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Accingersi a recensire The Five Star Stories per tutta una serie di motivi merita un certo riguardo. Se la cosiddetta letteratura disegnata esiste, FSS (da qui in poi verrà abbreviato) è sicuramente una di quelle opere che può ambire a farne parte. Non a caso era anche l'unica grande serie giapponese ancora inedita in Italia. Per cui ho accolto con molto entusiasmo la notizia che Flashbook Edizioni avrebbe finalmente portato in Italia questa importante serie.
Di mio conoscevo già FSS in quanto la mia passione mi ha sempre portato in giro per eventi e fiere in Italia e non, e quindi avevo visto gadget e soprattutto resin kit* legati alla serie in tempi non sospetti. Se la memoria non mi inganna ne avevano accennato (una decina di anni fa) altri importanti editori nazionali, ma quelle voci di corridoio si risolsero all'epoca con un nulla di fatto. Lasciando la serie inedita in Italia per troppo tempo. Per il rispetto che ho citato precedentemente verso FSS ho atteso di avere un po' di materiale per le mani, prima di buttarmi in una recensione approssimativa o basata sull'emozione causata dall'aver atteso a lungo qualcosa.

La serie si basa sull'incipit che l'unico vincolo che ci sia in una storia sia il tempo; la coerenza degli avvenimenti che vengono presentati all'interno di una cronologia ben definita. La storia infatti viene presentata al lettore iniziando dalla sua fine. Il primo capitolo del volume uno infatti non è altro che la fine della serie stessa. Da li in poi si partirà come in un viaggio nel tempo a narrare le gesta e le avventure più importanti avvenute sotto la luce delle cinque stelle.
Questa trovata, che a molti sembrerà solo un modo rapido ed indolore per non dover poi dare un finale in fretta e furia nel caso la serie dovesse essere soppressa a causa di uno scarso numero di lettori - prassi normale nel panorama dell'editoria Giaponese -, a mio parere è invece un segno di grande rispetto da parte di Mamoru Nagano, autore della serie.
Il lavoro di Nagano infatti è il mecha designer, FSS per lui è una valvola di sfogo per le sue idee, ma dal momento che non era la sua occupazione principale, nel caso in cui per un qualsiasi motivo avesse dovuto smettere di disegnarlo i suoi lettori non sarebbero mai rimasti senza la fine della storia. Se qualcuno ha mai letto una serie soppressa a causa dello scarso gradimento del pubblico sa quanto sia sgradevole la sensazione che si prova in questo caso.

Dal vincolo che è appunto la fine stessa dell'universo delle cinque stelle che noi conosciamo, andiamo quindi a rivivere le gesta dei cavalieri "headdliner" che insieme alle loro "fatima" pilotano i colossi biomeccanici chiamati "mortar headd". Seguiremo le vicende del sacro imperatore immortale Amaterasu** e della sua amata Lechesis, le battaglie dei cavalieri "mirage", viaggi spaziali, alieni che combatto draghi immortali è divinità di ogni forma e dimensione ed un sacco di altre meraviglie. Ma in FSS troveremo anche le atrocità della guerra, la rabbia per un destino segnato o le lacrime per la perdita di un amore. Tutto ciò senza essere mai banale, e senza diventare un inutile minestrone fatto di buone idee si, ma infarcite a casaccio.

FSS risente delle influenze di opere quali "la Storia infinita" di Michael Ende piuttosto che non delle "Cronache di Narnia" per via di un certa allegoria religiosa, ma anche di una certa narrativa di Philip K.Dick; dando una deriva alla parte più fanascentifica (passatemi il termine) della serie. Senza contare l'influenza di Yoshiyuki Tomino, padre di Gundam, con cui Nagano lavora nel corso degli anni. Lo si può notare prestando un po' di attenzione.
Non bisogna al contempo dimenticare che FSS a sua volta influenza le serie targate Gundam e sviluppate successivamente ad essa. Anche se a mio parere le serie che sono più pervase dall'aura di FSS sono i progetti Code Geass ma soprattutto Escaflowne.

In sostanza sono contento. Le aspettative che avevo verso una serie che sapevo essere cosi importane in Giappone sono state rispettate. L'edizione italiana poi vale veramente la spesa; in proporzione al prezzo di copertina la qualità offerta dall'editore è una spanna sopra la media dei prodotti offerti dal mercato italiano, senza che il prezzo ne risenta particolarmente. Ci viene infatti proposta un adattamento integrale dell'edizione pubblicata in Giappone dall'editore Kadokawa nel 1998. Con tutte le pagine a colori, sovraccoperta e una mole di materiale extra da far invidia ai contenuti speciali di molti film home video in edizione limitata: mappe, cronologia, schizzi preparatori, interviste, commenti dell'autore e chi più ne ha più ne metta; l'editore italiano in questo caso dal mio punto di vista si merita un promozione a pieni voti.


* I resin kitt sono modelli da assemblare in resina: simili ai plastik kit di Gundam per intenderci ma molto più complessi da costruire a causa del peso del materiale, e della superficie della resina che rende difficoltoso rispetto a pvc e plastica stendere il colore ed eventuali effetti successivi. I modelli di FSS mi colpirono all'epoca (avevo 14 anni) perché il loro prezzo era qualcosa che si avvicinava ad un mezzo stipendio da impiegato. Ancora oggi se frequentate siti del settore vedrete prezzi per il modelli di FSS che si aggirano intorno ai 25.000 yen!

** La leggenda vuole che il Giappone sia nato dall'amore di due divinità. Dal loro amore si dice sia nata Amaterasu, una nuova divinità da cui le leggende dicono discendano tutti gli imperatori del Giappone.