumetto per ragazzi e questo mi fa pensare. Da noi un fumetto come Topolino, destinato ai ragazzi, è assai ingenuo e tralascia tutto quello che potrebbe essere definito tragico. Un fumetto come questo ti fa capre la profonda differenza culturale tra noi e il paese del Sol levante, come certi temi non vengono preclusi ai ragazzi ma vengono presentati con mezzi adatti a loro. Alcuni capitoli finiscono in modo struggente, tanto che mi son dovuto fermare un attimo a riflettere prima di proseguire la lettura.

La narrazione procede per capitoli distinti, le costanti sono Dracula, sua figlia e il maggiordomo Igor. In ogni capitolo abbiamo nuovi personaggi secondari sempre caratterizzati in modo ottimo, tanto che non paiono tali; un personaggio secondario che appare spesso è il professor Helsing, parodia del personaggio Van Helsing creato da Bram Stoker a cui Tezuka attribuisce un disturbo assai comico che si scatena sempre nei momenti meno opportuni, sopratutto quando cerca di catturare Dracula.
I temi che scaturiscono dall'opera sono vari: la discriminazione, l'affetto paterno, l'amicizia e tanti altri, sempre trattati in modo magistrale senza mai banalizzare. Tutte le vicende sono auto conclusive e raramente ci si ritrova con rimandi a capitoli precedenti.

Il tratto di Tezuka è molto classico, negli anni è rimasto sempre lo stesso seppur con qualche minima innovazione, essendo questa una delle sue ultime opere si nota qualche miglioria rispetto ad Astro Boy ma comunque rimane un tratto troppo classico rispetto ad opere coetanee. Il tratto del maestro è comunque sempre una gioia per gli occhi di chi sa apprezzare.

Concludendo, ci troviamo di fronte ad un'opera classica del panorama fumettistico giapponese, non una delle migliori del maestro ma di sicuro un'opera che sa dare molto ad un lettore di alto livello, ma che però potrebbe annoiare per non dire altro a lettori occasionali di manga o che cercano nel fumetto giapponese solo fansevice.
Un 9 se lo merita tutto per il grande carisma, però non raggiunge la perfezione di altre opere del maestro per cui un 10 lo tengo in serbo per le opere più grandi di Tezuka, che oltre ad essere delle buone letture sono dei veri e propri capolavori letterari.