Recensione
One Piece
10.0/10
One Piece è un manga ambientato in un mondo diviso in due grandi potenze contrastanti, da una parte si espande il fenomeno della pirateria, ovvero uomini che prendono il mare alla ricerca di denaro e potere, dall'altra parte vi è la marina, ovvero quella forza militare che dovrebbe ostacolare principalmente i pirati e difendere i civili dai loro attacchi o scorribande. Il fenomeno della pirateria è aiutato soprattutto dalla meravigliosa geografia creata da Oda, infatti in un mondo principalmente diviso in 4 grandi mari cosa potevano esserci se non loro?
La storia parte con un ragazzo, chiamato Rufy che prende il mare su una barchetta, con il sogno di diventare il Re dei Pirati, ovvero l'uomo che ha maggior potere di tutti. Per poterlo diventare bisognerà attraversare la pericolosissima rotta maggiore, una striscia di oceano che attraversa tutto il mondo fino ad arrivare all'ultima isola denominata Raftel, dove si pensa ci sia nascosto il tesoro del leggendario pirata Gol D. Roger.
Vedremo che nella sua avventura Rufy riuscirà a coinvolegere molte persone, che convincerà ad unirsi alla sua ciurma diventando tanto pericolosa da riuscire a mettersi contro addirittura la marina.
One Piece non è secondo me il classico shounen che pensa solo ai combattimenti, vediamo nei personaggi delle crescite interiori,delle storie dal passato molte volte crudeli e strappalacrime, lo sviluppo dei sogni che li porterà a navigare per i mari con il solo scopo di realizzarli. I personaggi infatti si uniscono alla ciurma di Rufy perché hanno tutti un sogno (che potrebbe sembrare folle per altri) da realizzare, c'è chi vuole diventare il più grande spadaccino, chi essere coraggioso, chi vuole realizzare una mappa completa del mondo, scoprire il mistero dei 100 anni bui ecc.
A dare un tocco di classe a quella che potrebbe sembrare la classica avventura di pirati, sono i Frutti del Diavolo, denominati cosi perché danno uno strano potere a chiunque ne mangi uno togliendo però la capacità di nuotare (cosa essenziale per un pirata); il protagonista stesso ne ha mangiato uno quando era ancora piccolo, ricevendo cosi un corpo formato da gomma che può allungare a suo piacimento riuscendo a creare delle mosse spettacolari, e saranno proprio i frutti a dare quel tocco di epicità ai combattimenti, che grazie ai vari poteri non saranno mai uno uguale all'altro.
La bellezza del manga sta anche nella capacità dell'autore di portare avanti un sacco di personaggi, ognuno con una caratterizzazione eccellente, senza farli perdere nei meandri dell'oblio o toglierli di mezzo in modi assurdi. Infatti possiamo dire che fino alla prima parte del manga non ci sono stati morti (se non nei flashback) che hanno tolto di mezzo i personaggi, ma ognuno è uscito di scena perché umiliato dalla sconfitta.
Come con i personaggi, Oda riesce a portare avanti nella storia un sacco di sottotrame utili alla storia stessa e che riesce a svelare poco a poco senza dare mai né troppe né poche informazioni, ed è anche grazie a questo che riesce a tenerti incollato al manga, nella speranza di trovare sempre qualche indizio.
Un'altra cosa bella della storia è il fatto che si mescolano perfettamente momenti di drammaticità a momenti di comicità, che possono strapparti una lacrima cosi come una risata, e questa è una cosa molto essenziale in un manga.
Per quanto riguarda i disegni vediamo una netta evoluzione, infatti dai disegni un po' rozzi con sfondi quasi bianchi dei primi volumi siamo passati a dei disegni precisi con sfondi dettagliatissimi, e soprattutto una cosa che contraddistingue questo manga è lo stile di disegno dei personaggi, che può piacere come lo si può odiare, infatti alcuni possono sembrare quasi caricature, dei personaggi eccentrici esteriormente come interiormente.
La lunghezza dell'opera (63 volumi ed ancora in corso) potrebbe scoraggiare molti, ma se seguito per bene sarà difficile riuscire a perdere il filo della trama.
Passando sul personale, do un 10 all'opera anche se non è ancora conclusa perché la trovo fantastica, è stato OP che mi ha iniziato al mondo dell'animazione e dei manga essendo anche il primo che abbia mai letto, e quindi ha sempre un qualcosa di speciale per me, poi non è da tutti riuscire ad arrivare a 650 capitoli facendo emozionare ancora come il primo.
La storia parte con un ragazzo, chiamato Rufy che prende il mare su una barchetta, con il sogno di diventare il Re dei Pirati, ovvero l'uomo che ha maggior potere di tutti. Per poterlo diventare bisognerà attraversare la pericolosissima rotta maggiore, una striscia di oceano che attraversa tutto il mondo fino ad arrivare all'ultima isola denominata Raftel, dove si pensa ci sia nascosto il tesoro del leggendario pirata Gol D. Roger.
Vedremo che nella sua avventura Rufy riuscirà a coinvolegere molte persone, che convincerà ad unirsi alla sua ciurma diventando tanto pericolosa da riuscire a mettersi contro addirittura la marina.
One Piece non è secondo me il classico shounen che pensa solo ai combattimenti, vediamo nei personaggi delle crescite interiori,delle storie dal passato molte volte crudeli e strappalacrime, lo sviluppo dei sogni che li porterà a navigare per i mari con il solo scopo di realizzarli. I personaggi infatti si uniscono alla ciurma di Rufy perché hanno tutti un sogno (che potrebbe sembrare folle per altri) da realizzare, c'è chi vuole diventare il più grande spadaccino, chi essere coraggioso, chi vuole realizzare una mappa completa del mondo, scoprire il mistero dei 100 anni bui ecc.
A dare un tocco di classe a quella che potrebbe sembrare la classica avventura di pirati, sono i Frutti del Diavolo, denominati cosi perché danno uno strano potere a chiunque ne mangi uno togliendo però la capacità di nuotare (cosa essenziale per un pirata); il protagonista stesso ne ha mangiato uno quando era ancora piccolo, ricevendo cosi un corpo formato da gomma che può allungare a suo piacimento riuscendo a creare delle mosse spettacolari, e saranno proprio i frutti a dare quel tocco di epicità ai combattimenti, che grazie ai vari poteri non saranno mai uno uguale all'altro.
La bellezza del manga sta anche nella capacità dell'autore di portare avanti un sacco di personaggi, ognuno con una caratterizzazione eccellente, senza farli perdere nei meandri dell'oblio o toglierli di mezzo in modi assurdi. Infatti possiamo dire che fino alla prima parte del manga non ci sono stati morti (se non nei flashback) che hanno tolto di mezzo i personaggi, ma ognuno è uscito di scena perché umiliato dalla sconfitta.
Come con i personaggi, Oda riesce a portare avanti nella storia un sacco di sottotrame utili alla storia stessa e che riesce a svelare poco a poco senza dare mai né troppe né poche informazioni, ed è anche grazie a questo che riesce a tenerti incollato al manga, nella speranza di trovare sempre qualche indizio.
Un'altra cosa bella della storia è il fatto che si mescolano perfettamente momenti di drammaticità a momenti di comicità, che possono strapparti una lacrima cosi come una risata, e questa è una cosa molto essenziale in un manga.
Per quanto riguarda i disegni vediamo una netta evoluzione, infatti dai disegni un po' rozzi con sfondi quasi bianchi dei primi volumi siamo passati a dei disegni precisi con sfondi dettagliatissimi, e soprattutto una cosa che contraddistingue questo manga è lo stile di disegno dei personaggi, che può piacere come lo si può odiare, infatti alcuni possono sembrare quasi caricature, dei personaggi eccentrici esteriormente come interiormente.
La lunghezza dell'opera (63 volumi ed ancora in corso) potrebbe scoraggiare molti, ma se seguito per bene sarà difficile riuscire a perdere il filo della trama.
Passando sul personale, do un 10 all'opera anche se non è ancora conclusa perché la trovo fantastica, è stato OP che mi ha iniziato al mondo dell'animazione e dei manga essendo anche il primo che abbia mai letto, e quindi ha sempre un qualcosa di speciale per me, poi non è da tutti riuscire ad arrivare a 650 capitoli facendo emozionare ancora come il primo.