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8.0/10
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"E' una bellissima giornata qui a Tokyo. Come al solito vedo passare la linea Odakyu…le coppiette che remano lungo il fiume Tama. Anche oggi, da qualche parte, c'è una guerra in corso. Anche oggi molte persone moriranno. Però il panorama che mi si mostra è talmente tranquillo e sereno che non mi sembra vero che in altre parti del mondo stiano succedendo quelle cose. Vorrei tanto che quello che ho davanti agli occhi ora continuasse per sempre."

Dove si trova la felicità? Nella tranquillità e monotonia di un lavoro stabile? Nella ripetizione identica di giornate che si susseguono senza distinzione? Oppure si trova nel realizzare i propri sogni, le aspettative che più ci emozionano, che più ci danno la carica? Anche se questo potrebbe comportare la sconfitta, l'incertezza, il non sentirsi mai "arrivati"? Questi sono gli innumerevoli interrogativi che, oggi, molti giovani del nostro tempo si pongono quotidianamente, sono gli interrogativi dei protagonisti di “Solanin”. Viviamo ormai nella società dell'incertezza, nella società dell'apparenza in cui tutto sembra contraddizione, in cui lo scopo di tutti sembra apparire felici e appagati.
Taneda e Meiko sono due giovani fidanzati che convivono a Tokyo ormai da qualche anno. Una volta conclusa l'università entrambi si scontrano con la dura realtà: scegliere la strada del loro futuro. L'entrare nel mondo degli adulti è sempre un passaggio difficile, significa assumersi responsabilità, stare dietro a certi tempi e regole e trovarsi un lavoro che permetta di sopravvivere. Ma questa è felicità? Ci si può davvero sentire appagati facendo ciò? Meiko, giovane ragazza proveniente dalla provincia, lavora in una piccola azienda: si sente frustrata, schiacciata da un lavoro che non la soddisfa, da una vita di coppia che non sa proiettare nel futuro. Un giorno prenderà la decisione di licenziarsi vivendo dei pochi risparmi che ha. Taneda, che svolge nel frattempo un lavoretto part-time mal pagato e poco esaltante, si sente colpito dalla decisione della fidanzata, sente dentro di sé di non avere realmente scelto il percorso che sognava e che, forse, è arrivato il momento di tentare il tutto per tutto. Taneda ha la passione della musica, ha sempre sognato di cambiare il mondo con le proprie canzoni ed i propri messaggi e tenterà di raggiungere il proprio obiettivo con la sua band. Ma l'illusione di vivere facendo ciò che realmente ci piace può durare a lungo? Le favole hanno sempre un lieto fine?

Questo manga è un manga che dipinge la realtà dei nostri giorni, la realtà che milioni di giovani si trovano ad affrontare. Fare ciò che mi piace, anche se ciò porterà ad una vita di stenti e di continua rincorsa, o fare ciò è reputato "normale" e giusto dalla società? A questi interrogativi è difficile dare una risposta. È difficile scegliere per il proprio futuro, è difficile confrontarsi con le sfide della vita di tutti i giorni. I due protagonisti sono alla ricerca di risposte, loro sono "alla ricerca della felicità". I protagonisti sono ben caratterizzati, grazie anche alla presenza di flashback che ci danno delle notizie aggiuntive sulla storia ed il passato dei due ragazzi. La loro psicologia, le loro paure e le loro peculiarità emergono chiaramente dal racconto e dai disegni, molto espressivi, che certe volte sono davvero realistici. Intorno alle figure principali ruotano quelle degli amici, anche loro inseriti nel vortice dalla ricerca della propria identità. Anche quest'ultimi sono ben caratterizzati, ognuno viene analizzato nel profondo.

Le atmosfere di questo manga spesso sono ansiogene, poiché lasciano sempre un punto interrogativo. Non vi è spensieratezza, né superficialità, tutte le vicende hanno una motivazione profonda e dei risvolti pratici, a volte anche tristi. Mi sono commossa in alcuni passaggi del manga e mi sono affezionata alle vicende dei protagonisti poiché mi sono ritrovata in molti degli interrogativi, dei dubbi e delle paure che emergono in loro nel corso della narrazione.
I disegni sono particolari, non comuni alla maggior parte dei manga. Nel complesso mi sento di attribuire un 8 a quest'opera di Inio Asano, poiché ha saputo affrontare un tema delicato e difficile in così poche pagine, non volendo dare risposte ma creando ulteriori interrogativi.
Un modo originale di affrontare la ricerca di sé stessi.