Recensione
Limit
8.0/10
Recensione di Francescoseinen
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Dopo "Vitamin" e "Life" ecco la nuova fatica della Suenobu, direttamente in Italia per mano della Panini, casa editrice che ha già pubblicato tutti gli altri manga dell'autrice.
"Limit" è incentrato, coerentemente con l'usuale stile della mangaka, sulle psicologie pulsanti, distorte e in questo caso addirittura tendenti alla pazzia dei suoi protagonisti. Ci troviamo di fronte ad un manga che di shoujo ha ben poco, se non il fatto che la maggior parte dei protagonisti sono di sesso femminile e vestono l'uniforme alla marinara tipica delle studentesse liceali giapponesi. Ci sono tuttavia notevoli e fondamentali differenze con i precedenti lavori della Suenobu. Infatti in "Limit" sono eventi tragici e traumatici a scatenare reazioni psicologiche e comportamentali estreme che altrimenti non si sarebbero apertamente manifestate. Durante il viaggio in corriera che avrebbe condotto i ragazzi verso la meta della loro gita scolastica, una negligenza dell'autista si dimostra tragicamente fatale: nel bel mezzo di sentieri di montagna la corriera transita oltre le protezioni e finisce giù per una scarpata, trascinando con sé tutti gli studenti oltre agli insegnanti e all'autista stesso. Dopo un violento volo di svariati metri, la protagonista principale, Konno, andrà alla ricerca di altri sopravvissuti. Scopre che solo una manciata di studenti è riuscita a cavarsela, tutti gli altri fra compagni, professori ed autista, sono morti. Si creerà quindi un gruppo di 5-6 studentesse che poco potranno fare se non cercare di sopravvivere in un ambiente ostile in piena landa boschiva, senza mezzi di comunicazione, contando solo sul supporto reciproco e la mutua collaborazione, in attesa dei tanto agognati soccorsi. Altro punto di discontinuità è lo stile dell'opera; se finora l'autrice aveva preferito un'ambientazione scolastica e domestica per le sue protagoniste, adesso ci troviamo nel bel mezzo di un survival psicologico senza pietà in cui le ragazze non esiteranno ad adottare misure drastiche anche a scapito degli altri pur di salvare la pelle. Come in tutte le opere della Suenobu, anche in "Limit" rimane come asse portante una notevole e dettagliatissima caratterizzazione psicologica dei personaggi, di cui ci vengono narrate vicende legate al loro passato o alla loro infanzia, le quali aprono ad una maturazione degli stessi dettata dalla forzata convivenza e dagli eventi incalzanti che mineranno le fondamenta del gruppo.
Il manga si assesta su alti livelli qualitativi; in particolare la sceneggiatura si rivela di prim'ordine, non tralasciando nulla e dipanando via via i misteri ed i complotti che nasceranno all'interno del gruppo.
Come già detto, la caratterizzazione dei personaggi è magistrale e la componente psicologica è quella principale del manga; vedremo forzate a collaborare ragazze che fino a poco tempo prima non potevano neanche vedersi tanto si odiavano, oltre a situazioni al limite dell'assurdo e della pazzia che si presenteranno nel corso del loro sforzo per la sopravvivenza. Il volume finale è un inno al buon senso e ad una rinnovata vitalità e consapevolezza.
Passando al lato tecnico, il disegno dimostra l'avvenuta maturità artistica della Suenobu. Credo che finora "Limit" sia la sua opera col miglior tratto. Potremo godere di tavole anche meravigliose, ricche di dettagli grafici fittissimi e nitidi. Ovviamente le peculiarità del disegno dell'autrice rimangono: primi piani intensi dalle linee sottili e nasi appena abbozzati, volti maschili efebici e ragazze dal volto spigoloso.
Un mezzo plauso anche all'edizione Planet che tanto mi ha fatto imbestialire di recente. Sono presenti una sovraccoperta di qualità e una carta ottima, per nulla trasparente e bianchissima. Note di demerito per quanto riguarda le onomatopee, non adattate con una piccola traduzione a margine (io sono della corrente di pensiero che le onomatopee vadano tradotte ed adattate sempre e comunque), la mancanza di pagine a colori (che nei volumi originali giapponesi ci sono) e la copertina che si piega permanentemente in maniera troppo facile. Alla fine per questa miniserie di 6 volumi a 5,90 € l'uno non è uno scandalo spendere i soldi che costa, perché non solo la storia raccontata li vale tutti ma è anche accompagnata da una buona edizione della scuderia Panini.
"Limit" è incentrato, coerentemente con l'usuale stile della mangaka, sulle psicologie pulsanti, distorte e in questo caso addirittura tendenti alla pazzia dei suoi protagonisti. Ci troviamo di fronte ad un manga che di shoujo ha ben poco, se non il fatto che la maggior parte dei protagonisti sono di sesso femminile e vestono l'uniforme alla marinara tipica delle studentesse liceali giapponesi. Ci sono tuttavia notevoli e fondamentali differenze con i precedenti lavori della Suenobu. Infatti in "Limit" sono eventi tragici e traumatici a scatenare reazioni psicologiche e comportamentali estreme che altrimenti non si sarebbero apertamente manifestate. Durante il viaggio in corriera che avrebbe condotto i ragazzi verso la meta della loro gita scolastica, una negligenza dell'autista si dimostra tragicamente fatale: nel bel mezzo di sentieri di montagna la corriera transita oltre le protezioni e finisce giù per una scarpata, trascinando con sé tutti gli studenti oltre agli insegnanti e all'autista stesso. Dopo un violento volo di svariati metri, la protagonista principale, Konno, andrà alla ricerca di altri sopravvissuti. Scopre che solo una manciata di studenti è riuscita a cavarsela, tutti gli altri fra compagni, professori ed autista, sono morti. Si creerà quindi un gruppo di 5-6 studentesse che poco potranno fare se non cercare di sopravvivere in un ambiente ostile in piena landa boschiva, senza mezzi di comunicazione, contando solo sul supporto reciproco e la mutua collaborazione, in attesa dei tanto agognati soccorsi. Altro punto di discontinuità è lo stile dell'opera; se finora l'autrice aveva preferito un'ambientazione scolastica e domestica per le sue protagoniste, adesso ci troviamo nel bel mezzo di un survival psicologico senza pietà in cui le ragazze non esiteranno ad adottare misure drastiche anche a scapito degli altri pur di salvare la pelle. Come in tutte le opere della Suenobu, anche in "Limit" rimane come asse portante una notevole e dettagliatissima caratterizzazione psicologica dei personaggi, di cui ci vengono narrate vicende legate al loro passato o alla loro infanzia, le quali aprono ad una maturazione degli stessi dettata dalla forzata convivenza e dagli eventi incalzanti che mineranno le fondamenta del gruppo.
Il manga si assesta su alti livelli qualitativi; in particolare la sceneggiatura si rivela di prim'ordine, non tralasciando nulla e dipanando via via i misteri ed i complotti che nasceranno all'interno del gruppo.
Come già detto, la caratterizzazione dei personaggi è magistrale e la componente psicologica è quella principale del manga; vedremo forzate a collaborare ragazze che fino a poco tempo prima non potevano neanche vedersi tanto si odiavano, oltre a situazioni al limite dell'assurdo e della pazzia che si presenteranno nel corso del loro sforzo per la sopravvivenza. Il volume finale è un inno al buon senso e ad una rinnovata vitalità e consapevolezza.
Passando al lato tecnico, il disegno dimostra l'avvenuta maturità artistica della Suenobu. Credo che finora "Limit" sia la sua opera col miglior tratto. Potremo godere di tavole anche meravigliose, ricche di dettagli grafici fittissimi e nitidi. Ovviamente le peculiarità del disegno dell'autrice rimangono: primi piani intensi dalle linee sottili e nasi appena abbozzati, volti maschili efebici e ragazze dal volto spigoloso.
Un mezzo plauso anche all'edizione Planet che tanto mi ha fatto imbestialire di recente. Sono presenti una sovraccoperta di qualità e una carta ottima, per nulla trasparente e bianchissima. Note di demerito per quanto riguarda le onomatopee, non adattate con una piccola traduzione a margine (io sono della corrente di pensiero che le onomatopee vadano tradotte ed adattate sempre e comunque), la mancanza di pagine a colori (che nei volumi originali giapponesi ci sono) e la copertina che si piega permanentemente in maniera troppo facile. Alla fine per questa miniserie di 6 volumi a 5,90 € l'uno non è uno scandalo spendere i soldi che costa, perché non solo la storia raccontata li vale tutti ma è anche accompagnata da una buona edizione della scuderia Panini.