Recensione
Kurosagi Consegna Cadaveri
7.0/10
"Kurosagi" è un manga sicuramente originale, che sviluppa in maniera brillante e con ironia una storia macabra e innovativa. Il fumetto riesce a infarcire il genere splatter di una comicità di fondo che sdrammatizza in maniera efficace scene altrimenti raccapriccianti. Il risultato è piuttosto pulp e non è detto possa risultare gradito a tutti.
Personalmente sono sempre alla ricerca di manga che esprimano idee nuove e adoro le storie violente. Per contro, odio le storie a episodi che non riescono a un certo punto a dare una svolta alla trama. Lo stile di disegno di Yamazaki è pulito e congeniale al tono del racconto. La sceneggiatura di Otsuka parte da una caratterizzazione estremamente originale dei componenti della ditta Kurosagi e riesce, a partire da un canovaccio di base, a trovare sempre qualche idea brillante per andare avanti. Col passare degli episodi, però, ci si accorge che dei cinque componenti della ditta solo due sono veramente importanti, Karatsu e Numata, mentre Sasaki e Makino hanno un ruolo molto marginale nella soluzione dei casi. Yata, invece, il cosiddetto canalizzatore, non ha in realtà quasi alcuna funzione, se non quella di strappare qualche sorriso e di sdrammatizzare le situazioni con i commenti pepati del pupazzo che tiene sempre in una mano e che parla con la voce di un non meglio precisato alieno. Ci si trova pertanto di fronte a personaggi originali, sì, ma ai quali lo sceneggiatore sembra non sapere bene che ruolo assegnare. Quando si accorge che sta dando veramente poco spazio ad uno dei tre comprimari, allora Otsuka crea un episodio ad hoc, quasi a giustificarne la presenza nel manga, espediente non troppo felice. Anche se col passare degli episodi sembra emergere un'analisi dei trascorsi dei protagonisti, la struttura di base del manga sembra rimanere fondamentalmente sempre la stessa e alla lunga annoia. Alla ricerca di idee nuove, poi, ogni tanto "Kurosagi" finisce nell'assurdo e nel demenziale e questi frangenti non mi piacciono affatto. Va bene che l'idea di fondo è inverosimile, ma i primi episodi sono sempre inseriti in un contesto realistico che, una volta resa credibile l'esistenza dei poteri dei protagonisti, legittima un certo tipo di intreccio della storia. Col prosieguo degli episodi, invece, vengono inseriti di tanto in tanto elementi demenziali o assurdi, che rovinano un po' l'atmosfera del manga.
Nel complesso ho apprezzato abbastanza "Kurosagi", che può vantare disegni ben fatti con qualche chicca, come un esperimento grafico in stile cartoon, e una storia che si impernia su un'idea di fondo originale ed intrigante. Il modo in cui vengono sdrammatizzati la morte e i cadaveri può essere un punto a favore o a sfavore di "Kurosagi", ma non mi sento di condannare questo aspetto che conferisce al titolo una venatura pulp. Il punto debole di questo manga è invece la struttura a episodi che alla lunga stufa, perché non si sviluppa alcuna attesa per l'uscita del numero successivo.
Consigliato agli amanti del macabro.
Personalmente sono sempre alla ricerca di manga che esprimano idee nuove e adoro le storie violente. Per contro, odio le storie a episodi che non riescono a un certo punto a dare una svolta alla trama. Lo stile di disegno di Yamazaki è pulito e congeniale al tono del racconto. La sceneggiatura di Otsuka parte da una caratterizzazione estremamente originale dei componenti della ditta Kurosagi e riesce, a partire da un canovaccio di base, a trovare sempre qualche idea brillante per andare avanti. Col passare degli episodi, però, ci si accorge che dei cinque componenti della ditta solo due sono veramente importanti, Karatsu e Numata, mentre Sasaki e Makino hanno un ruolo molto marginale nella soluzione dei casi. Yata, invece, il cosiddetto canalizzatore, non ha in realtà quasi alcuna funzione, se non quella di strappare qualche sorriso e di sdrammatizzare le situazioni con i commenti pepati del pupazzo che tiene sempre in una mano e che parla con la voce di un non meglio precisato alieno. Ci si trova pertanto di fronte a personaggi originali, sì, ma ai quali lo sceneggiatore sembra non sapere bene che ruolo assegnare. Quando si accorge che sta dando veramente poco spazio ad uno dei tre comprimari, allora Otsuka crea un episodio ad hoc, quasi a giustificarne la presenza nel manga, espediente non troppo felice. Anche se col passare degli episodi sembra emergere un'analisi dei trascorsi dei protagonisti, la struttura di base del manga sembra rimanere fondamentalmente sempre la stessa e alla lunga annoia. Alla ricerca di idee nuove, poi, ogni tanto "Kurosagi" finisce nell'assurdo e nel demenziale e questi frangenti non mi piacciono affatto. Va bene che l'idea di fondo è inverosimile, ma i primi episodi sono sempre inseriti in un contesto realistico che, una volta resa credibile l'esistenza dei poteri dei protagonisti, legittima un certo tipo di intreccio della storia. Col prosieguo degli episodi, invece, vengono inseriti di tanto in tanto elementi demenziali o assurdi, che rovinano un po' l'atmosfera del manga.
Nel complesso ho apprezzato abbastanza "Kurosagi", che può vantare disegni ben fatti con qualche chicca, come un esperimento grafico in stile cartoon, e una storia che si impernia su un'idea di fondo originale ed intrigante. Il modo in cui vengono sdrammatizzati la morte e i cadaveri può essere un punto a favore o a sfavore di "Kurosagi", ma non mi sento di condannare questo aspetto che conferisce al titolo una venatura pulp. Il punto debole di questo manga è invece la struttura a episodi che alla lunga stufa, perché non si sviluppa alcuna attesa per l'uscita del numero successivo.
Consigliato agli amanti del macabro.