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5.0/10
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Subito dopo il successo trionfale della prima edizione di "Video Girl Ai", i Kappa Boys decisero di cavalcare l'onda e di pubblicare un altro manga di Masakazu Katsura, "DNA^2".
Il destino di quest'opera però fu decisamente molto più travagliato. Se "Video Girl Ai" infatti fu un miracolo del passaparola quando ancora i manga non se li filava nessuno, DNA2 invece spaccò subito il pubblico in due fazioni opposte, ovvero rispettivamente tra chi difendeva il manga in questione e lo trovava molto bello e chi invece era estremamente deluso e lo reputava semplicemente brutto.
Certamente fare un paragone diretto tra "Video Girl Ai" e "DNA^2" è fuorviante: il primo è una storia d'amore adolescenziale, il secondo è un fantasy di azione. Insomma è come paragonare "Marmalade Boy" a "Mazinga".
Tuttavia, sgombrata la mente da eventuali pregiudizi, posso dire senza alcun problema che "DNA^2" è intrinsecamente un manga privo di qualità, indipendentemente dal fatto di essere pubblicato subito dopo il capolavoro di Masakazu Katsura e di avere quindi una pesantissima eredità da gestire.

"DNA^2" narra le vicende di Junta Momotari, un ragazzo che non riesce mai ad approcciare una ragazza perché quando si emoziona vomita. La sua vita prenderà una piega inaspettata quando piomberà dal nulla nella sua vita Karim, una ragazza venuta dal futuro con una missione da compiere: bloccare prima che si risvegli il codice genetico del futuro megaplayboy, uno stallone che metterà al mondo più di cento figli e che contribuirà ad aggravare ancora di più il problema della sovrappopolazione nel futuro. Ironia della sorte vuole che sia proprio Junta il megaplayboy, ma Karim sbaglia e invece di sopirgli i geni colpevoli... Glieli risveglia! Da qui partirà tutta la carambola di eventi che travolgeranno tutti i personaggi.
"DNA^2" è un'opera che rispetto ad altri lavori di Katsura si prende decisamente poco sul serio. La cosa è già evidente da un punto di vista grafico. Bisogna proprio dimenticare i fasti di "Video Girl Ai", con le sue vignette che sembravano come spesso detto "cinema su carta", tanto erano particolareggiate e realistiche. "DNA^2" invece è molto più tradizionale in questo senso, punta alla gag, non al particolare e quindi tanti retini e realismo in meno a favore di azione e faccette caricaturali. Lo stesso dicasi per l'atmosfera generale, che lascia da parte qualsiasi tipo di paturnia mentale e sentimentale per fare spazio alla commedia e ai combattimenti.

Ora, "DNA^2" non sarà certo una pietra miliare visto le premesse, ma la leggerezza non è certo un peccato. Tuttavia DNA2 le sue magagne gigantesche ce le ha e sono tutte racchiuse nella parte più importante di qualsiasi fumetto: la trama. Non si riesce a capire dove voglia andare a parare questo manga. In pochi numeri c'è tanta di quella carne al fuoco che alla fine si rischia l'indigestione, o per meglio dire, in "DNA^2" ci sono troppi elementi mischiati insieme malissimo e senza un motivo, rendendo tutto il fumetto praticamente indigesto.
In questo manga infatti troviamo la fantascienza, la comicità demenziale, la commedia/triangolo d'amore adolescenziale e infine i combattimenti tra supereroi in puro stile "Dragon Ball" (alla fine il protagonista si ritroverà i capelli uguali uguali a quelli di Goku Super Sayan!). Già a leggere questo elenco viene da ridere, mancano solo le maghette e la nazionale della pallavolo e poi ci sta veramente dentro tutto. Naturalmente si può obbiettare che non sta scritto da nessuna parte che un manga di amore deve solo fare vedere gente che pomicia o che un manga di azione gente che si mena. Il problema però è che è evidente che "DNA^2" non abbia macinato il successo che ci si aspettava, quindi i suoi repentini cambi di "tematica" sono dovuti al tentativo di metterlo su una carreggiata che gli facesse macinare copie su copie. Per questo il manga copre praticamente tutti i triti stereotipi narrativi dei manga più commerciali e alla moda. Il risultato è che "DNA^2" è un fumetto confuso, senza una tematica forte e quindi senza capo né coda, oltre che privo di ispirazione e originalità.
Infine a mettere il capello al manga ci si mette anche il finale, che interrompe il manga di botto senza spiegare niente e lasciando di sasso il lettore.
Insomma un fumetto deludente sotto troppi punti di vista.