Recensione
Beck - Mongolian Chop Squad
9.0/10
Che dire di quest'opera? Parliamo di un manga che non ha nulla a che vedere con combattimenti, spade, poteri o power-up vari ma di un manga che, nella sua semplicità, riesce a tenere incollato il lettore pagina dopo pagina. È una storia che racconta la vita quotidiana e le fatiche per tenere unito un gruppo musicale, i dissidi, le incomprensioni, ma anche le gioie e le soddisfazioni. Tutto questo è Beck!
Il maestro Sakuishi è consapevole che la musica, il fulcro dell'opera, per ovvi motivi sulla carta non può essere espressa; tuttavia in ogni sua tavola non traspare affatto questa lacuna, anzi. Lo vorrei suggerire caldamente a tutti coloro che vogliano provare un manga diverso dal solito, io mi ci sono immedesimato particolarmente in quanto suono in una band.
Non mi sento di consigliarlo però, a coloro i quali sono fossilizzati su un genere shonen classico; in questo caso Beck non fa per voi.
L'edizione Dynit si presenta tutto sommato sufficiente ed anche pressoché pregevole per qualità/prezzo (dei primi numeri). Presenta una sovracopertina classica, ma molto sottile, due pagine a colori all'interno, anche se solo di pubblicità, e carta giallastra semi trasparente (in molti casi); la copertina è abbastanza rigida ma non presenta nessuna illustrazione. In compenso l'inchiostro non sbava. Inizialmente non era stata preannunciata una conclusione in breve, ergo, la dicitura con il numero complessivo dei volumetti cambiava di volta in volta, nel risvolto della sovraccoperta. Successivamente alla pubblicazione del numero 10, inoltre, l'opera subisce un sovrapprezzo a causa delle scarse vendite.
Il tratto in questo manga è abbastanza scarno, quasi abbozzato; con il progredire degli albi è facile notare però un prevedibile e netto miglioramento, specialmente sulle figure umane. Gli sfondi e gli strumenti musicali, tuttavia, vengono realizzati molto bene e in modo molto realistico.
Il maestro Sakuishi è consapevole che la musica, il fulcro dell'opera, per ovvi motivi sulla carta non può essere espressa; tuttavia in ogni sua tavola non traspare affatto questa lacuna, anzi. Lo vorrei suggerire caldamente a tutti coloro che vogliano provare un manga diverso dal solito, io mi ci sono immedesimato particolarmente in quanto suono in una band.
Non mi sento di consigliarlo però, a coloro i quali sono fossilizzati su un genere shonen classico; in questo caso Beck non fa per voi.
L'edizione Dynit si presenta tutto sommato sufficiente ed anche pressoché pregevole per qualità/prezzo (dei primi numeri). Presenta una sovracopertina classica, ma molto sottile, due pagine a colori all'interno, anche se solo di pubblicità, e carta giallastra semi trasparente (in molti casi); la copertina è abbastanza rigida ma non presenta nessuna illustrazione. In compenso l'inchiostro non sbava. Inizialmente non era stata preannunciata una conclusione in breve, ergo, la dicitura con il numero complessivo dei volumetti cambiava di volta in volta, nel risvolto della sovraccoperta. Successivamente alla pubblicazione del numero 10, inoltre, l'opera subisce un sovrapprezzo a causa delle scarse vendite.
Il tratto in questo manga è abbastanza scarno, quasi abbozzato; con il progredire degli albi è facile notare però un prevedibile e netto miglioramento, specialmente sulle figure umane. Gli sfondi e gli strumenti musicali, tuttavia, vengono realizzati molto bene e in modo molto realistico.