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7.0/10
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Questo prodotto mi incuriosì fin da subito, catturata dal titolo particolare; successivamente, le bellissime illustrazioni di copertina fecero il resto, così come la tematica di fondo: la religione.
Quest'ultima è da sempre un argomento che apprezzo in qualsiasi opera, sia fumettistica, che videoludica, che letteraria così mi informai ulteriormente, lessi recensioni e chiesi pareri a chi l'aveva acquistato prima di me. Le risposte entusiastiche mi convinsero a buttarmi nella lettura di questa opera decisamente breve (altro punto a suo favore).
Ne sono rimasta soddisfatta?
Nì.
Se è vero che la parte grafica è assoluamente impeccabile, è altrettanto vero che la storia non regge il confronto, ma neppure pregando (è il caso di dirlo!) in tutte le lingue del mondo.
"Raqiya" affonda le basi in una sorta di pout pourri tra Gnosticismo&Catarismo vs Cristianesimo che riesce a mantenere un barlume di solidità all'interno della storia fino al quarto volume; non spaventatevi se dopo aver letto il quinto la vostra prima impressione sarà un perplesso "WTF?!" seguito da un'ancora più perplesso "Cosa si è fumato Yajima nel mentre?".
Il tutto è infarcito da scenette e deformed che spezzano, spesso e volentieri - a volte forse in maniera esagerata -, quei momenti di estrema tensione e drammaticità che si respirano lungo tutta la lettura.
"Raqiya" non è un manga 'comico', ma a volte se ne dimentica e forse nel nonsense generale finisce col diventare addirittura una nota positiva (almeno ci si fa una risata, invece che restare con l'occhio pallato a domandarsi se non ci si è perso qualche passaggio per strada o se quello che state leggendo, lo state leggendo davvero). A volte, ho avuto come l'impressione - soprattutto nel volumetto finale - che il vero scopo di Yajima con "Raqiya" fosse... essere ironico. Ironico sulla religione, ironico su quanto tra fede e filosofia ci si prenda troppo sul serio, ironico sulle istituzioni ecclesiastiche, sull'esistenza di Dio e così via. Fosse davvero questo, il significato nascosto di tale fumetto, la mia opinione cambierebbe in maniera radicale e sarei la prima a portare Yajima in trionfo.
Se, invece, l'intento era di essere seri, beh... you fail, Masao-sensei, I'm sorry.
La caratterizzazione dei personaggi è riuscita, almeno a livello superficiale (contando che l'opera è così breve). Penso che ci si sarebbe dovuti soffermare un po' di più su Toshiya e anche sulla stessa protagonisa, Luna Hazuki, che affronta l'intera vicenda quasi con fin troppo distacco/rassegnazione. A volte è del tutto priva di una qualsivoglia emotività che la rendono più simile a un contenitore e basta, che a un personaggio dotato comunque di un cervello pensante.
Penso che i migliori personaggi siano: Mr. Snow (l'unico che mantiene davvero una sua profondità dall'inizio alla fine), Isa (magari fosse vero! Il 'cosa' lo capirete solo dopo aver letto interamente il manga) e il padre di Isa (quest'ultimo è assolutamente GENIALE e perfetto esempio di come la comicità eccessiva in mezzo al nonsense possa risultare positiva, nonostante tutto).
Come detto all'inizio, il lato grafico sopperisce alle enormi mancanze della sceneggiatura.
Boichi è un vero artista, e alcune delle sue tavole - oltre a essere ricchissime di particolari - sono perfette sotto ogni punto di vista. Bellissimi scenari, bellissime espressioni, bellissime 'inquadrature'. Davvero, un lavoro impeccabile, graficamente parlando.
Col senno di poi, lo ricomprerei?
...nì, anche qui.
Di sicuro, "Raqiya" vale ogni singolo euro per i disegni, ma altrettanto non posso dire della storia. Quindi, penso che l'avrei comprato solo se mi fossi trovata in un periodo di totale magra.
Se dovessi fare una media tra il 10 che avrei dato alla grafica e lo 0 che avrei dato alla storia, ne uscirebbe un 5 pieno, ma non sarebbe giusto, perché il disegno vale. Vale davvero tanto.
Quindi, il mio voto finale è 7.