logo GamerClick.it

7.0/10
-

Non voglio dilungarmi troppo sulla trama di questo manga, né sulle numerose - e spesso vere - critiche che il manga ha ricevuto.
Lessi 666 Satan incuriosito dal fatto che l'autore fosse il fratello di Masashi Kishimoto, autore del manga Naruto, e in effetti il manga in generale non è affatto male, però presenta dei sostanziali problemi di fondo, o meglio, più che problemi delle pecche che non lo rendono un manga eccezionale.

1) Stereotipi. Un manga stereotipato nella trama e nei personaggi non è la fine del mondo, ma in questo caso si assiste a mio avviso a troppi riferimenti ad altre opere: basti pensare all'incontro tra Jio e Rubi nel primo volume che ricorda quello ormai famosissimo tra Goku e Bulma, o il demone sopente nel protagonista che allude alla volpe a nove code del manga Naruto, e potrei andare avanti ancora. Insomma, in generale nel manga si trovano molte azioni, avvenimenti e dialoghi tipici degli shonen moderni, o meglio, troppi.
Purtroppo se in alcuni casi questi espedienti ormai collaudati aiutano la narrazione e la rendono piacevole, alla lunga stancano e il manga rischia più volte di cadere nel banale.

2) Trama. Per forza di cose un manga molto stereotipato avrà una trama magari piacevole ma che alla lunga risulterà non entusiasmante e coinvolgente; è questo il caso di 666 Satan, troppe volte durante la lettura si colgono riferimenti ad altre opere come detto poco fa, troppe volte certe situazioni sembrano (anzi, sono) già viste e riviste.
Da questo "collage" scaturiscono comunque un buon intreccio e dei personaggi a loro modo carismatici e la narrazione ha sempre un ritmo sostenuto, ma l'autore poteva fare di più sotto molti punti di vista abbandonando gli stereotipi e provando a creare qualcosa di più originale.

Il manga ha quindi anche dei punti di forza, il fatto stesso di essere uno "shonen classico" lo rende piacevole agli amanti del genere, i designi vanno via via migliorando e sicuramente il manga annoia poche volte, rimane comunque il problema di fondo della mancanza di originalità in molte parti dell'opera.

Insomma, con 666 Satan si poteva fare di più ma anche di meno, l'autore è stato penalizzato dal fatto di aver utilizzato troppi stereotipi, seppur in buona fede ovviamente, l'opera rimane comunque godibile e fruibile da tutti e sicuramente è più che sufficiente se non appunto in quelle situazioni viste e riviste.

Concludendo ho dato sette a questo manga per i motivi sopra citati e anche poiché proprio per questi motivi ci sono titoli dello stesso genere più validi, è comunque un manga discreto e consigliato agli amanti del genere, ma solo dopo la lettura di altri titoli.