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<b>[ATTENZIONE PESANTI SPOILER SULLA TRAMA]</b>

Il protagonista della storia è Yusaku Godai, un ronin, ossia uno studente che deve ripetere l'esame d'ammissione all'università, squattrinato e sfortunato, tanto da essere oggetto di continuo scherno da parte dei tre inquilini della pensione Maison Ikkoku, ossia la pettegola signora Ichinose (col figlio Kentaro), la scostumata Akemi Roppongi e lo scroccone Yotsuya; se il povero Godai non riesce a prepararsi agli esami è anche a causa delle continue feste a suon di birra e sake che gli inquilini svolgono nella sua stanza, ovviamente senza il suo consenso. Davanti all'ennesima nottata in bianco, Godai decide di lasciare definitivamente la Maison Ikkoku, ma quello stesso giorno incontra una ragazza con le valigie in attesa sull'uscio, il suo nome è Kyoko Otonashi ed è la nuova amministratrice; porta con sé un grosso cane dal nome Soichiro, nome che lei pronuncia in occasioni tali da far sembrare che ne sia innamorata, o che addirittura si tratti del suo compagno, ma la verità è che il cane porta il nome del suo padrone, Soichiro Otonashi, il marito di Kyoko.
Godai, innamorato di Kyoko a prima vista, un giorno accompagna la ragazza e il vecchio Otonashi (suocero di Kyoko e proprietario della Maison Ikkoku) a visitare una tomba, ed è proprio in quell'occasione che scopre che Kyoko ha soli ventitré anni ed è vedova; Soichiro è morto per una malattia ad appena un anno dalle nozze.
Godai è di due anni più giovane della vedova, ancora ingenuo e immaturo per comprendere che in realtà Kyoko non dimenticherà mai Soichiro, men che meno così facilmente e in breve, ma ciò nonostante ci prova, specie all'inizio, ma in modo talmente impacciato da sembrare prepotente, specie perché si tratta di continui tentativi per baciarla.
Kyoko, però, è un tipino bello tosto, testardo e spesso aggressivo, che non esita a mollare un ceffone anche quando tale reazione, ehm, è un pelino esagerata! Vista la drammaticità della situazione, infatti, l'abile sensei Takahashi inserisce nella sua storia dell'ironia, portando lo spettatore ad assistere all'evoluzione del loro rapporto giorno dopo giorno, superando gli ostacoli uno alla volta come nella vita quotidiana.
Ma non è tutto qui, poiché la vita è caratterizzata da scelte ed occasioni e dal momento in cui le cogliamo portano a delle conseguenze, ed è proprio ciò che accade a Kyoko quando decide, sotto consiglio della Signora Ichinose che la vede sempre in casa, d'iscriversi a una scuola di tennis; qui incontra lo "scapolo d'oro" Shun Mitaka, che un po' come il ricco Mendo che in "Urusei Yatsura (Lamù)" è rivale di Moroboshi, diventa il rivale di Godai nella conquista della bella Otonashi; l'aitante giovane ha però un punto debole, la paura per i cani, per questo non riesce ad avvicinarsi più di tanto alla Maison Ikkoku, almeno fino a quando non trova il modo di superare questa sua fobia; nel contempo, però, anche Godai stesso complica le cose, poiché, a causa della sua mancanza di coraggio e costante indecisione, non chiarisce mai i suoi sentimenti con Kozue Nanao, una ragazza conosciuta grazie a uno dei suoi lavori part-time dove entrambi erano colleghi. Kozue è una ragazza molto ingenua, che fraintende i comportamenti di Godai aiutata dal fatto che lui si comporta sempre in modo molto gentile con lei per non farla soffrire, ma questo causa la gelosia di Kyoko; è infatti grazie alla sua presenza che capiamo come Kyoko provi qualcosa di più per Godai, altro che dovere d'amministratrice!
Oltre al triangolo Godai-Kyoko-Mitaka, vediamo quindi che l'intreccio si complica con la presenza di Kozue, cui si va ad aggiungere quella della prepotente studentessa Ibuki Yagami, che s'innamorerà di Godai durante il suo periodo di supplenza nella stessa scuola femminile in cui Kyoko s'innamorò di Soichiro (anch'egli era un professore), e la timidissima Asuna Kujo appassionata di cani, la cui famiglia è tra i maggiori correntisti della banca dello zio di Mitaka, per cui egli realizzerà un matrimonio combinato senza l'approvazione del nipote.
Nella storia svolgono un ruolo piuttosto importante anche i genitori di Kyoko, col padre geloso che si era opposto al matrimonio con Soichiro e che, visto com'è finita, non vede di buon occhio nemmeno ora una nuova unione, anzi, preferirebbe che la figlia tornasse a vivere con loro, mentre la madre, già a un anno dalla scomparsa di Soichiro, desidera che Kyoko si sistemi con un altro uomo, e in questo è veramente molto insistente, in tali occasioni emerge il lato più duro e testardo di Kyoko; è una lotta all'indipendenza, la sua, anche considerando il lavoro che svolge alla Maison Ikkoku, anche questo non approvato dai genitori perché la vedono continuare a stare legata alla famiglia Otonashi.
Maison Ikkoku è una storia di rinascita, ma è anche la rivincita dei "falliti", con Godai e la sua lotta, non solo alla conquista di Kyoko, ma per trovare il suo posto nella società, prima con l'ammissione all'università, poi con la ricerca di un lavoro stabile che gli consenta la tanto sudata indipendenza economica.
Il tratto, quasi caricaturale, che calza a pennello con l'aria prevalentemente comica del manga nella sua fase iniziale, si ammorbidirà di pari passo all'evoluzione della storia, come si evolvesse assieme ai protagonisti.
Se pensate però alla classica storia d'amore in stile shōjo dovrete ricredervi. L'autrice è infatti regina nel creare situazioni imbarazzanti, giochi di parole ed equivoci che coinvolgono i personaggi e la risata è assicurata. In stile Takahashi, ovviamente.
I personaggi secondari sono uno dei punti di forza dell'opera, infatti, questi non fanno solo da contorno, ma sono basilari ai fini della trama, infatti grazie, o per colpa loro (dipende dai punti di vista), che le vicende sono sempre in evoluzione, in un modo o nell'altro, e a causa loro spesso ci sono degli equivoci fra i due protagonisti.
Che altro dire, leggetelo...