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8.0/10
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Non si sa come, non si sa perché, un giorno da una botte di vino esce un idiota, che insulta una piratessa (oltretutto capitano della nave) che poco dopo ammazza di botte, e grida: "Io diventerò il re dei pirati". C'è poi un altro babbeo, cadetto Marines, che invece di arrestare i pirati viene catturato da loro, come un idiota. Questo è solo il primo episodio del manga.
A poco a poco la storia procede, l'idiota, che per far entrare membri nella sua ciurma, fa cavolate più grandi di lui: entra in una base nemica per recuperare delle spade e prende a mazzate a tutti, combatte contro camerieri identici a Xman, contro mostri marini col naso a forma di seghetto, picchia un uomo-riccio di mare ecc.
Dopo tutte questi fatti (sono solo alcuni) secondo voi c'è qualcuno che segue uno scemo del genere? Sì! Ovviamente sceglie persone potentissime e deficienti contemporaneamente, tra cui: spadaccini teste d'alga, avidi, bugiardi, pervertiti, renne, archeologi, cyborg e scheletri parlanti con poco senso dell'umorismo.

E a tutto questo aggiungiamo situazioni impossibili come spiriti che aggiustano navi di notte, navi che parlano, persone che con un grido svengono, frutti che ti fanno diventare più forte di 100 superman. Questo mix crea il manga più famoso di questo periodo One Piece, creato da un uomo che oramai è più ricco di Bill Gates: Eiichiro Oda.

I disegni molte volte sono sproporzionati (dita più grandi dei visi ecc.) però rimangono molto gradevoli e originali. One Piece presenta anche qualche piccola caratteristica che lo differenzia da altri manga del genere shonen antecedenti al 1997. Oda infatti ha lasciato i classici occhi enormi solo ai personaggi femminili e non ai maschi, che ha disegnato con occhi più piccoli.