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10.0/10
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Girando per i vari siti dedicati allo shoujo manga mi capitava molto spesso di imbattermi in quest'opera, di cui puntualmente aprivo la scheda, guardavo i disegni in modo scettico e davo un'occhiata alla trama, che tutto sembrava meno quella di uno shoujo; tuttavia i commenti estremamente positivi mi hanno convinto dopo diverso tempo a dargli un'opportunità, e ora come ora reputo "Banana Fish" uno dei manga più validi che abbia mai letto.

La storia, benché si svolga negli anni '80, parte con un flashback del 1973 in Vietnam, dove troviamo un soldato americano, Griffin, che inspiegabilmente spara ai suoi compagni d'armi dicendo due sole parole: "Banana Fish".
In seguito a questa scena vi è un salto temporale di dodici anni in cui stavolta troviamo New York come scenario della vicenda e un ragazzo di nome Ash, a cui vengono ripetute nuovamente queste due parole da parte di un uomo agonizzante.
Ash, il giovane protagonista, non è altro che il boss di una delle tante gang mafiose presenti a New York che, dietro l'aspetto di un bellissimo angelo, nasconde un passato ricco di omicidi e prostituzione. Tali disagi sono associabili principalmente alla figura di Papa Dino, boss della mafia corsa, che ha messo Ash sotto la sua ala "protettiva" sin dalla tenera età, facendo di quest'ultimo il proprio oggetto sessuale.
Ora Ash vuole cercare di allontanarsi da quest'uomo ma fondamentalmente vuole capire cosa si celi dietro alle parole "Banana Fish", che da dodici anni vengono ripetute dal proprio fratello, il soldato che nel '73 sparò ai propri compagni.
Il nostro protagonista agirà a sangue freddo per tutto il corso del manga e verrà definito da vari personaggi della storia come un essere senza sangue e lacrime; tuttavia anche lui è un essere umano e come tale prova delle emozioni che solo chi vorrà essergli amico potrà tirare fuori: è il caso di Eiji, il co-protagonista della storia, un giovane ragazzo giapponese venuto a New York in qualità di "aiuto fotografo" del giornalista Shunichi Ibe, che deve fare un reportage riguardante le bande mafiose presenti nella Grande Mela.
Eiji ed Ash non hanno nulla in comune, a partire dalla razza arrivando allo scenario in cui sono vissuti, eppure sono due anime che trovano dei punti in comune, che vivono un'amicizia vera e che si sostengono l'uno con l'altro.
Benché infatti Eiji sia un ragazzo comunissimo, Ash troverà in lui la prima persona che gli si avvicina senza secondi fini, e che gli vuole bene per quello che è.

La storia vedrà altri personaggi molto ben caratterizzati, tra cui lo spietato Yue-Lung e il carismatico Blanca che, pur apparendo come personaggi spietati celano in realtà un'umanità comune a pochi. Per quanto riguarda il target a cui è indirizzato questo manga non penso sia accostabile esclusivamente allo shoujo poiché presenta molta azione e tematiche più vicine ad un seinen; la tematica shounen-ai come si è ben capito, si può ritrovare in alcune scene tra Ash ed Eiji, tuttavia non è trattata come in altri manga: la Yoshida ci fa assistere ad un legame particolare, dove i protagonisti non si dicono mai che si amano, ma lo fanno capire esclusivamente da alcuni sguardi e dai sacrifici che fanno per proteggersi l'uno con l'altro.
La trama nei 19 numeri è ben orchestrata, il lettore non tenderà mai ad annoiarsi, al contrario vorrà conoscere il prima possibile le vicende future, che andando avanti con la storia saranno sempre più pregne di suspance.

L'edizione ha un prezzo vantaggioso ed è di buona qualità, cosa assai rara al giorno d'oggi per delle edizioni Planet Manga, oltretutto molto spesso presenta degli approfondimenti a fine volume.
E' un manga che consiglio fortemente, ideale per chi cerca una storia mai scontata e con dei personaggi delineati in maniera eccellente e per chi, come me, vuole trovare in una storia delle emozioni forti; sicuramente è uno shoujo manga atipico, che potrebbe scoraggiare chi predilige storie d'amore e primi baci per essere più apprezzato da chi legge anche i seinen, tuttavia penso che tutti quelli che amano le storie profonde, lettori di shoujo o meno, dovrebbero dare a "Banana Fish" una possibilità, una storia più unica che rara.