Recensione
God Child
9.0/10
Recensione di violet girl
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Ambientazione cupa, personaggi psicologicamente molto complessi, riferimenti religiosi, il senso del macabro, sono tutti elementi caratteristici dello stile di Kaori Yuki che immancabilmente ritroviamo in quella che io considero la sua opera migliore: "God child". La narrazione della saga del conte Cain inizia già in alcuni volumi auto conclusivi pubblicati in Italia da Planet manga nella collana "Kaori Yuki presenta". Questi volumi sono: "Juliet", "Suoni", "Kafka", "Sigillo1" e "Sigillo2". Quindi per chi volesse leggere "God child" consiglio assolutamente di leggere prima questi volumi, in quanto vengono dette cose fondamentali riguardo il passato di Cain.
Protagonista di "God child" è il conte Cain Heargraves, un conte molto bizzarro, eccentrico e con un hobby particolare: collezionare veleni. Cain, figlio di due fratelli, Alexis e Augusta, cresce con suo padre senza sapere cosa significhi essere amato, in un clima ostile quanto spietato; Alexis infatti vede Cain come il colpevole della morte di sua sorella Augusta. L'odio di Alexis per questo figlio lo porta ad infliggergli delle pesanti punizioni fisiche, che lasceranno a quest'ultimo delle cicatrici indelebili non soltanto sul suo corpo, ma anche nel suo animo. Sarà l'arrivo del nuovo maggiordomo di nome Riff a salvare Cain, poiché sarà l'unico in grado di donargli quell'affetto mai conosciuto. Bene, quello appena presentato è a linee generali il background circa il passato di Cain, che ci viene narrato attraverso episodi auto conclusivi che troviamo nei volumi menzionati poco fa della collana "Kaori Yuki presenta".
Quindi, di cosa parla "God child" ? Anche "God child" almeno inizialmente è costituito da episodi auto conclusivi in cui vengono narrate le nuove avventure del conte Cain. In ciascun episodio infatti lo vediamo imbattersi in situazioni a dir poco assurde e cercare di venire a capo dei tanti omicidi che sembrano susseguirsi ognuno indipendentemente dall'altro. Cain suo malgrado ne verrà ogni volta coinvolto, e molto spesso sarà proprio lui grazie alla sua astuzia ed al suo intuito ad essere la chiave di volta nella risoluzione dei casi. Questi omicidi, che sembrano essere scollegati tra di loro, sono invece collegati da un filo conduttore: La Delilah, ovvero l'organizzazione segreta a cui fa capo Alexis, il padre di Cain. Inoltre la caratteristica che accomuna i diversi episodi è la presenza del macabro, del grottesco e della follia che porta ad azioni che vanno oltre ogni etica umana. "God child" è ambientato nella Londra ottocentesca, che ben si addice a fare da sfondo a queste vicende dalle tinte horror.
La ricostruzione storica del periodo non si può definire certo fedele; è la stessa autrice ad ammettere di avere delle lacune in merito, e che la scelta della Londra dell'ottocento come ambientazione di "God child" è dovuta proprio all'atmosfera che questa riesce a ricreare.
Veniamo al mio voto. Perché nove? Per diversi motivi. Primo fra tutti perché Kaori Yuki è una di quelle autrici in grado di dar vita a dei personaggi psicologicamente interessanti; questi infatti sono complessi, forse troppo, senza contare che alcuni sembrano camminare sull'orlo della follia. I personaggi di "God child" non sono lineari, così come non sono semplicemente suddivisi in buoni e cattivi, poiché ciascuno di loro così come presenta delle luci, presenta anche delle ombre, ovvero lati nascosti e inquietanti della propria personalità; per quanto alcuni di questi si possano definire folli (e mi riferisco in particolar modo ad Alexis ed al dottor Isabel), le loro azioni ed il loro modo di essere risulta coerente anche in relazione alle loro esperienze passate, cosa che mi ha fatto ipotizzare una conoscenza della psiche umana da parte di Kaori Yuki.
L'altro aspetto di questo manga che me lo ha fatto amare dal primo momento riguarda i sentimenti che vi sono racchiusi. Partendo dal fatto che la storia di Cain è davvero toccante, non si può non rimanere colpiti dal profondo e commovente legame che vi è tra Cain e Riff, il suo maggiordomo. Il loro non è un legame qualsiasi; Riff rappresenta per Cain quell'ancora di salvezza comparsa nel periodo più triste della sua vita, mentre Cain rappresenta per Riff il motivo che lo ha spinto a continuare a vivere. Come verrà detto nella battute finali, ciò che lega i due personaggi va al di la di ciò che lega un conte al suo maggiordomo. Anche se non è equiparabile all'amore tra un uomo ed una donna, il loro legame può essere comunque definito un legame d'amore; legame che riuscirà a commuovere fino alla fine, in un finale che io giudico uno dei migliori mai visti.
Non ho voluto mettere un dieci poiché proprio nella parte finale della storia ci sono state delle cose che mi hanno fatto storcere un po' il naso. Mi riferisco a dei colpi di scena assolutamente fuori luogo e del tutto forzati. Fortunatamente "God child" si è poi ripreso con il suo finale poetico, altrimenti Kaori Yuki si sarebbe meritata la pubblica fustigazione.
Parlando al volo dei disegni, il tratto rimane quello che già si è potuto ammirare in "Angel sanctuary". C'è da segnalare che il disegno che troviamo nei volumi della collana "Kaori Yuki presenta" è molto diverso da quello che abbiamo in "God child"; le storie di quei volumi sono state scritte precedentemente, presentando quindi un tratto più acerbo. Per chi ha letto "Angel sanctuary" e non ne ha apprezzato l'eccessiva intricatezza della storia, qui può stare tranquillo. In "God child" la storia si segue facilmente poiché il filone narrativo è principalmente uno solo, ed i personaggi sono in numero esiguo. In conclusione, mi sento di consigliare questo manga a chi ama le storie a tinte gotiche, costellate da personaggi estremi tutt'altro che stereotipati, a chi ha amato Kaori Yuki in "Angel sanctuary" e anche a chi non l'ha amata, perché con la lettura di "God child" potrebbe finalmente ricredersi.
Protagonista di "God child" è il conte Cain Heargraves, un conte molto bizzarro, eccentrico e con un hobby particolare: collezionare veleni. Cain, figlio di due fratelli, Alexis e Augusta, cresce con suo padre senza sapere cosa significhi essere amato, in un clima ostile quanto spietato; Alexis infatti vede Cain come il colpevole della morte di sua sorella Augusta. L'odio di Alexis per questo figlio lo porta ad infliggergli delle pesanti punizioni fisiche, che lasceranno a quest'ultimo delle cicatrici indelebili non soltanto sul suo corpo, ma anche nel suo animo. Sarà l'arrivo del nuovo maggiordomo di nome Riff a salvare Cain, poiché sarà l'unico in grado di donargli quell'affetto mai conosciuto. Bene, quello appena presentato è a linee generali il background circa il passato di Cain, che ci viene narrato attraverso episodi auto conclusivi che troviamo nei volumi menzionati poco fa della collana "Kaori Yuki presenta".
Quindi, di cosa parla "God child" ? Anche "God child" almeno inizialmente è costituito da episodi auto conclusivi in cui vengono narrate le nuove avventure del conte Cain. In ciascun episodio infatti lo vediamo imbattersi in situazioni a dir poco assurde e cercare di venire a capo dei tanti omicidi che sembrano susseguirsi ognuno indipendentemente dall'altro. Cain suo malgrado ne verrà ogni volta coinvolto, e molto spesso sarà proprio lui grazie alla sua astuzia ed al suo intuito ad essere la chiave di volta nella risoluzione dei casi. Questi omicidi, che sembrano essere scollegati tra di loro, sono invece collegati da un filo conduttore: La Delilah, ovvero l'organizzazione segreta a cui fa capo Alexis, il padre di Cain. Inoltre la caratteristica che accomuna i diversi episodi è la presenza del macabro, del grottesco e della follia che porta ad azioni che vanno oltre ogni etica umana. "God child" è ambientato nella Londra ottocentesca, che ben si addice a fare da sfondo a queste vicende dalle tinte horror.
La ricostruzione storica del periodo non si può definire certo fedele; è la stessa autrice ad ammettere di avere delle lacune in merito, e che la scelta della Londra dell'ottocento come ambientazione di "God child" è dovuta proprio all'atmosfera che questa riesce a ricreare.
Veniamo al mio voto. Perché nove? Per diversi motivi. Primo fra tutti perché Kaori Yuki è una di quelle autrici in grado di dar vita a dei personaggi psicologicamente interessanti; questi infatti sono complessi, forse troppo, senza contare che alcuni sembrano camminare sull'orlo della follia. I personaggi di "God child" non sono lineari, così come non sono semplicemente suddivisi in buoni e cattivi, poiché ciascuno di loro così come presenta delle luci, presenta anche delle ombre, ovvero lati nascosti e inquietanti della propria personalità; per quanto alcuni di questi si possano definire folli (e mi riferisco in particolar modo ad Alexis ed al dottor Isabel), le loro azioni ed il loro modo di essere risulta coerente anche in relazione alle loro esperienze passate, cosa che mi ha fatto ipotizzare una conoscenza della psiche umana da parte di Kaori Yuki.
L'altro aspetto di questo manga che me lo ha fatto amare dal primo momento riguarda i sentimenti che vi sono racchiusi. Partendo dal fatto che la storia di Cain è davvero toccante, non si può non rimanere colpiti dal profondo e commovente legame che vi è tra Cain e Riff, il suo maggiordomo. Il loro non è un legame qualsiasi; Riff rappresenta per Cain quell'ancora di salvezza comparsa nel periodo più triste della sua vita, mentre Cain rappresenta per Riff il motivo che lo ha spinto a continuare a vivere. Come verrà detto nella battute finali, ciò che lega i due personaggi va al di la di ciò che lega un conte al suo maggiordomo. Anche se non è equiparabile all'amore tra un uomo ed una donna, il loro legame può essere comunque definito un legame d'amore; legame che riuscirà a commuovere fino alla fine, in un finale che io giudico uno dei migliori mai visti.
Non ho voluto mettere un dieci poiché proprio nella parte finale della storia ci sono state delle cose che mi hanno fatto storcere un po' il naso. Mi riferisco a dei colpi di scena assolutamente fuori luogo e del tutto forzati. Fortunatamente "God child" si è poi ripreso con il suo finale poetico, altrimenti Kaori Yuki si sarebbe meritata la pubblica fustigazione.
Parlando al volo dei disegni, il tratto rimane quello che già si è potuto ammirare in "Angel sanctuary". C'è da segnalare che il disegno che troviamo nei volumi della collana "Kaori Yuki presenta" è molto diverso da quello che abbiamo in "God child"; le storie di quei volumi sono state scritte precedentemente, presentando quindi un tratto più acerbo. Per chi ha letto "Angel sanctuary" e non ne ha apprezzato l'eccessiva intricatezza della storia, qui può stare tranquillo. In "God child" la storia si segue facilmente poiché il filone narrativo è principalmente uno solo, ed i personaggi sono in numero esiguo. In conclusione, mi sento di consigliare questo manga a chi ama le storie a tinte gotiche, costellate da personaggi estremi tutt'altro che stereotipati, a chi ha amato Kaori Yuki in "Angel sanctuary" e anche a chi non l'ha amata, perché con la lettura di "God child" potrebbe finalmente ricredersi.